
Inganno, sacrificio ed onore
Riepilogo
A causa di un inganno la famiglia di Gessica attacca il fratello di Lorenzo Belli, un potente boss napoletano. Per pura fortuna non uccidono nessuno ma feriscono gravemente Giuseppe Belli fratello del boss e altri due uomini. Il boss si vendica catturando alcuni membri della famiglia responsabile dell'attacco. Prima che possa ucciderli però riceve la visita di Gessica. Sorpreso dal suo coraggio il boss decide di lasciare andare il padre e il fratello della ragazza. Ma nulla viene lasciato al caso, specialmente non in questo mondo. In cambio la ragazza dovrà cedergli la sua purezza. Lorenzo Belli chiede inoltre che Gessica partecipi ad una festa per donne senza virtù. Qui Gessica riceve attenzioni non troppo gradite e fugge con i fratelli Quando Giuseppe Belli si sveglia però ammette di non essere totalmente innocente. Lorenzo a quel punto decide di aiutare Gessica. Il suo onore gli impone questo. Prima però deve riuscire a trovarla.
01
GESSICA
Sto' lavorando come barista in un bar serale.
È quasi estate, ho finito da pochi giorni
L'università e voglio andare in vacanza con mio fratello gemello Leonardo.
Ho già scelto la località, una bella isola greca: Karpathos.
Ho visto una pubblicità sui social e mi sembra un posto fantastico.
Ho già guardato anche come arrivarci, c'è un aereo che parte da Napoli o il traghetto da Bari.
Visto che abitiamo a Bari sarebbe più logico andare in traghetto, anche perché così potremmo portare le nostre moto.
Vorrei andare lì per un paio di settimane.
Mio fratello è più che d'accordo ma servono taaaaaaanti soldi e non voglio doverli chiedere tutti a mamma e papà.
Un po' li abbiamo ricevuti come regalo di laurea, ma non bastano, così sia io che Leonardo abbiamo deciso di lavorareappena finiti gli studi.
Entrambi abbiamo trovato posto al BLU BAR.
È un lavoro provvisorio ovviamente.
Leonardo si è laureato in medicina.
Non ha proprio finito gli studi perché ha già deciso che inizierà ilmaster a settembre.
Io invece non continuerò.
Ho ottenuto il titolo di studio che volevo e mi fermo qui.
Inoltre mio padre mi ha chiesto di valutare alcune proposte di matrimonio.
Non sono proposte per me ovviamente, chi le ha fatte nemmeno mi ha mai vista, ma conoscono mio padre e vogliono stringere una buona alleanza con lui.
È un buon boss di discreto successo.
I suoi affari sono prospeosi ultimamente, quindi rendono appetibile un'alleanza.
A 25 anni so che dovrei pensare a sistemarmi, ho potuto studiare e vivere come ho voluto fino ad adesso, ma non voglio perdere la mia libertà, non ancora almeno.
Ho messo in un angolo le offerte ricevute da mio padre e mi sono concentrata a trovare un lavoro estivo per fare la vacanza.
Quando tornerò vedrò se riesco a trovare lavoro nel settore in cui ho studiato, mi piacerebbe lavorare in un nido o scuola dell'infanzia.
Ho già adocchiato un paio di posti, spero che mio padre mi permetterà di provare.
Almeno qualche anno, mi piacerebbe solo avere la possibilità di mettere in pratica quello che ho studiato...
Non so se mi sarà permesso. Come figlia femmina del grande Silvio Curucci ho delle responsabilità.
Sono l'unica figlia femmina della famiglia.
Ho il dovere di formare un'alleanza.
È il mio compito e lo sapevo, l'ho sempre saputo.
Mio padre continua a dirmelo da quando avevo 10 anni.
È il mio destino.
Sono stata fortunata che mi abbiano lasciata vivere liberamente fino ad ora.
Mio fratello Michele non ha avuto una minima scelta nel suo destino.
Lui è il fratello maggiore e il suo compito sarà prendere il posto di nostro padre quando lui andrà in pensione.
Non si è mai opposto a questo, all'inizio non era felice, ma ora non sembra gli spiaccia.
L'unico che non è obbligato a fare nulla per la famiglia è Leonardo.
È il maschio più piccolo quindi visto che non ha interesse a partecipare all'impresa di famiglia può fare carriera, lui a sorpresa ha scelto medicina, mio padre ha accettato di buon grado:
un medico di fiducia nel nostro mondo è buona cosa averlo, se è di famiglia ancora meglio.
Vorrei così tanto anche io non avere obblighi o aspettative.
Perché devo sposarmi con qualcuno che voglia solo un'alleanza con mio padre?
Perché non posso innamorarmi?
'Sei persa nei tuoi pensieri Ges? Quelli dicono che non gli hai ancora portato le loro birre'
Sbuffo alle parole di mio fratello.
'Non posso portargliele Leo, Ciro ha detto di non farlo, hanno bevuto troppo,si reggono in piedi a fatica quindi non vuole che serva loro ancora alcolici' gli spiego.
'Bene, ma non sembrano d'accordo'
Alzo le spalle.
'Fra 10 minuti non sarà più un nostro problema'
'Già... non vedo l'ora che finisca il turno.
Sono stanco... Non vedo l'ora di andare a letto.'
Si lamenta Leonardo.
In effetti sembra stanco:
i suoi capelli biondi sono arruffati e i suoi occhi azzurri riflettono stanchezza.
Ha anche delle piccole occhiaie sul viso.
'Da quanto non dormi?'
'Non ho dormito molto la notte scorsa, spero in questa' dice sorridendo.
