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Chris :
Entriamo nello studio di moi padre per elaborare un piano strategico.
Con l’aiuto moi, del moi futuro Beta Don e di suo padre, l’attuale Beta Mike McMathew, moi padre decide finalmente una soluzione.
Tyler è seduto su una sedia, ci ascolta in silenzio.
Ogni tanto gli lancio uno sguardo stanco. Nessuno dovrebbe passare attraverso una cosa del genere.
— Manderemo Sean Paul e Frankie Hoss, i nostri migliori tracciatori, sulla tua proprietà per controllare la situazione. — dice moi padre a Tyler.
Lui annuisce con occhi spenti e senza vita.
Passano alcuni minuti in silenzio.
— Ci hanno colti completamente alla sprovvista — dice infine.
Lo guardiamo, aspettando pazientemente.
— Stavamo festeggiando il matrimonio di moi fratello minore, Matt, con la sua Compagna Kelley. Tutti erano felici, ballavano, e all’improvviso siamo circondati da questi randagi…
Ingoia a fatica prima di continuare.
— I vestiti si strappano mentre i miei uomini si trasformano per proteggere le loro Compagne, i fratelli e il branco. Ma non io, le mie guardie mi costringono a uscire dalla casa del branco. Tutto ciò che riesco a fare è collegarmi mentalmente con moi padre. Mi ordina di andarmene, dice che si prenderà cura di tutti. Soprattutto è il moi Alfa, e devo obbedire. Qualche chilometro più in là, dico alle mie guardie di tornare indietro. Avrebbero dovuto essere già qui…
Gli occhi di Tyler diventano vitrei e continua a stringere e rilassare la mascella.
— Figlio, accompagna Tyler in una camera da letto, e dagli dei vestiti di ricambio, per favore. —
— Sì, padre — chino il capo. — Beta, Don, ci vediamo domani. —
Accompagno Tyler in una stanza, poi vado a cercare dei vestiti. Quando li porto, chiudo gli occhi per il dolore : sta piangendo nella doccia.
Giuro che questi bastardi pagheranno. Nessuno dovrebbe passare attraverso tutto questo !
Esco proprio mentre moi padre mi contatta mentalmente per andare a correre qualche giro.
Corro fino alle undici. Non sono fisicamente esausto, ma mentalmente sì.
— Vai a letto Chris, domani hai scuola — mi collega moi padre. — Continueremo a cercare le guardie, ma o sono sparite o sono state catturate. —
— Sono d’accordo, padre. Buonanotte. — Salgo le scale e vado a letto.
Sogno la mia Compagna, e giuro che domani la troverò.
Sam :
Impreco mentre mi fermo davanti a casa.
La sua Charger è parcheggiata davanti.
Controllo il moi iPod : 6 :34.
Finisce di lavorare alle 6.
Apro la porta il più silenziosamente possibile e la richiudo, pregando che magari oggi sia rimasto più a lungo.
Faccio qualche passo prima che una figura imponente esca dal salotto.
— Dove cazzo sei stata ? — urla.
Le vene del collo e della fronte gli pulsano.
D’istinto faccio un passo indietro.
— Io… ehm… io… — balbetto, paralizzata dalla paura.
— Non provare a mentire, puttana ! Il moi cibo non era pronto e lo sai che lo odio ! — urla, avvicinandosi con furia.
Cado a terra per la forza del suo schiaffo.
Il moi labbro si spacca e la guancia mi brucia.
— Alzati ! — mi afferra per i capelli e mi solleva.
Urlo dal dolore, la testa mi brucia !
— Stai zitta ! —
Un pugno alla mascella.
Poi mi getta a terra. Le ossa mi tremano per la violenza dell’impatto.
Il suo peso è subito sopra di me.
Mi manca l’aria, non riesco a respirare.
Ansimo, cercando di prendere fiato.
Finalmente il peso scompare e oso sperare.
Poi sento il tintinnio di una cintura, e i miei pantaloni vengono strappati via.
Il suo peso torna sopra di me e le lacrime mi scorrono sul viso mentre il dolore mi trafigge al suono di uno schiocco !
Mi ha rotto una costola.
Sento il suo respiro affannoso sopra di me, ma cerco di staccare la mente.
Cerco di ignorare la sensazione delle sue mani, del suo corpo che mi penetra con brutalità.
Di tutto quello che sta succedendo.
Lo sento appena mentre si ritrae, proprio quando raggiunge il piacere.
Poi il suo peso se ne va.
— Non farlo succedere di nuovo, puttana ! — dice prima di allontanarsi.
Rimango lì, troppo esausta, il corpo mi fa male mentre mi costringo ad alzarmi. Ci metto un’eternità per arrivare in fondo al corridoio e nella mia stanza, ma ci riesco.
Guardo il bagno e sospiro.
Mi costringo a fare la doccia, lasciando che l’acqua calda scorra sul moi corpo dolorante.
Appena esco, prendo la mia scatola di pillole dal mobile dei medicinali. Riempio un bicchiere al lavandino e prendo la pillola del giorno dopo.
Non voglio rischiare di restare incinta di moi padre, è disgustoso.
Di solito la sera prima della scuola preparo un vestito, ma ora non ha senso. A scuola non ci andrò comunque.
Mi infilo nel letto e piango nel cuscino, sperando che attutisca i miei singhiozzi.
Perché deve succedere proprio a me ? Perché io ?
Mi faccio questa domanda ogni giorno, ma non ricevo mai risposta.
Alla fine mi addormento, desiderando di non svegliarmi più.
Chris :
Il giorno dopo la cerco nei corridoi.
Controllo anche nelle mie classi, sperando di non averla notata prima.
Ma non riesco a trovarla.
Poi arriva il fine settimana e tutto ciò a cui riesco a pensare è la mia Compagna.
Finalmente, martedì, mentre vado verso la settima ora, la vedo nel corridoio.
Proprio quando sto per seguirla, Chelsea Holland mi blocca la strada.
Sospiro, irritato, mentre vedo la mia Compagna girare l’angolo.
Guardo la mia ex fidanzata, infastidito.
