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— Il fatto è che anche se mi mostrassi, non ti servirebbe a nulla. Non riusciresti a prendermi.
Decido di spostarmi su un altro albero restando nascosta, solo per confonderli ancora di più.
— Non credo nemmeno che riusciresti a prendere uno scoiattolo se fosse proprio davanti a te — chiamo dalla mia nuova posizione, facendo voltare tutti i ragazzi nella direzione da cui ho parlato.
— Oh, ti farò vedere io. E quando ti prenderò, ti pentirai di non essere venuta con noi di tua spontanea volontà — grida Sam, frustrato.
Trovo la cosa divertente e rido mentre salto su un altro albero.
— Che ne dite se facciamo un gioco ? È uno dei miei preferiti — provo a provocarli mentre loro guardano ancora dalla parte sbagliata.
— E quale sarebbe questo gioco, ribelle ? — urla Sam, sempre più infastidito, ora che ha capito che mi sto prendendo gioco di lui.
— Sei pronta, Willow ? — le chiedo mentre mi preparo a saltare giù dagli alberi e dare inizio al gioco.
— Sono nata pronta — risponde lei con entusiasmo.
— Allora si comincia.
— Il gioco è… il gioco dell’inseguimento. Venite a prendermi, ragazzi — grido al gruppo mentre salto giù.
Mi giro e corro prima che possano capire cosa stia succedendo. Sento la frustrazione nelle loro voci mentre mi rincorrono.
— Non lasciatela scappare !
— Dopo di lei, idioti !
Butto la testa all’indietro ridendo mentre cercano di raggiungermi. Ho già un vantaggio e so che li perderò in un attimo.
Sfreccio tra gli alberi schivando le guardie. È proprio l’adrenalina della corsa che mi eccita. Mi piace vedere quanto riescono ad avvicinarsi prima che io li superi e li lasci indietro. Ho però la sensazione che questa volta il gioco sarà diverso.
È già un’ora che corro da queste guardie. Di solito si arrendono dopo circa trenta minuti perché non riescono a tenere il passo. Ma questo branco è diverso. Sono riusciti a starmi dietro per tutto il tempo.
Sono stanca, ma so una cosa : non posso lasciarmi prendere.
— Non so per quanto ancora riesco ad andare avanti — dico in fretta a Willow.
— Allora lasciami divertire un po’ — risponde Willow, sempre più irrequieta e anche preoccupata del fatto che questi tipi non mollano e potrebbero finire per prenderci.
So che non ci arrenderemo senza combattere.
Tolgo in fretta lo zaino dalla schiena e lo tengo davanti a me. So di non avere tempo per togliermi i vestiti, così mi trasformo in fretta, sentendo il suono della stoffa che si strappa.
— E anche questo vestito è andato — dico un po’ infastidita, visto che per noi ribelli è difficile trovare abiti.
— Sicuramente potremo trovarne altri una volta che li avremo seminati. Meglio i vestiti a pezzi che noi — risponde Willow.
Ha ragione. Dovrò pensarci dopo. Ora abbiamo problemi più grandi.
— Adesso sì che si fa sul serio. Che l’inseguimento cominci davvero — sento Sam dire, seguito dai ringhi delle guardie.
Lascio a Willow il pieno controllo, sapendo che ne avrà bisogno per cercare di portarci in salvo.
Vedo gli alberi passare accanto a noi in un lampo. Corre più veloce che può, ma comincia a perdere colpi. Le guardie ci stanno raggiungendo.
— Forza, Willow, dobbiamo seminarli — la incito.
— Lo so, ci sto provando. Ma questi non mollano proprio — risponde, quasi senza fiato.
Continuiamo a correre, sperando che rinuncino presto.
Ci giriamo e vediamo che stanno rallentando.
— Visto ? Lo sapevo che alla fine avrebbero mollato — dice Willow continuando a correre.
Quello che però non vede, finché non è troppo tardi, è il muro di guardie contro cui si sta lanciando.
— Willow, attenta ! — grido, ma è tardi.
È finita proprio dove volevano portarci.
— Perfetto. E ora che facciamo ? — le chiedo guardandomi intorno.
Le guardie che ci inseguivano sono arrivate nel gruppo, si sono trasformate e ora indossano pantaloncini e magliette.
— Dovremmo arrenderci — risponde Willow, troppo calma per i miei gusti.
Prima che io possa dirle qualcosa, qualcuno ci interrompe.
— Quindi è questa quella che ha causato tutto questo trambusto, Sam ? Sembra facile da catturare — dice l’uomo di fronte al gruppo.
