02
LEONARDO
Sto' aiutando Ciro a cambiare dei fusti nel retro del bar quando Giulia arriva di corsa dicendo che degli uomini stanno facendo del male a Gessica.
Subito entrambi seguiamo la ragazza.
Vediamo il locale praticamente deserto
Dove sono finiti tutti? c'erano dei clienti cinque minuti fa '.
Dove sono Paolo e Jacopo?
E poi vedo tre uomini che stanno cercando di spogliare mia sorella sdraiata a terra.
Lei e ' immobile.
Cosa le hanno fatto?
Vedo la sua maglietta accanto a lei.
un' uomo sta' cercando di toglierle i pantaloni.
Non lo permetterò.
Mi lancio contro di loro e due finiscono a terra. Ciro stacca l 'altro dal corpo di Gessica
'Andiamo amico ci stavamo solo divertendo' dice quello più alto dei tre
'Divertendo? È mia sorella bastardo.
La volevi violentare.' Lui. ride
Non sembra totalmente sano di mente
Sto' per colpirlo ancora ma Ciro mi ferma
'Credo sia sotto l'effetto di qualche sostanza.' dice
In quel momento Gessica inizia a tossire e il suo corpo e ' scosso da spasimi.
'Chiamo l 'ambulanza'
Urla Giulia.
In quel momento entrano anche Jacopo e Paolo.
Ci guardano con preoccupazione sul viso.
Io mi avvicino a mia sorella e la metto su un fianco sollevando la sua testa nelle mie ginocchia.
Le tolgo il tovagliolo che quegli stronzi le hanno messo in bocca.
Lei vomita e poi il suo corpo torna immobile.
Non si sveglia però, e ' ancora svenuta.
Quando alzo gli occhi da lei i tre sono spariti.
'Dove eravate? la stavano per violentare' dico ai due uomini di mio fratello.
'Mi spiace, siamo andati a prendere la macchina e quando stavamo tornando c'era la strada bloccata.' dice Paolo
- cristo che fosse una cosa pianificata? Ma non sembravano davvero lucidi... stavano forse recitando?-
Gli uomini di certo non stanno mentendo
dall' espressione di dolore presente nei loro occhi.
Dico loro di controllare le telecamere .
Voglio trovare e distruggere quegli stronzi che hanno fatto questo.
In quel momento arriva l'ambulanza.
Salgo con Gessica e chiamo mio padre per avvisarlo dell'accaduto.
I medici riescono subito a stabilizzare Gessica
'Come sta' ? ' chiedo alla dottoressa che sta' mettendo un camice a mia sorella ancora mezza nuda
'Le hanno fatto ingerire qualcosa, ci sono dei residui nella bocca, ora le faccio un tampone salvare e dei prelievi ma tranquillo, starà bene siete arrivati in tempo, alcune non sono così fortunate.' Mi dice con dolcezza la ragazza dai capelli ramati
'Succede molte volte?' Lei mi guarda negli occhi e vedo tristezza negli occhi azzurri
'Più spesso di quanto si possa pensare' mi dice
'Mi -spiace.
Mi chiamo Leonardo, tu?'
'Beatrice'.
'Grazie per essere arrivati subito' le dico
'Eravamo qui vicini.' Mi risponde
'Se le succedesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo' dico sforzandomi di trattenere le mie emozioni
'Ehi tranquillo, starà bene, siamo in tempo, ora e ' tranquilla.. starà bene.
Vedrai che si riprenderà presto.'
Dice cercando di tranquillizzarmi.
Arriviamo velocemente all'ospedale e mio padre e mia madre sono già lì' con Michele, Gaio il suo vice, ed Enea che probabilmente diventerà il vice di Michele.
A mio fratello non piace proprio Gaio e per un boss e ' importante avere un' uomo di fiducia come vice, quindi ha scelto sarà Enea.
Gaio non e ' contento ma non ha voce in capitolo ovviamente.
Mia madre singhiozza quando vede Gessica immobile sulla barella.
Mio padre e mio fratello non dicono nulla ma li vedo stringere i pugni.
Faccio loro un cenno di saluto e seguo i medici che trasportano Gessica.
Anche gli altri ci seguono.
Beatrice ci ferma quando arriviamo ad una porta.
