Capitolo 6 - Battaglia di Spugne Parte Prima
Sammy e Giorgio
Il martedì mattina alle 10:30, quando mi svegliai, mi lavai e mi vestii, poiché fino a venerdì 27 non sarei ritornata a scuola a lavoro, godendo di quei benedetti due giorni di recupero compensativo, decisi di andare a fare un po’ di spesa al supermercato “Meta” che, da casa mia, o meglio da casa dei miei, dista 5 minuti a piedi, praticamente è proprio dietro l’angolo di casa, quindi, come sempre, andai a piedi, non pensavo di comprare quattro bustone stracolme di provviste, era vero che andavo in palestra e che avevo sviluppato una buona dose di muscoli, ma quattro buste pesano comunque! Quando uscii dal supermercato, ebbi come una strana sensazione, oltre a sentirmi osservata, un brivido percorse la mia colonna vertebrale, tuttavia decisi di ignorarla ora dovevo usare tutte le mie energie per portare, fin dentro casa, tutta la roba che avevo acquistato! Fu in quel preciso istante, mentre stavo col mio culetto all’insù e stavo quasi per rimettermi in posizione eretta con le quattro buste che, un calore, il peso di uno statuario corpo sul mio ed un profumo di sandalo e foresta selvaggia a me conosciuto invasero il mio spazio ed una voce bassa, roca, calda e selvaggia mi sussurrò all’orecchio
G : Servono due mani in più per portare tutta questa spesa? Dì la verità, hai svaligiato il negozio per sfamare tutta la mia caserma?
Rimanendo in quella posizione che, vista dall’esterno poteva sembrare equivoca, cercai di ritrovare innanzitutto il controllo dei miei neuroni cerebrali che, ogni volta che Giorgio parlava o si avvicinava a me, si spegnevano in un blackout, così come le parole da dire seppur ora la mia gola era secca proprio come i fiumi d’estate che si seccano per la mancanza di pioggia, poi voltai il viso per guardarlo in faccia, ma Santa Peppa Pig, mai avrei pensato che, rigirandomi, le nostre bocche fossero ad un soffio dallo sfiorarsi, non ero decisamente pronta per una cosa del genere, mi sconvolse e, dalla reazione che ebbe anche Giorgio, seppi che aveva sconvolto anche lui, tuttavia gli feci un sorriso sincero e smagliante e, alla fine, schiarendomi più volte la gola, alla fine dissi solamente
SA : L’intenzione iniziale non era quella. Eh sì due possenti mani in più ora mi farebbero davvero comodo, grazie mille. Tuttavia, per usufruirne, dovrei alzarmi, sebbene in questa posizione io inizi a stare comoda, la gente che passa, vedendoci così, potrebbe fraintendere, non che me ne fregherebbe qualcosa, ma essere arrestati entrambi per atti osceni in luoghi pubblici io l’eviterei, tu no?
G : Ahahahahaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Riesci a trovare il lato comico in ogni situazione e, soprattutto, hai la battuta sempre pronta? Ti aiuto a rimetterti in posizione eretta anche se qui, di eretto, c’è ben altro… e le tesi la mano che, prontamente, Sammy accettò sebbene avesse le guance di una bellissima sfumatura di rosso per non parlare di quegli splendidi occhi verdi che all’inizio si erano spalancati per la sorpresa e che, ora, avevano il divertimento ed un pizzico di lussuria che stavano guardando dritti nei miei. Mi piaceva stuzzicarla e quando rimettendola in piedi, avvicinai, volontariamente il mio bacino al suo, per farle avvertire il risveglio che quella posizione aveva operato sulla mia famelica bestia, lei scoppiò in una fragorosa risata, alzò gli occhi al cielo e disse
SA : Oooookkeyyyyyyyyyyy non stavi scherzando o prendendomi in giro, wowwwwwwwwwwwwwwwww! Interessante, molto, molto, ma mmmoltooooooooooooooo interessante… disse leccandosi in maniera provocatoria le sue fini labbra, posando la sua mano sui miei pettorali che, al suo tocco, andarono a fuoco e reagirono in un fremito che scossero anche lei e continuò dicendo - attento, mio lupo alpha, a non bruciarti troppo col fuoco o a non rimanere bloccato nell’acqua di un fiume in piena… ed ora su aiutami per favore a portare queste buste in casa dentro ho cose da mettere nel congelatore! - e mi fece l’occhietto.
