Capitolo 3
Ad essere sincera,Fernanda,le altre candidate non hanno avuto molto successo.L'artista ha visto il tuo video edèmolto convinto di te.Ne parleròcon il team e ti daròuna risposta,ma ti propongo di venire alle prove di lunedìper suonare con la band e l'artista.Non credo che saràun problema,ma ti scriveròo ti chiameròper confermarti.
Le ultime due ore sono state un turbinio di emozioni.Mi sièquasi spezzato il cuore quando ho capito che non avevo la conferma per il mio colloquio.E ora,questa donna angelica sembra raccogliere i miei pezzi rotti e darmi un'altra possibilitàper la mia grande fuga.
Anche se non sono sicuro che"fortuna"sia la parola giusta per descrivere questa situazione.
-Sarebbe...-Ho fatto un sospiro,prima di essere abbastanza vicino,svenendo per l'ossigeno che stavo trattenendo.-Sarebbe fantastico,grazie mille,mi dispiace molto di non averti chiamato per dirti che non sarei venuto,prometto che la prossima volta non ti deluderò-gli assicuro.
"Non preoccuparti,Fernanda,so com'ècon i bambini:il tempo vola.Lascia riposare il tuo piccolo e spero di vederti lunedì"."Lo spero davvero"."Se non riesci a organizzare la cura dei bambini,non preoccuparti,il teamèmolto gentile con i bambini,non sarebbe affatto un problema".
-Grazie,cercheròdi trovare una soluzione per lui,ma terròa mente il tuo consiglio,spero di vederti lunedì-ripeto le sue parole.
Tutte le mie speranze sono riposte in questo lavoro.La mia vitaèin gioco.Mio marito ha cercato di farmi credere che fossi pazza,che fossi pazza a suggerire un colloquio.Èstato lui a manipolarmi per farmi credere che mi fossi inventata tutto.Non potevo continuare a vivere così.
Dopo la telefonata,ho svegliato delicatamente Milo dal suo lungo pisolino.Era un bambino molto tranquillo.E ne ero piùche grata.Sapevo che Leo non avrebbe sopportato il suo pianto continuo.
Milo si strofinògli occhi stanchi con il dorso della mano,con un piccolo broncio triste sul viso.
«Che faccia hai,tesoro?»gli dico,schiacciandogli le guance morbide.
Gli passo il pollice sotto gli occhi e gli accarezzo il viso,come se fosse la cosa piùfragile del mondo.«La mamma sistemeràle cose per noi,te lo prometto»,gli sussurro,prima di dargli un bacio in cima ai suoi piccoli ciuffi di capelli.
«Fernanda?»Sento Leo che mi chiama.La sua voce mi riempie di terrore.Non riesco nemmeno a rispondergli;apre la porta della camera da letto e continua a guardarmi con quell'espressione ridicola di finta preoccupazione.
«Mi ha chiamato l'agenzia»,ho iniziato.Non volevo litigare.Ma avevo bisogno di risposte.«Oggi ho avuto un colloquio.Sono fermo nelle mie parole.Questo mi ha rovinato».«Perchéhai mentito?»
La mia domanda cancella la preoccupazione dal suo volto.Lui sa.Sa di aver sbagliato.Ma la preoccupazione si trasforma presto in rabbia.La sua solita emozione.
«Sei stupida?»le dice bruscamente.La maschera del marito affettuosoècompletamente scomparsa.«Perchédovrei lasciarti andare a un colloquio?A un tour in Europa quest'estate?E mi lasceresti con tuo figlio?»
«Èanche tuo figlio!»Èl'unica cosa che mi viene in mente di dire.Avevo diritto alla mia libertà.O almeno,cosìcredevo.
-Se vai a quel colloquio la settimana prossima,ti prometto che romperòquella tua bellissima chitarra-mi minaccia.
L'idea di perdere la mia chitarra era insopportabile.Ce l'avevo da anni,fin da quando ero adolescente.Ma sapevo che la probabilitàche la rompesse era minima.Era solo una minaccia per farmi rifiutare l'offerta.O almeno,spero che fosse solo una minaccia.
Non riuscivo a parlare.Non volevo muovermi.Non volevo disturbarlo ancora.Mi muovevo sempre con cautela quando ero con lui.