'I medici ora si prenderanno cura di lei.
Potete rimanere seduti qui ' Dice indicando alcune sedie.
'Appena sapremo qualcosa vi faremo sapere.' conclude la ragazza
Mio padre e mia madre annuiscono
'Grazie dottoressa '
Dico io.
SILVIO CURUCCI
Ricevere la chiamata da mio figlio Leonardo e ' stata una sorpresa.
Lui e Gessica sono sempre stati prudenti e comunque molti sanno chi sono.
Pochi sarebbero così stupidi da fare del male a uno di loro.
Ovviamente ci saranno delle conseguenze.
Non lascerò che chi ha fatto questo rimanga impunito.
Appena i dottori trasportano Gessica al di là' della porta guardo mio figlio
'Come e ' successo questo?' gli chiedo
'Non lo so di preciso padre, non ero li.
Sono arrivato che lei era a terra con tre uomini che la temevano giù cercando di toglierle i vestiti.
Era già priva di sensi.
Poi ha iniziato ad avere delle convulsioni, mi sono distratto per aiutarla e quei tre sono spariti.
Jacopo e Paolo sono ancora la'. Ciro mostrerà loro le riprese delle telecamere.
Sto 'aspettando una telefonata.
Mi chiameranno quando capiranno chi sono.' dice mio figlio
Annuisco
'Chiunque sia stato la paghera duramente' dico
'Si padre' dicono entrambi i miei figli
'Perché Jacopo e Paolo non hanno aiutato?' chiede Michele a Leonardo
'Mancavano cinque minuti alla fine del turno.
Erano andati a prendere l 'auto come fanno tutte le sere.
La strada era bloccata.
Quando sono arrivati io e Ciro avevamo già aiutato Gessica.
Erano sorpresi dalla scena e i tre sono scappati ' spiega Leonardo
'Capisco, quindi potrebbe essere una cosa mirata a colpire lei.
Torno al locale. Verrò più tardi per Gessica.
Se qualcuno lo ha fatto a posta lo scoprirò.' dice il mio primogenito.
Annuisco e lui si allontana seguito da Enea.
Dopo una mezz'ora la porta si apre e un' uomo in divisa medica esce.
'Siete la famiglia della ragazza?' chiede guardando me, mia moglie, mio figlio e Gaio
'Si'' rispondo
'Vorrei parlare solo con i parenti più stretti' dice l 'uomo
Annuisco e io, mia moglie e Leonardo entriamo lasciando Gaio fuori.
Lui non sembra felice, ma non ha scelta.
'Come sta'? ' chiede subito mio figlio
'Meglio, ora e ' sveglia, fra qualche minuto vi lascerò andare da lei.'
Cosa c'è?' chiedo
'Allora la signorina Curucci e ' stata fortunata.
Avrebbe potuto subire di peggio.
Per fortuna siete arrivati in tempo.
Non ha subito nulla a parte una brusca reazione del suo corpo alla droga che le e' stata fatta ingerire.
Le abbiamo ripulito il sistema e ora sta' meglio.
Fate attenzione, ultimamente ci sono molti male intenzionati in giro' dice il medico
'Stavamo solo lavorando, avevamo quasi finito il turno' dice mio figlio minore
'Lo so, ma purtroppo a loro non importa.
Se tornerete ancora a lavorare non lasciatela sola.'
'Possiamo vederla ora?' chiedo
'Si, dovrebbe esserci il capitano con lei.
E ' un mio amico e lo ho chiamato appena saputo della sua aggressione. Potrebbe voler parlare con chi era presente.' dice guardando Leonardo
Sbuffo perché so di chi stiamo parlando e non siamo propriamente in buoni rapporti.
Infatti quando entriamo nella stanza mi guarda in un modo non proprio carino
'Curucci... ecco perché mi sembrava familiare e ' tua figlia, vero?'
Annuisco lui sospira
'Quindi anche la pista del regolamento di conti non e ' da scartare' dice
LEONARDO
il carabiniere incaricato di indagare su mia sorella e ' più basso di me e mio padre, ma e ' robusto.
Avrà circa l 'età di mio padre, gli darei un paio di anni di meno.
Si somigliano anche un po' onestamente.
Entrambi hanno capelli castani e occhi scuri.