Si girò prese due buste ed io, in automatico, oltre ad avere l’uccello duro come il marmo che gridava di poter uscire da questo paio di jeans ed affondare più e più volte in quella sua dolce cavità, la seguii, pur sapendo bene dove Sammy abitasse, senza dire una parola, mi aveva spiazzato, lei a me e non era la prima volta da quando la conoscevo! Iniziai segretamente ad essere grato all’appendicite di Piero che l’aveva messo k.o.
Sulla strada di casa, Sammy disse, forse per spezzare il silenzio che si era venuto a creare fra noi
SA : Dì la verità, mi stavi spiando oppure visto che oramai sei pazzo di me e poiché già ti mancavo ed eri tutto solo e triste non hai resistito e sei venuto a cercarmi per stare un po’ con me e farti strapazzare di coccole? Cucciolone lui! e mi scompigliò i miei capelli corti come fanno i genitori con i figli piccoli.
Mentre entravamo nel portone e, soprattutto, nell’ascensore e, dato che avevo posato le buste per terra, avendo finalmente le mani libere, feci la mia mossa. La misi all’angolo, poggiando tutto il mio peso sul suo corpo che, stranamente, si incastrava perfettamente al mio, eravamo come due pezzi di un puzzle che, finalmente, dopo tutto questo tempo, si ritrovavano per incatenarsi saldamente l’uno all’altro come gli anelli di una catena.
Sammy non si allontanò, non fece niente se non guardarmi dritta negli occhi ed inchiodare i miei occhi ai suoi, abbassai una mano, col pollice, le sfiorai le labbra che lei schiuse quel tanto che bastava per succhiarmi il pollice e farmi emettere un basso grugnito d’eccitazione, mi avvicinai alle sue labbra e, soffiandole sopra, le chiesi con tono suadente
G : A che piano dobbiamo andare? e mi avvicinai ancora di più.
SA : Al momento non è che me lo ricordi né mi importa più di tanto a dire il vero, però tranquillo, fidati il dito indice della mia mano credo che ancora se lo ricordi rispose cercando di schiarirsi come meglio poteva la voce arrochita dalla passione e, mentre con una mano spingeva sul taso 2, io non resistetti più e presi possesso di quelle sue labbra, gliele morsi senza violenza, gliele succhiai ed entrai con la lingua ed agguantai la sua ed iniziai a scoparle la bocca con la mia mentre le nostre mani iniziavano ad esplorare i reciproci corpi. Quando rimanemmo senza fiato e l’ascensore si aprì, le dissi, col tono di voce più roco che sia mai uscito dalle mie labbra
G : Ciò che è appena accaduto fra noi risponde in minima parte alle tue domande, MIA SAMMY? mi aspettavo che lei dicesse di sì o annuisse, di certo non mi aspettavo ciò che invece disse
SA : Aaarghhh! Ecco questi sono gli inconvenienti di vivere ancora con mamma e papà e di abitare al secondo piano e non al settimo, evviva Topo Gigio! Ma come siamo già arrivati? Santo nonno Ippei, il nonno di Sampei! La luce quando serve che deve andare via non va mai via, mannaggia li pesci gialli, rossi e verdi! Fa decisamente caldo! Eppure, dovremmo essere in pieno inverno, non ai tropici, cribbiolino! Uh! Uh! Uh!
Si schiarì più volte la voce ed io scoppiai a ridere, perché con Sammy riuscivo a ridere così spensieratamente? Con lei riuscivo ad essere me stesso, stavo bene ed in pace con tutto il mondo.
Quando infilò la chiave nella serratura, notai che le tremavano leggermente le mani e, mentre entrava in casa, disse
SA : C’è nessuno in casa? Ehilà, ci siete o no? Mamy, Papy? Di casa c’è nessuno? non sentendo risposta si voltò verso di me e disse - A quanto sembra saremo soli, soletti, ti va un bicchiere d’acqua? Non so tu, ma io ho una sete…- e si diresse spedita in cucina ed io la seguii a ruota con tutte e quattro le buste della spesa.
