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2.i will kill you

Elizabeth's pov

Ritorno nella mia stanza. Oltrepassando le miliardi di stanze, vedo Kennedy che si sta vestendo nella stanza di Zade. Mi chiedo perché ci sia la porta aperta..

Ad ogni modo, riprendo a camminare e vado di nuovo della mia stanza. Dove ora Alexander è sparito.

Mi sdraio sul mio letto e cerco di riposare un po' ma dei passi mi fanno alzare subito. Ho imparato ormai a far finta di niente.

«Tesoro, mi dispiace se ti disturbo ancora, ma Zade vuole che gli stiri la camicia, deve andare ad un evento importante, corri subito» non posso stare un attimo in pace così.

«Ok mamma, vado» mi alzo dal letto e oltrepasso la sua figura. Di nuovo ripasso tutte le stanze e vado da Zade.

Busso alla porta di camera sua. Kennedy mi apre la porta.

«Ciao, Elizabeth, entra. Zade ha chiesto se potresti stirargli la camicia» che odiosa ratta che è.

«Ma certo signora Walker, qualunque cosa» mi sforzo di sorridere.

Prendo l'asse da stiro e mi metto a stirare la sua camicia. Nera. Molto bella nera.

Improvvisamente davanti a me spunta una figura possente piena di tatuaggi. Zade in tutta la sua possenza.

Mi fissa. Come se potessi finire prima se lui mi fissa. Si gira verso Kennedy e prende a parlare. «Piccola, potresti andare a prendermi un bicchiere d'acqua?»

«Ma c'è la servitù» si lamenta la sgualdrina guardandomi.

«Certo, Lo so, ma io ho chiesto a te» Kennedy alza gli occhi al cielo e sculetta via.

«Bene piccola peste, ora siamo da soli» mi strappa il ferro da stiro dalle mani e mi strattona da un polso.

«Ahia! , ma che stai facendo!?» la paura inizia a salire. Ho paura di quello che potrebbe fare. È un uomo senza limiti. È crudele.

«Mi hai fatto venire un'erezione prima, cazzo. Rimedia! ora!» mi urla contro ma non so che fare..

«Come dovrei rimediare?»

«Balla per me.» io? ballare per lui? Ma sembra serio.

«Se pensi che io possa ridurmi a questo, sbagli di grosso, Zade» riprendo in mano il ferro da stiro, e finisco di stirare la sua camicia.

«Ecco a te, e ora se vuoi scusarmi, vorrei riposare» mi incammino fuori, ma il suo metro e 90 non me lo permette.

«Fai un'altro passo e sei morta» il sangue si raggela nelle vene e io smetto subito di camminare. Non può uccidermi..

«Non lo farai, lo so» dico deglutendo.

«E cosa te lo fa pensare?» i suoi passi calmi e tranquilli mi mettono ansia e pressione. Si sta avvicinando a me.

«Da come mi guardi e parli» sbotto.

«Ti guardo esattamente come guardo le altre serve, sei uguale a loro per me, Elizabeth» annuisco ferita.

«Ora vai.» ringhia. Me ne vado ferita. Ora è il momento di dimenticare tutto e prendere quella lama in mano.

Zade's pov

quella ragazzina impertinente sta mettendo a serio rischio la mia calma e il mio controllo.

Sapeva che non l'avrei uccisa, ed è la verità.

devo andare ad una Runione di lavoro, e deve venire anche lei ,perció la vado a chiamare.

Mi incammino verso la sua camera. È comodo il fatto che loro abitino qui. Almeno li ho sempre a disposizione.

Busso alla porta ma nessuno mi apre, così la apro e non vedo nessuno, mi insospettisco subito.

«Elizabeth? Sei in bagno?» chiedo camminando con le mani in tasca.

«Oddio, non ti ho sentito entrare! Non entrare sono nuda!!» rido di gusto. Cosa me ne potrebbe importare che è nuda?

Apro la porta e vedo che non è nuda. Sta davanti al lavandino. Non me la racconta giusta.

«Che stavi facendo?» chiedo tranquillamente.

«Niente che ti riguardi.» la fisso senza distogliere lo sguardo. Lei fa lo stesso.

Mi avvicino a passo lento e noto che sul lavandino c'è del sangue.

Deglutisco per capire la situazione. Non appena capisco mi chiedo il perché.

«Ti tagli?» lei guarda a terra. Segno di colpevolezza.

«Basta, Zade. Sono cose che non ti riguardano» Cazzo.. si taglia...

«Fammi vedere, ragazzina impertinente» alzo le maniche della maglia e vedo sul suo braccio molte cicatrici e tagli. Uno sta sanguinando, così prendo della carta e fermo l'emorragia.

«Perchè lo fai?» chiedo mentre la guardo. È così bella.

«Per dimenticare»

«Diró a Watson di medicartele, ora però sbrigati, devi venire con me alla riunione di lavoro» dico prima di uscire della stanza.

È molto da elaborare. Lei si autolesiona. E le piace anche..

Cazzo.. che stupido.. l'ho trattata male e per colpa mia si è tagliata.

Elizabeth's pov

Merda.. non doveva scoprirlo così.

Mi vergogno così tanto.. Metto la lama sul lavandino e mi cambio per andare con Zade.

Metto un completo elegante, color panna, con dei tacchi neri. Mi faccio una coda alta e decido di andare.

«Andiamo» dico vedendolo. Mi squadra da testa a piedi. Scendiamo le scale e andiamo in soggiorno per prendere alcune cose prima.

«Piccola peste, prendi la cartella sopra il tavolo» mi chino e la prendo.

«Bene, possiamo andare» mi incammino e Zade dietro di me non dice una parola.

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