04
**CAPITOLO 04**
Pochi giorni dopo. Era solo un altro giorno. E un’altra battaglia. La pianura rocciosa sotto i loro piedi era stata lasciata desolata. Il suo compagno era lì. Dopo anni di un dolore fantasma, era abbastanza certo che la sua anima gemella fosse lì, sul campo con loro, uno degli avversari che avrebbe dovuto combattere.
Non l’aveva ancora trovato, per quanto avesse cercato. C’erano più di quattrocento membri nel branco nemico e non li conosceva tutti, ma semplicemente non aveva il tempo di seguire ogni loro passo alla ricerca di un segno. Eppure, ogni volta che combatteva nella guerra, sentiva il cuore battere stanco. Ma il suo compagno raramente era ferito, se mai lo fosse stato. Erano forti, dopotutto.
Sperava di trovarlo presto. Prima che questa guerra li uccidesse tutti. Una guerra inutile. Quando avrebbero potuto unire le mani da molto tempo e combattere contro i nemici comuni. Voleva solo che tutto finisse. Per i suoi fratelli. Per il suo compagno.
E poi si trovò di fronte a Devon. Il grande lupo nero. Ma il suo amico non approfittò della situazione come avrebbe dovuto. Il suo amico, per quanto fosse imbarazzato ad ammetterlo, aspettava che Kevin attaccasse per primo prima di continuare la loro farsa. Non combattevano sul serio. Non potevano comunicare nella loro forma da lupo. Ma i loro occhi si incrociarono con una promessa. Avrebbero messo fine a tutto questo.
Ma qualcosa catturò la sua attenzione. Alla sinistra di dove lui e Devon stavano combattendo. Vide dei lampi di bianco e guardò con orrore suo fratello, il suo fratellino Steven, malmenato. Sentì una fioritura di dolore indicibile nel fianco. La sensazione fantasma fu quasi abbastanza da distrarlo dal modo in cui il mostro ora stava sopra il suo fratellino.
Steven era già a terra, nella sua forma umana, nudo. Il demone bianco stava sopra di lui, mostrando i denti.
Lo avrebbe ucciso.
Kevin stava per perdere suo fratello. Si trasformò rapidamente, preso dal panico.
« Steven ! » gridò mentre sentiva il cuore strapparsi.
Era veloce, ma non tanto veloce. Non sarebbe mai arrivato in tempo.
Ma il mostro assetato di sangue, quella cosa degli incubi di Kevin, fece un passo indietro. E un altro. Barcollò.
Steven cercò di sedersi ma fu costretto a tornare indietro da un potente ringhio alfa. Si sedette, incapace di alzarsi per difendersi.
Kevin decise allora e lì che nessun gioco di finzione sarebbe valsa la vita di suo fratello, e lasciò Devon da solo, senza guardia. Avvolse il mantello che il suo beta gli aveva lanciato e corse al fianco di suo fratello. Ma prima che potesse fare un passo, un lupo marrone ringhiò e colpì il mostro, facendolo volare via. Ringhiò e gli girò intorno mostrando i denti prima di trasformarsi di nuovo in forma umana. Lì, Celine Rickson stava in piedi con la sua gloria nuda, rilasciando la sua aura da Alfa. Steven guaì.
« Compagno » disse.
Celine sorrise verso di lui. Prese il panno che le venne offerto dal suo compagno e si avvolse con esso, poi ne prese un altro e si avvicinò a Steven. Si mise sopra di lui con un ringhio per il demone che non faceva altro che guardarla con quei suoi occhi rossi vuoti, con il viso impassibile dal posto in cui si trovava. E lo sollevò, avvolgendolo nel panno.
Kevin si fermò di colpo e fissò, sbalordito. Era un colpo di scena diverso. Suo fratello minore aveva trovato il suo compagno.
Devon atterrò tra di loro, anch’esso vestito, guardò Kevin e poi sua sorella con uno dei due punti deboli di Kevin, ben stretto tra le braccia della sorella. I branchi dietro di lui guardavano, scioccati.
« Evan, ti ho detto di smettere di essere imprudente, avresti distrutto qualsiasi possibilità di pace » sbottò Devon verso il demone, che lo guardava senza espressione, anche nella sua forma da lupo.
« Offri la tua pace, fratello, io sto portando a casa il moi piccolo compagno » disse Celine.
Steven guardò il suo compagno con adorazione. Kevin non era in una posizione per rifiutare, e lo sguardo negli occhi di Devon diceva che anche l’altro uomo lo voleva.
« Per favore, » implorò Devon.
E Kevin si sentì trasportato ai bei vecchi tempi con il suo amico. Poi vide suo fratello Steven, stanco. Il suo branco, esausto, debilitato. Sapeva che era la cosa giusta da fare.
« Quindi non sei cambiato per niente, Devon » disse Kevin con un sospiro e rise.
« Pensi che parlerei di pace mentre moi fratello viene guardato in modo… indescrivibile ? » Kevin sibilò, guardando disgustato, fissando suo fratello e la sua futura cognata. Nel loro mondo tutto loro.
Devon aprì la bocca per rispondere, ma si fermò.
« Celine, devi restituirlo. Ora. »