Dopo che ebbe messo a posto tutto ciò che aveva acquistato e dopo che entrambi bevemmo due bicchieri d’acqua a testa, mi fece fare un tour di casa sua e, quando arrivammo nella sua cameretta, essendo un carabiniere, feci un’attenta ispezione. C’erano due letti singoli, separati da un comodino a quattro cassetti, l’armadio, un ottimino, una vetrina con dentro ogni sorta di gadget di un manga ed anime che, da piccolo anch’io guardavo, ovvero Saint Seiya e, la cosa che, mi sorprese piacevolmente, fu quando aprì la parte inferiore e vidi tutti i manga di Saint Seiya, sapevo, ancora di più, che in Sammy avevo ritrovato la mia lupa alpha. Era persino andata a due concerti di “Pegasus Symphony” in Francia, chissà se ci era andata da sola oppure in compagnia di Luca, ma l’avrei scoperto, non oggi, ma l’avrei scoperto.
G : E così ti piace Saint Seiya eh?
SA : Beh dire solo che mi piace è riduttivo, io AMO INFINITAMENTE, IMMENSAMENTE, CON TUTTO IL CORPO E L’ANIMA SAINT SEIYA! Perché? Piace anche a te?
G : Eh già da piccolo era il mio anime preferito!
SA : Allora andremo molto d’accordo!
G : L’ho pensato anch’io. Il tuo personaggio preferito?
SA : SEIYA! QUEL GRAN FIGACCIONE DI SEIYA! PECCATO CHE NELLA REALTÀ NON ESISTA!
G : Nuoooooooooooooooooo il ronzino?!? sapevo di aver toccato il suo tallone d’Achille, lo sguardo assassino con cui mi stava trucidando in quel momento diceva ogni cosa.
SA : NON TI AZZARDARE MAI PIÙ A CHIAMARE SEIYA RONZINO, ALTRIMENTI DOVRAI VEDERTELA CON ME E NON SARÀ UNA COSA PIACEVOLE! E sentiamo un po’ il tuo personaggio preferito?
G : Che domande! Ovviamente il GRANDE, SCALTRO, FURBO E RIBELLE IKKI!
SA : E ti pareva! Ci avrei scommesso! Il bel tenebroso e lupo solitario Ikki, come te d’altronde.
Distendendomi di proposito sul suo letto, incrociai le braccia dietro la nuca e le dissi
G : Quindi mi stai dicendo, fra le righe, che anch’io sono un bel tenebroso e che ho fatto breccia nelle tue difese alzate e, soprattutto, nel tuo cuore? Wowwwwwwwwwwwwwwwww! Interessante! Vieni qui! dissi mentre le porgevo una mano che, come sempre, Sammy, dopo che sobbalzò forse perché avevo visto giusto sulle sue barriere, prese prontamente, l’attirai a me e continuai - Abbiamo delle calienti temperature da abbassare! - e ripresi possesso delle sue labbra e, come in ascensore, il bacio si tramutò in lava incandescente e le nostre mani sembravano estensioni degli otto tentacoli che hanno i polipi, ma, sull’inizio di ciò che sarebbe potuto diventare il più bello visto che i nostri maglioni erano magicamente finiti a terra ed eravamo rimasti io a torso nudo e Sammy con indosso soltanto il reggiseno sportivo, era a cavalcioni su me, ci stavamo stringendo come se non ci fosse un domani, fummo interrotti dall’ingresso in casa dei suoi genitori, difatti sua madre la chiamò e lei, con un fil di voce, visto che entrambi stavamo ancora ansimando, si rigirò, scese di corsa e, mostrandomi il suo bel culetto che, avrei tanto voluto arpionare, non solo con le mie mani, rispose
SA : Sììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì! Sono in cameretta, un…un…un momentoooooooo, ora arriviamoooo! Cio…tto, cio…tto, ciotto matte kudasai! Ima ikou…! ちょ…っと、ちょ…っと、ちょっと待ってください!!!!!!!!!!!今行こう…!