Mio padre ha una fitta barba, il capitano invece ha i baffi.
Anche l 'espressione che hanno sul viso e ' simile.
Mio padre disprezza lui, lui disprezza mio padre.
Non capisco cosa possa essere successo fra i due ma non mi importa.
Voglio vedere mia sorella quindi risponderò' alle domande di quest' uomo e poi andrò da lei.
'Non sappiamo se sia stato pianificato ma gli uomini che lo hanno fatto sembravano ubriachi o sotto effetto di qualcosa.
Si sono arrabbiati perché lei non ha dato loro ancora birre '
'E perché non lo ha fatto?' chiede l 'uomo in divisa
'Il proprietario del locale ha detto che avevano alzato il gomito e di non servire a loro più alcolici.
Non so perché lei sia andata al loro tavolo.. '
'Lei ti assomiglia. Siete parenti?' chiede interrompendomi.
Non so perché questa domanda in questo momento ma decido di rispondergli
'Si e ' mia sorella, la mia gemella... ' Lui sembra turbato
'Capitano Pozza tutto bene? Posso portarli a vedere la ragazza?'
Chiede il medico ora accanto a me
Mio padre ride
'Davvero Antonio? Hai cambiato il cognome con quello di nostra madre?'
Non capisco cosa stia succedendo ma il carabiniere si perché risponde a mio padre
'Ovviamente Silvio. Non avrebbero mai accolto nell'arma un Curucci.'
Improvvisamente capisco perché si somigliano così tanto
'Siete parenti?' chiedo guardando entrambi
'Si, sono fratelli' dice mia madre guardandomi
'Lui e ' tuo zio.' conclude con voce dolce
Guardo i due uomini scioccato
'Non sapevo avessi fratelli' dico a mio padre
'Lui non voleva essere associato a noi.
E ' andato al nord ed e ' sparito per anni molto prima che tu nascessi.
E ' tornato come carabiniere.
Aveva giurato di rinchiudermi perché mi considera una piaga per la società.
Mi e ' stato fra i piedi per qualche anno.. Poi ha capito che faccio solo affari e non sono più di tanto un problema così mi ha lasciato stare a patto che rispettassi la legge almeno parzialmente...
Saranno vent'anni che non ci parliamo.
Non c'era ragione tu e tua sorella lo coscieste..
Non c'è ragione per cui torni a fare parte di una famiglia che disprezza.' Dice mio padre seriamente
'Infatti, quindi manderò un ' altro a indagare per voi.' Dice uscendo dalla porta
'Davvero? qualcuno ha provato a violentare tua nipote e tu vai via?' chiede il medico
'loro non sono nessuno per me' dice con voce dura rivolto al dottore.
'Ti conosco Antonio, non puoi restare insensibile a questo.
Devi aiutare quella ragazza.
Stai indagando su casi simili, potresti riuscire a trovare il colpevole, potrebbero essere collegati.
Se l 'e ' vista brutta oggi quella ragazza.'
Lui sbuffa ma non risponde.
Il suo volto e ' meno duro dopo le parole del medico.
'Potrai anche non voler avere a che fare nulla con noi, ma ora siamo cittadini e lei e ' vittima di un' aggressione.
Non e ' tuo compito in quanto carabiniere risolvere questo?' Gli chiedo
Annuisce malvolentieri
'Andro al bar e controllerò, poi passerò il caso al mio collega.
Lasciami il tuo numero se servirà ti chiederemo di testimoniare.' dice a me
'Certo.' rispondo e gli scrivo il numero in un biglietto.
'Voglio una promessa però che mi lascerete fare il mio lavoro.
Niente vendette personali' dice mio zio guardando me e mio padre.
Non rispondo e guardo mio padre
'Posso dirti che ci proverò. '
Si stringono molto velocemente le mani.
Poi si allontana.
So che mio padre sta' mettendo, non c'è modo che qualcuno la passi liscia dopo aver toccato la sua bambina.
'Bene, ora venite,, vi porto da lei' dice il medico.
Mi fermo e guardo mio zio
'Mi chiamo Leonardo, se vorrai conoscerci non sono contrario all'idea.' dico
Lui annuisce e si allontana.
Io seguo il medico e la mia famiglia fino alla stanza di mia sorella
