Capitolo 6 – Tra Ombra e Tentazione
Myriam
Lui sorride, ma questa volta c'è qualcos'altro nei suoi occhi.
— Forse. Ma tu…
Tende la mano e, con la punta delle dita, sfiora il mio polso. Una scossa elettrica mi attraversa, togliendomi il respiro.
— Tu sei molto più di una semplice mortale.
La sua voce è un sussurro incantevole, e nonostante me stessa, tremo.
— Smettila…
— Perché?
Si piega leggermente, il suo respiro sfiora la mia pelle.
— Perché sai che se ti bacio ora, non potrai mai più respingermi?
Il mio corpo intero è in fiamme.
Ed è in quel momento che appare Azar.
La Confrontazione
— Lasciala, Kael.
La voce di Azar risuona come un tuono.
Kael sorride, ma il suo sguardo si indurisce. Indietreggia di un passo, alzando le mani in segno di innocenza.
— Rilassati, fratello. Stavamo solo discutendo.
Azar mi lancia uno sguardo preoccupato, poi si pone tra noi come un muro.
— Ti ho già detto di non manipolarla.
Kael scoppia a ridere.
— E tu? Non la manipoli forse?
Azar stringe i pugni, la sua aura crepitante intorno a lui.
— La proteggo.
— Da me?
Kael avanza a sua volta, un lampo oscuro nei suoi occhi.
— O da ciò che sente davvero?
Il silenzio che segue è carico di una tensione insopportabile.
Mi raddrizzo, inspirando profondamente prima di fare un passo avanti.
— Non sono un premio da conquistare tra voi due.
Kael mi guarda, un lampo di divertimento attraversa il suo sguardo.
— Davvero? Eppure sei tu quella attratta da entrambi noi.
Stringo le mascelle.
— Non ho chiesto niente a nessuno.
Azar si gira verso di me, la sua espressione più dolce.
— Lo so, Myriam.
Il suo sguardo ancorato al mio, tende la mano, esitante.
— Vieni con me.
Kael ride piano.
— Vedi? Non è meglio di me.
Ma questa volta, scelgo.
Prendo la mano di Azar e lo lascio guidarmi lontano da questo confronto sterile.
Kael non dice nulla.
Ma il suo sguardo mi segue, ardente di qualcosa che non riesco ancora a nominare.
Un Momento Rubato
Azar mi guida attraverso le strade silenziose, allontanandoci dal negozio e da Kael.
— Non dovresti essere sola con lui, sussurra finalmente.
Lo fisso, le sopracciglia aggrottate.
— Pensi che abbia bisogno di un guardiano?
— Penso che Kael abbia un potere su di te che non comprendi ancora.
La sua mano stringe la mia un po' più forte.
— E questo mi preoccupa.
Sospiro.
— Lui gioca con me, è tutto.
Azar scuote la testa.
— No, Myriam. Non gioca.
Tremo.
E prima che possa dire qualcos'altro, Azar mi attira dolcemente contro di lui.
Il suo profumo mi avvolge, il suo calore mi conforta.
— Ho paura di perderti.
Il suo sussurro mi turba.
Alzo gli occhi verso di lui, e prima ancora di rendermi conto di cosa stia succedendo, le sue labbra sfiorano le mie.
Un bacio leggero, dolce, pieno di una tenerezza che mi fa vacillare.
Ma in lontananza, nell'ombra di un vicolo, una silhouette ci osserva.
Kael.
E questa volta, il suo sorriso è scomparso.
Kael
Li ho guardati allontanarsi. Ho visto le sue labbra unirsi a quelle di Azar, quel bacio che lui le ha rubato sotto i miei occhi. Eppure, sono io a sentirmi bruciare.
L'ombra mi circonda, si avvolge attorno a me come un'amante gelosa. Non dovrei sentire tutto ciò. Non dovrei desiderarla così tanto. È la sua eletta, non la mia.
Eppure…
Chiudo gli occhi, inspirando profondamente, cercando di soffocare questa rabbia sorda che ribolle dentro di me.
Azar crede di poterla proteggere da me. Crede di poterla allontanare dalla mia influenza.
Ma dimentica una cosa essenziale: Myriam appartiene a me tanto quanto appartiene a lui.
I Sussurri del Desiderio
La notte è calata quando la rivedo. Cammina sola nel vicolo, lo sguardo smarrito, le braccia strette attorno a sé come se potesse proteggersi dal vento… o dai suoi stessi pensieri.
Sorro da dietro le ombre, ponendomi davanti a lei.
Si ferma di botto.
— Kael…
La sua voce trema leggermente. Per paura o per qualcos'altro?
Mi avvicino, lentamente, finché non rimane che un alito d'aria tra noi.
— Ti ha baciata.
Lei spalanca gli occhi, sorpresa dal mio tono.
— È… non è…
— Rispondimi.
La mia voce è bassa, roca.
Lei deglutisce, poi solleva il mento.
— Sì.
La gelosia mi colpisce al cuore. Lo sapevo, eppure sentirlo dalla sua bocca mi strappa un ringhio sordo.
— Lo volevi?
Lei aggrotta le sopracciglia, indietreggia leggermente, ma non la lascio allontanare.
— Rispondi, Myriam.
Esita, poi mormora:
— Io… non lo so.
Sorrido, un sorriso senza gioia.
— Non è una risposta.
La prendo delicatamente per il polso, attirandola verso di me fino a che il suo corpo sfiora il mio.
— Pensi che ti lascerò scegliere così facilmente?
Lei trema.
— Kael…
— Dimmi che non provi niente quando sono qui.
Scorro le dita lungo il suo braccio nudo, un contatto leggero ma sufficiente a farle scappare un brivido.
— Dimmi che il tuo cuore non batte più veloce.
Apre la bocca, ma nessun suono ne esce.
Allora mi piego, il mio respiro sfiora il suo orecchio.
— Dimmi che non mi desideri.
Un sospiro sfugge dalle sue labbra.