Ci guardammo intensamente negli occhi, svogliatamente ci rivestimmo cercando di rimetterci alla buona in ordine e, lentamente, ci avviammo verso la cucina, tuttavia quando Sammy si voltò, pronta per andare, feci qualcosa che MAI avevo fatto nei miei 35 anni e di cui, ora, sentivo un bisogno irrefrenabile, la presi per mano ed allacciai le mie dita con le sue. Lei mi sorrise di quel sorriso che sapeva illuminare e portare il sole in un’intera stanza e così, mano nella mano, ci avviammo verso la cucina, ma prima le dissi
G : E così anche tu parli giapponese? Bene!
SA : Ehhhhhhhhhhhh! G. くん、あなたも日本語ができますか。G. kun, anata mo nihongo ga dekimasu ka? Anche tu G., parli giapponese?
G : マナー。。。多分。。。Ma naaaaaa… tabun… E chi lo sa?! Forse!
Ed alzai, di proposito, gli occhi al cielo e, contemporaneamente, le spalle come un bimbo birichino.
SA : とても面白いですね。。。Totemo omoshiroi desu ne… Molto interessante… rispose leccandosi e mordendosi il labbro inferiore.
Così dicendo arrivammo in cucina e, quando sua madre si voltò e mi vide, la faccia evidentemente sorpresa, perché forse si aspettava il lupo randagio di Luca e non me, mi fece sorridere, tuttavia non le permisi di chiedere spiegazioni perché fui più veloce e le dissi, senza mai staccare la mia salda presa dalla mano di Sammy che, forse avvertendo anche il mio nervosismo e l’imbarazzo per quella strana situazione che non avevo mai vissuto in vita mia, strinse di più le sue calde dita attorno alle mie nocche, quella breve pressione, aveva avuto il potere di farmi ritornare in me e, soprattutto, di calmarmi all’istante facendo svanire quelle sensazioni che si stavano impossessando di me.
G : Piacere Signora, mi chiamo Giorgio Torres e sono il FIDANZATO di sua figlia! Sono onorato di fare la sua conoscenza! con forza e lentezza scandii la parola fidanzato. Ne fui sorpreso anch’io tant’è che una parte di me pensò:
Cos’è che ho appena detto? Fidanzato? Giorgio sei serio? Fidanzato? IO? Due baci e già siamo ridotti a questo? E quando finalmente riuscirò ad assaggiare, possedere e marchiare ogni centimetro del suo corpo, facendo godere entrambi, il passo successivo quale sarà, il matrimonio? Siamo seri? Che strano incantesimo mi ha scagliato Sammy? E poi perché SOLO CON LEI? Possibile che io mi sia INNAMORATO PAZZAMENTE DI LEI? NON È POSSIBILE! SE COSÌ FOSSE, SAREI IRRIMEDIABILMENTE FREGATO! NON POSSO PERMETTERE A QUESTI SENTIMENTI, A ME DEL TUTTO ESTRANEI, DI PREVALERE! HO UNA MISSIONE DA PORTARE A TERMINE! TUTTAVIA, NON LA LASCERÒ NÉ A QUEL LUPO RANDAGIO NÉ A NESSUN’ALTRO! LEI È E SARÀ SOLO E SOLTANTO MIA!
