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03

CAPITOLO 03**

« Cosa. Di.avvero. È. Successo. A. Lei ? » Ringhia. Non mi sono ancora decisa a guardarlo. Mi tremano le mani e posso sentire la tensione nell’aria.

« Cosa-cosa intendi Alpha ? » Un guardia balbetta, guardandosi nervosamente intorno.

« Cosa intendo ? » Chiede, la sua voce è mortalmente silenziosa, « INTENDO DIRE PERCHE’ LA MIA MATE È INCATENATA A UNA PARETE, TREMANDO, MEZZA NUDA E COPERTA DI FERITE E CONTUSIONI ?! » Urla, e io gemito ancora. Sento gli altri uomini spostarsi nervosamente e deglutire con ansia. Decido che è il momento giusto per rubare uno sguardo all’Alpha. Alzo lo sguardo lentamente, e davanti a me c’è l’uomo più bello che abbia mai visto. È alto 1,90 m e ha muscoli ben definiti, i suoi bicipiti spingono dalle maniche della sua t-shirt aderente. È tutto ciò che un Alpha dovrebbe essere. Anche se ha la schiena rivolta a me, riesco a vedere un po’ dei suoi lunghi capelli biondo sporco e desidero vedere il suo volto.

« I-io… mi scuso Alpha, non sapevamo che fosse la tua mate… » La guardia di stamattina balbetta e si interrompe.

Lui scuote la testa per la rabbia e inizia a stringere e allentare i pugni, tra i denti, dice, « PENSATE CHE QUESTO RENDI TUTTO QUESTO MIGLIORE ? COME OSATE MANCARE DI RISPETTO ALLA MIA MATE E LA VOSTRA LUNA ?! » Gli altri uomini impallidiscono e cominciano a mormorare sciocchezze.

Fa un respiro profondo, « Fuori dai miei piedi. Tutti voi. Da ora in poi siete in arresti domiciliari, non potete né trasformarvi né lasciare la casa del branco in nessun momento, è chiaro ? » Quando tutti annuiscono, continua, « Sarà stabilita una punizione per i crimini che avete commesso contro la mia mate e, col tempo, vi scuserete. Andate. Ora. »

C’è un gran fruscio mentre tutti gli uomini si girano per andarsene. Io sono ancora rannicchiata in una palla, con la testa tra le mani. In verità, ho paura di questo Alpha e non so cosa farà con me. Ha detto che sono la sua mate. Cosa farà ? Mi odierà ? Mi rifiuterà ? Mi ucciderà ?

Ora ci siamo solo l’Alpha, io e un altro uomo nella cella. L’Alpha fa un paio di respiri profondi e sento che si gira. Fa qualche passo per avvicinarsi a me e si inginocchia di fronte a me.

« Ehi, va tutto bene. » Dice dolcemente, allungando una mano verso di me, ma io mi allontano. « Ehi, adesso, tesoro, puoi guardarmi ? » Scuoto la testa velocemente. « Per favore, va tutto bene, non ti farò del male, ok ? » Faccio un piccolo singhiozzo e lentamente alzo lo sguardo per incontrare i suoi occhi.

Alzo lo sguardo e vedo degli occhi profondi come pozzi di cioccolato. Vorrei perdermi in essi. Tante emozioni si mescolano in quegli occhi, e si ammorbidiscono notevolmente quando mi vede. I suoi occhi esplorano il moi viso, come se cercassero di memorizzare ogni dettaglio.

« Oh tesoro, » sospira, « Mi dispiace tanto che ti sia successo questo, » sussurra. Allunga la mano per accarezzarmi la guancia, e con delicatezza asciuga una lacrima che scende. Non riesco a fare a meno di sobbalzare quando sento delle scosse di energia correre nella mia pelle, ogni volta che mi tocca. Il suo tocco è confortante, sospiro e mi appoggio alla sua mano. Si siede di fronte a me, incrociando le gambe.

« Will, puoi andare a prendermi una bottiglia d’acqua e portare il kit di primo soccorso nella mia stanza, per favore ? » Chiede, senza mai distogliere gli occhi da me. Mi irrigidisco. Perché il kit di primo soccorso deve essere portato nella sua stanza, quando sono qui sotto ?

« Certo, Alpha, fammi sapere se hai bisogno di altro, » dice l’altro uomo, Will, prima di uscire.

Faccio un altro singhiozzo e mi asciugo gli occhi. Lui osserva ogni moi movimento. I suoi occhi scorrono su e giù per il moi corpo, ma non mi sento a disagio, come con le altre guardie. I suoi occhi si fermano sul moi polso, e lentamente si avvicina per sbloccare il manette con una piccola chiave d’argento che pende da un grosso anello.

Con delicatezza, prende una delle mie mani nella sua, e solleva il moi mento per guardarmi. I suoi occhi si spostano sulle contusioni già visibili da questa mattina e scendono sul morso d’amore che la guardia mi ha lasciato sul collo. Fa un ringhio basso e chiude gli occhi.

« Mi chiamo Beck. E sono l’Alpha del branco Black Mist. » Sussurra dolcemente, guardandomi negli occhi. Il moi stomaco affonda e il moi cuore si arrampica in gola. No, no, no, per favore no. Non il branco Black Mist. Hanno una reputazione per essere crudeli e spietati. Beh, a dire il vero, credo di aver visto quanto possono essere crudeli. Gemito dolcemente e cerco di allontanarmi.

« Ehi, tesoro, no, va tutto bene. Shhhh, sei al sicuro qui, non devi preoccuparti, » sussurra, i suoi occhi sciogliendo i miei. « Come ti chiami, tesoro ? »

Esito, « Alexia, » sussurro, guardando giù.

« Alexia, » ripete, sollevando il moi mento. Sorride. « Bellissima. »

Arrossisco profondamente, e mi giro, imbarazzata. Lui ride dolcemente e restiamo in silenzio per un po’. Sta per dire qualcosa, quando l’uomo, Will, rientra con una bottiglia d’acqua, porgendola a Beck.

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