-Sei una sciocca anche solo a pensarlo,potresti semplicemente scappare e lasciarmi con tuo figlio-non si corregge nemmeno.-Non succederàFernanda,toglitelo dalla testa-sputa,guardandomi come se fossi sporcizia sulla sua scarpa.
Eppure Milo non si muove.Non piange nési arrabbia.Rimane semplicemente sulle mie ginocchia,con gli occhi spalancati,mentre la conversazione va avanti.Cièabituato.Un bambino di quattro mesi non dovrebbe esserci abituato.
E per quella che sembra essere la milionesima volta oggi,mi si spezza di nuovo il cuore nel vederlo uscire dalla porta.Lasciandomi,ancora una volta,con i miei sogni infranti,i miei pensieri e il mio bambino.
Ètutto quello a cui posso aggrapparmi.
Fernanda
Lunedìmattina mi ha portato sul divano di Maggie.Non parlavo con Leo da mercoledì,il giorno del colloquio.Èabbastanza facile per noi evitarci,ènormale che ci ignoriamo a vicenda.Spesso dorme sul divano o nella camera degli ospiti,cosìnon ci sentiamo in imbarazzo a dormire insieme.Non dorme piùnella mia stessa camera da quandoènato Milo.Dice cheèperchénon vuole che mio figlio lo disturbi.Ma sono sicura che ci sono altri motivi.
Non gli avevo detto della prova di oggi.Se non lo sapeva,non avrebbe potuto dissuadermi.Gli ho detto che l'avevo cancellata.
Non l'ho fatto.
Stamattina gli ho detto che sarei andata a casa di Maggie per aiutarla a ridipingere la sua stanza.In altre parole,sarei andata a casa di Maggie per farmi fare un discorso motivazionale e lasciare Milo mentre andavo alle prove.Ma lui non deve saperlo.
Non ha bisogno di saperlo fino al giorno in cui me ne andrò.
Temerei per la mia vita se glielo dicessi prima.
«Èun vero idiota,so che non la pensi come me,maèun completo idiota»,mi dice Maggie.Nonèla prima volta che la sento dire una cosa del genere.
Abbraccia Milo al petto;si vede che si rilassa un sacco quando capisce che nonènelle mani di suo padre.Maggieèsempre stata lìper entrambi.L'ho conosciuta qualche anno fa,subito dopo che io e Leo ci siamo sposati.
Èstata con noi per tutta la luna di miele:quando Leo mi ha dato il primo pugno,quando mi ha spinto giùdalle scale,quandoènato Milo.Da quandoènato Milo,èstata con noi piùche mai.Pensavo fosse solo perchéle piacciono i bambini.Ma mi aveva detto che non era piùsolo me che doveva proteggere,ma anche Milo.Sentiva che era lei a dover proteggere entrambi dalle azioni di Leo.
Credo che stia diventando un po'protettivo nei miei confronti;probabilmente aveva paura di rimanere solo con Milo.Mi inventa scuse ridicole.Capisco un po'le sue intenzioni;anch'io mi sarei arrabbiata se lui se ne fosse andato in vacanza.Ma la differenzaèche io volevo andarmene a causa delle sue continue minacce e manipolazioni;lui se ne sarebbe andato per ubriacarsi e avere avventure con ragazze di quasi diciassette anni piùgiovani.
Ha pagato loro una somma considerevole,quindi hanno taciuto.Mi aveva giàraccontato delle sue notti sfrenate con le studentesse universitarie.Probabilmente pensava che mi rendessero gelosa.Ma questo lo ha solo trasformato in un predatore.Un predatore di ragazze fino a quindici anni,mi aveva detto.
«Hai paura di restare sola con Milo?Sì,certo»,mi prende in giro.«Nonèmai stata una grande fan di Leo.Neanch'io posso dire di essere una sua grande fan».
—Allora pensi che abbia cancellato l'e-mail dal tuo telefono?—Si avvicina.Un po'titubante con la sua domanda,perchésa quanto fossi seccata per aver perso l'intervista.
—Non lo so—sospiro—.Ferebbe davvero una cosa del genere?Immagino di sì,seèassetato di sangue.—Non credo che sia mentalmente stabile in questo momento.Un'altra scusa per il suo comportamento.