Nello stesso istante, nella mente di una sconvolta Sammy: coooosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa? Che cos’ha appena detto Giorgio? FIDANZATO?! STIAMO SCHERZANDO? COME ACCIDENTACCIO SIAMO ARRIVATI A QUESTO PUNTO E SOLO DOPO DUE BACI PASSIONALI?! SÌ, AMMETTO DI ESSERE ANDATA DECISAMENTE FUORI CONTROLLO E CHE GIORGIO MI HA COSÌ RISUCCHIATA E NON MI ERA MAI ACCADUTO PRIMA, NO NON È VERO SOLO UN’ALTRA VOLTA, MA È PASSATO TANTO TEMPO, NEMMENO CON LUCA QUANDO STAVAMO INSIEME, MA PER DINCI BACCO UBRIACO, DA QUI ALL’APPELLATIVO DI FIDANZATO CE NE VUOLE! E DOPO CHE SAREMO ANDATI A LETTO INSIEME, PERCHÉ È SICURO CHE PRIMA O POI CI FINIREMO VISTA L’ATTRAZIONE E LA CHIMICA CHE C’È FRA NOI, IL PASSO SUCCESSIVO QUALE SARÀ? NON VOGLIO NEANCHE PENSARCI! NON PUÒ ACCADERE NUOVAMENTE! MI RIFUITO DI CREDERLO! OH SANTISSIMI PEPERONCINI! CHE RAZZA DI STREGONERIA HA MAI FATTO GIORGIO SU DI ME? CHE SIANO STATI I SUOI DIVERSI COLORI DI OCCHI CHE VERAMENTE MI HANNO STREGATA? SE, SÌ, SONO FREGATA! ALLA GRANDISSIMA SONO FREGATA, ACCIDENTACCIO! E PERCHÉ MIA MADRE NON DICE UNA PAROLA E CONTINUA A FISSARCI ATTONITA? QUI QUELLA ATTONITA E SENZA PAROLE DOVREI ESSERE IO NON LEI! DEVO DIRE QUALCOSA, QUALSIASI COSA, MERDAAAAAAAAAAAA! REAGISCI SAMMY!
MAMMA : OH! Bene! Sammy non mi aveva detto NIENTE! Chissà di questa novità cosa ne penserà il tuo amico intimo Luca… Piacere di conoscerla, Giorgio! rispose apparentemente tranquilla, tuttavia lo sguardo investigativo che stava dando in direzione di entrambi, forse più verso Sammy che, era rimasta a bocca aperta e ci fissava entrambi, paonazza in viso, la diceva lunga su quanto fosse calma e tranquilla.
G : Può darmi tranquillamente del tu, io, invece, da oggi in poi, posso permettermi di chiamarla Mamma? dissi guardando in contemporanea lo sguardo della madre e poi quello di Sammy.
SA : EH NO! NON CI STO! QUESTO È TROPPO! GIORGIO ORA DEVE ANDARE, VERO AMORE? e trascinai a forza Giorgio verso la porta d’ingresso senza dargli modo di poter dire nemmeno “A” e, dopo che ebbi preso le mie chiavi e, uscimmo fuori dalla porta, gli vomitai addosso, forse un po’ troppo violentemente, ma ero sconvolta, cribbio! - Si può sapere che cos’era quel teatrino di prima? A CHE GIOCO STAI GIOCANDO? FIDANZATO?! MAMMA?! CHE COSA TI SEI FUMATO O PEGGIO SNIFFATO STAMATTINA APPENA ALZATO? QUESTA È DROGA PESANTISSIMA! OK DA QUESTO MOMENTO IN POI, BASTA SCHERZI, SONO SERIA! -
G : Ahahahahaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! NESSUN GIOCO AMORE MIO, MAI STATO PIÙ SERIO, CREDIMI LE MIE PAROLE E IL MIO ATTEGGIAMENTO HANNO SORPRESO ANCHE ME! Tua madre e, mia suocera, ti avranno data per dispersa a quest’ora è meglio che rientri, credo che ti sottoporrà ad un bell’interrogatorio, peccato che non possa assistere... Avrai modo di constatare con i tuoi stessi occhi quanto veritiere siano le mie parole e, soprattutto, le mie intenzioni con te! A più tardi tu sai dove, dolcezza! non aspettai che mi rispondesse, mi abbassai, la baciai anche se l’intensità che misi non fu certo paragonabile ai due che ci eravamo dati prima e me ne andai lasciandola sulla porta di casa senza parole.
Essendo un ottimo carabiniere, sapevo bene come pedinare una persona e come prendere informazioni su di essa senza lasciare tracce, quindi sapere che Sammy si allenasse nella mia stessa palestra, seppur in orari decisamente diversi dai miei, mi spiazzò ulteriormente e, per la prima volta, oramai con lei, erano sempre prime volte e tutte diverse, avrei dovuto esserne intimorito invece su me avevano l’effetto contrario, quel pomeriggio, alle 18 andai in palestra, oltre a stuzzicarla, volevo vederla in azione e poi avevo un lupo randagio e intimo da rimettere al proprio posto.