'Perché non hai dormito?' gli chiedo.
Lui mi sorride ancora di più.
'Bhe sorellina... un uomo deve soddisfare i suoi bisogni prima o poi.'
Mi fingo scioccata alle sue parole.
'Con chi stavolta?'
'Ambra' risponde.
Sorrido.
Mi piace quella ragazza, anche se non credo che mio fratello stia facendo seriamente con lei e ovviamente lei lo sa.
Oltre ad averli visti assieme li ho anche visti rispettivamente con altri ragazzi lei e ragazze, mio fratello.
Hanno entrambi progetti che non include una relazione stabile al momento.
Lei è un avvocato e sta per iniziare la sua carriera, lui appunto vuole finire gli studi e poi lavorare in ospedale.
Nulla però impedisce loro di divertirsi un po' in questo momento...
Siamo ancora giovani, abbiamo 25 anni infondo è giusto anche divertirsi, no?
Mancano 5 minuti alla fine del mio turno quando uno degli uomini del tavolo 4 si alza arrabbiato.
Lo guardo.
È una montagna.
Alto, muscoloso, con grandi occhi neri e capelli castani.
Fatica a camminare, barcolla più di una volta, ma è davvero furioso quando raggiunge il bancone dietro al quale ci sono io.
Mi guardo rapidamente intorno, in cerca di aiuto.
Mio fratello però non è in vista e nemmeno Ciro o qualche collega.
Sbuffo dovrò cavarmela da sola.
Ho già risolto problemi simili, ma di solito preferisco evitare.
'Sei forse sorda puttana?' Rimango per un momento sorpresa dalle sue parole e dalla cattiveria con cui le pronuncia.
Puttana... ma davvero? Non ho mai nemmeno baciato un uomo e ora perché servo bibite e cibo in un bar vengo etichettata così?
Assurdo.
Non rispondo e questo lo fa arrabbiare di più perché continua.
Batte forte con la mano nel bancone attirando l'attenzione di alcuni clienti e poi parla ancora guardandomi con rabbia.
'Vogliamo un altro giro di birre stronza.
Provvedi!' mi ordina.
Scuoto la testa.
'Tu e i tuoi amici avete alzato un po' il gomito oggi.
Il proprietario ha detto di non darvi più birre, o altro di alcolico, ma se volete qualcosa di analcolico non sarà un problema per me servirvelo.' dico con calma.
Lui ride ma vedo che è teso.
La situazione sembra abbastanza seria.
Mi guardo intorno... Dove è Leonardo quando mi servirebbe?
Guardo verso la porta dove so esserci Jacopo e Paolo.
Sono due uomini più fedeli a Michele che a mio padre.
Nostro fratello ha insistito per averli con noi in caso di bisogno.
Non li trovo però.
Probabilmente sono andati a prendere la macchina visto che sanno che stiamo per uscire.
'Ora vieni con me e lo dici anche ai miei amici.' dice.
Non vorrei farlo ma visto la sua insistenza accetto.
Non ci sono molti clienti oltre a loro.
'Cosa c'èFranco?' chiede uno dei due uomini al tavolo quando arriviamo al loro tavolo.
È strano, la sua voce è come impastata, il tono è biascicato.
Di solito gli alcolici non fanno questo effetto...
Devono aver preso qualcosa, non so di preciso ma certamente qualche droga.
'La puttana qui presente non vuole darci le birre Giuseppe' gli risponde.
I due uomini seduti al tavolo si guardano.
'Perché?' mi chiede quello di cui non conosco il nome.
'Secondo il proprietario avete alzato troppo il gomito.
Posso servirti bevande non alcoliche.
Se invece non vi piace questa idea potete parlare con lui.'dico iniziando ad allontanarmi dal tavolo.
Quei tre in questo momento non mi piacciono, mi mettono a disagio.
Una mano mi afferra.
Appartiene a quello che hanno chiamato Giuseppe.
'Beh se non vuoi darci da bere possiamo fare altro...
Sei bella e io ho voglia di divertirmi,..
Se non posso farlo con la birra possiamo farlo giocando con te.' mi dice.
-In che situazione mi sono cacciata?-
'Non sono interessata ' dico con sicurezza allontanando la sua mano da me.
'Oh ma noi si ' dice Franco.
Si alzano tutti e tre e mi circondano.
Mi sento come un topo in gabbia.
Ho davvero paura.
Urlo sperando che qualcuno possa decidere di aiutarmi e tento di fuggire.
Mi sento afferrare.
Mi fanno ingoiare qualcosa e la mia testa inizia a girare quasi subito.
Mi sento confusa, come se fossi ubriaca ma so di non aver toccato alcool.
Tento di liberarmi dalle loro mani ma i miei movimenti sono lenti e privi di forza.
Mi sento spingere a terra.
Continuo a lottare e lamentarmi e mi mettono qualcosa in bocca.
Credo uno straccio.
Con orrore mi rendo conto che stanno cercando di togliermi i vestiti.
Delle mani sono sulla mia maglietta, altre sui miei pantaloni.
Lotto ma il mio corpo non risponde ai miei comandi.
Cerco ancora una volta di chiamare aiuto, ma dalla mia bocca non esce un suono.
Perché mi sono cacciata in questa situazione? Non potevo portare la birra e basta?
Mi sento stupida e impotente.
Il mio corpo è inerte e sei mani mi stanno toccando.
Non voglio mi tocchino ma non posso impedirlo.
Lacrime escono dai miei occhi.
-Per favore fermateli :
non voglio succeda questo.
Non voglio che mi facciano del male- penso poco prima di svenire.