Quando Giorgio se ne andò e mi lasciò lì da sola, scivolai a terra e rimasi con le mani fra i capelli, fortuna che erano corti, così non li avrei potuti strappare e, cercai, ci provai davvero e più volte, a riflettere in maniera del tutto razionale, ma il mio cervello, i miei neuroni che stavano sempre a pensare e mi parlavano in continuazione, ora non ne volevano sapere di mettersi in moto, sentivo una miriade di emozioni diverse dilagare in me, uno tsunami ed un terremoto sarebbero stati meno devastanti della furia Giorgio che, invece, mi aveva appena investita in pieno. Sarei voluta correre verso il mio posto segreto magico, ma non potevo, ogni volta che accadeva qualcosa che mi sconvolgesse andare lì, non potevo aggrapparmi sempre a quei ricordi, sempre a LUI per acquietare la mia anima. Dovevo andare avanti lo dovevo ad entrambi! Quindi dopo aver regolarizzato il respiro, alzai gli occhi ed incontrai quelli di mio padre che mi guardava cercando di capire cosa mi fosse accaduto. Mi alzai di colpo senza proferire parola e, non appena rientrai, con mio padre alle costole, mia madre fece per dire qualcosa, ma io alzai una mano, la fermai sul nascere e le dissi
SA : Non è come pensi, non è come credi, in realtà non lo so neanch’io com’è! Non chiedermi NIENTE, anzi FA FINTA che tutto ciò non sia accaduto e, soprattutto, NON FARMI DOMANDE A CUI, ATTUALMENTE, NON SAPREI COSA CASPITERINA RISPONDERTI, SE NON CHE NEANCH’IO LO SO!
MAMMA : Io non ho detto niente veramente! Va bene come vuoi, ma prima o poi ne dovremo pur parlare anche per acquietare la curiosità di tuo padre che, come al solito, quando avvengono certe cose non è mai presente e, soprattutto, dovresti dirlo a Luca che, se ancora non l’avessi capito, povero Cristo, sta facendo sul serio con te e vuole un’altra possibilità! disse mia madre con quel suo tono ammonitrice.
SA : CREDI CHE NON LO SAPPIA? TI RICORDO CHE FRA LUCA E ME NON C’È NIENTE, ALMENO DA PARTE MIA, È VERO GLI VOGLIO BENE, E TANTISSIMO, FORSE È UN BENE LEGGERMENTE PIÙ INTENSO RISPETTO A QUELLO CHE DOVREBBE ESSERCI FRA AMICI, MA IO, ORA, LO VEDO SOLO COME UN BUON ANZI UN OTTIMO AMICO E NULLA PIÙ, COME QUANDO ANDAVAMO A SCUOLA! Papà?! Davvero?! So benissimo che ora che mi darò alla macchia lo aggiornerai su tutto quanto, come fai sempre, quindi la carta papà curioso non attacca, non stavolta! e poi fuggii in camera mia dove vi rimasi per un tempo indefinito.
Di certo il racconto dettagliato che mia madre stava facendo al mio ignaro padre arrivò forte e chiaro alle mie orecchie, non volevo ascoltare oltre, così inforcai gli auricolari e feci partire canzoni a caso, ma il caso non esiste, alle mie orecchie arrivò forte e chiaro il “PO PO PO PO PO” il tormentone di una lontanissima estate… Quando finalmente arrivarono le 18 presi il mio borsone da palestra e mi avviai al “New fire in you body”, lì mi avrebbe di certo atteso un interrogatorio da parte di Marika per quell’inaspettata richiesta di aiuto che le scrissi prima di rientrare al seggio elettorale, sapevo quanto era curiosa la mia sorellina, tuttavia non avrei mai immaginato che saremmo arrivati a quel punto…
Dopo che mi fui cambiata, non vedendo la mia sorellina da nessuna parte, forse si era nascosta insieme a Nathan in qualche spogliatoio ed ora stavano limonando alla grandissima se non stavano facendo bisbocce e ci stavano dando giù alla grandissima, loro sì che potevano farlo e nessuno li avrebbe interrotti non com’era avvenuto quella mattina a casa mia, accidentaccio… beh non vedendola iniziai a fare riscaldamento e poi a prendere a pugni il sacco da boxe così avrei scaricato su di esso la mia rabbia, la mia frustrazione, la mia irrequietudine e tutti quegli stranissimi sentimenti che, sembrava, spuntassero fuori SOLO ed UNICAMENTE quando c’era Giorgio, non volevo dar loro un nome era assurdo in così poco tempo innamorarsi e di una persona così misteriosa che neanche conoscevo! Non di nuovo! Non ero mica la protagonista di tutti quei focosi romanzi che leggevo in continuazione, io ero soltanto la solita, banalissima e normalissima Sammy! Dai miei vorticosi pensieri venni riportata alla realtà da Luca che vedendo come stavo prendendo a pugni e calci quel sacco di boxe mi disse
LU : Nervosetta oggi eh? Cos’è accaduto mentre non ci siamo visti? Chi è che ti ha fatto incazzare così tanto? Ti va di dirmelo? cercai di indagare pur rimanendo sul vago avevo una brutta sensazione.
Sapessi! Di tutto e di più! Di certo non ti dirò che ho rivisto Giorgio e di come sia in ascensore, sia in cameretta, io sia andata fuori controllo, se non fossero rientrati i miei avrei di sicuro giocato con la belva che nasconde nelle sue mutande e poi avrei leccato, succhiato e messo, oltre le mani, anche la bocca su ogni centimetro della sua pelle…uhm…meglio non ripensarci mi sento di nuovo andare a fuoco…per non parlare di come Giorgio si sia permesso di dire quelle cose, così come se fosse la cosa più naturale del mondo! Se ci ripenso mi risale la rabbia! Accidenti a lui!
SA : Ho discusso con mia madre, tutto qui! cercai di liquidare la faccenda con pochissime parole, peccato che Luca sapeva vedere oltre e non se la bevve.
LU : Uhm…, ora si chiama mamma?!? Soprassediamo per ora! Allora permettimi di aiutarti a scaricare l’incazzatura! Bisogna aiutarsi fra amici! Anche se noi due siamo molto più che amici e lo sai anche tu!
SA : Grazie mille è proprio ciò di cui ho bisogno ora, ovvero sfiancarmi per benino! Uhm…
LU : Allora diamoci dentro! Se ti andasse, dopo la palestra, potresti dirmi cos’è che ha scatenato la violenta discussione che ti ha ridotto in questo stato, anche se, forse, una vaga idea io ce l’avrei…
SA : Che stiamo aspettando? Fatti sotto! Tranquillo non servirà, ma grazie! Ne dubito… ed iniziammo ad allenarci insieme.
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Giorgio
Quando entrai in palestra in quell’insolito orario per me, vidi subito Sammy con quel Luca che si stavano allenando insieme e, sebbene, in quel momento, quel lupo randagio, non stava marcando il territorio, ma stava soltanto aiutando Sammy a sfogare tutti i suoi turbolenti sentimenti che, in qualche modo, erano simili ed intensi come i miei, vederli così in intimità, mandò il mio cervello in tilt e fece uscire il cavernicolo possessivo che era sopito in me. Di corsa andai a cambiarmi e, quando uscii dagli spogliatoi maschili, incontrai Nathan il proprietario di questa palestra che, vedendomi, non disse una parola, forse perché era, mano nella mano, di Marika la sua promessa sposa. Come facevo a ricordarmi una cosa del genere? Semplice li avevo visti insieme un paio di volte in palestra la sera tardi quando, ora che ero in licenza, venivo ad allenarmi e, anche se non avevo nessuna intenzione di prestare attenzione ai loro discorsi, ne colsi qua e là qualcuno, poi il fatto che io abbia sia un’ottima memoria sia fotografica che proprio a livello di riconoscere le persone, ha fatto tutto il resto. Non per niente sono nella posizione in cui mi trovo nei R.O.S. se non avessi tutte queste buone qualità! Ok ora basta Giorgio, chi si loda si sbroda è risaputo e tu ti stai lodando fin troppo! Torna in te!
Dopo averlo salutato con un cavernicolo - Ciao! - , mi diressi verso quei due che avevo tutta l’intenzione di dividere e, così come feci quella mattina al supermercato, avrei sorpreso le mie prede di soppiatto! Una in special modo!
Continua...
