Capitolo 5 - Le elezioni Parte Prima
Sabato 21, Domenica 22 e Lunedì 23 Novembre 2020 Elezioni
Ci siamo, anche stavolta, Luca ed io affronteremo un tour de force con queste elezioni, chissà in quale seggio elettorale saremo io il Presidente e lui il segretario? Beh, fra poco lo scopriremo! Siamo in fila fuori al Comune ad attendere di essere chiamati e, sebbene, siano solo le 8:30 del mattino e, apparentemente siamo i primi, ancora non ci hanno chiamati, uffaaaaaaaaaaaaaa!
SA : "Uff! Avrebbero dovuto iniziare a chiamare già 15 minuti fa! E dire che siamo i primi, che palleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! Io sono curiosa di vedere, stavolta, dove verremo sbattuti, speriamo soltanto che non ci capiti nessun seggio volante, visto che anche su quel fronte, abbiamo già dato ampiamente!"
LU : "Su, su, Sammy non innervosirti! Anch’io sono curioso e poi, ovunque ci capiterà, saremo, come sempre, i migliori! Ti dirò per me l’unica cosa importante è stare insieme a te, tutto il resto non conta. Mi raccomando, stavolta evita di fare Giamburrasca!"
SA : "Ah! Ah! Ah! Simpatico lui! Non lo faccio mica apposta, che posso farci se, ogni volta, ne combino una? Almeno non corriamo il rischio di annoiarci, questo devi ammetterlo!"
LU : "Altroché!"
Alla fine, ci chiamarono alle 8:45, firmammo la presa in carico come Presidente e segretario e, scoprimmo che ci avevano affidato il seggio numero 13 nella scuola superiore “Ragioneria” che, da casa mia, a piedi, dista più o meno una decina di minuti. Stavolta ci era andata di lusso, pampulu pimpulu parimpapù!
Usciti dagli uffici comunali, Luca ed io, decidemmo di andare allo “Chalet del Pincio” a prenderci un caffè. Una volta seduti decidemmo di aprire la busta gialla con sul retro scritto bello in grande il numero 13, pensavamo tutti e due, che avremmo trovato i nomi degli scrutatori ed invece, a parte i fogli che sarebbero serviti per prendersi i giorni di recupero compensativo che, spettano per legge a chi è impegnato durante le elezioni, scoprire che non vi fosse altro ci lasciò delusi e quindi rimanemmo con la curiosità fino alle quattro del pomeriggio. Finito il caffè Luca, come sempre, mi riaccompagnò a casa, ci salutammo e ci demmo appuntamento per le tre e mezza sotto casa mia, perché mai in assoluto avrebbe permesso che io andassi in giro da sola, chissà che brutti incontri avrei potuto fare, nonostante il percorso da casa mia alla scuola dove sarebbe stato allestito il seggio elettorale non fosse poi chissà quanto lontano o pericoloso.
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Giorgio
Possibile che nel 2020 c’è gente che rischia la propria vita per un’appendicectomia che, oltretutto, è degenerata in peritonite? Sembra assurdo, ma sì e ci si può anche morire! Fortuna che io, all’età di 5 anni fui operato e me la tolsero! Beh, il mio collega, Piero, non è stato così fortunato, stamattina l’hanno dovuto ricoverare d’urgenza ed io ho dovuto prendere il suo posto, così invece di godermi i meritati giorni di licenza, seppur fittizi, dovrò lavorare per le elezioni e dovrò dormire insieme ai miei commilitoni, per ben due giorni, in un liceo! Sai che allegria! Non vedevo l’ora io! Mi annoierò da morire! Com’è che dice sempre il mio rabbino? Ah sì! Che ad una buona azione, poi ne deriva sempre un’altra più grande, importante e che lascerà il segno sia nei confronti verso cui la facciamo, sia dentro di noi che la elargiamo, sia in chi, inconsapevolmente, ci sarà accanto e ne beneficerà grazie a noi. Sé come no! L’unica fortuna è che la scuola dove saremo reclusi per ben due giorni e mezzo, è vicinissima ad uno dei tanti alloggi messi a disposizione del Comando dei Carabinieri e, puta caso, uno di quelli è dove viva io!
Devo anche sbrigarmi che fra un po’ la “Gazzella” verrà a prendermi con i miei tre colleghi che, proprio come me, sono stati incastrati per effettuare questo tour de force!
Voglio proprio vedere e sono proprio curioso, mio caro rabbino, di scoprire quale sarà la mia ricompensa a questa mia grossissima buona azione! Almeno incontrassi qualcuno d’interessante e che non mi faccia annoiare sarebbe già tanto! Su, Giorgio, sei un lupo alpha dopotutto, i tuoi occhi cangianti lo dimostrano appieno, eh sì in una vita precedente io ero un lupo ed ero il capobranco, sii il capobranco anche ora, dai il buon esempio ai tuoi colleghi è solo per due giorni e mezzo, hai sopportato di peggio e per ben più giorni, anzi anni! Posso farcela e poi grazie a questi due giorni e mezzo ne ho già guadagnati 15 in più, proprio perché, nonostante sia in congedo, sia rientrato e non abbia obiettato a questo incarico extra che mi è stato affidato! Forza e coraggio! Si va!
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Sammy
Quel pomeriggio arrivammo alla scuola, dopo aver convinto quel culo di piombo di Luca ad andarci a piedi. Oltre i carabinieri e, fra i cinque che erano lì, ne notai uno, molto più che decente, anzi, pensai, è proprio stuzzicante e un gran bel manzo, urca o sarà sicuramente già impegnato o appartiene al club “Mai una gioia” e se fosse la seconda sarebbe veramente uno spreco! Beh, distolto lo sguardo, insieme agli altri Presidenti e segretari degli altri seggi elettorali e, d’accordo con il messo comunale che, per due interi giorni avrebbe interagito con tutti noi, visto che iniziava a piovigginare, decidemmo tutti quanti di entrare e di aspettare gli scrutatori all’interno dei vari seggi. Dopo aver aperto le tende e le finestre per far circolare aria oltre a far entrare la luce, aspettammo le varie persone che, con Luca e me, avrebbero trascorso due intensi giorni all’insegna sì del dovere, ma anche del divertimento.
LU : "Non eri curiosa stamattina di sapere chi ci avrebbe accompagnato in quest’avventura?" mi chiese improvvisamente Luca.
SA : "Ah? Certo che sì! Ciotto matte kudasai! Ima kara kin iro no fuutou wo akemasu! ちょっと待ってください!今から金色の封筒/ふうとうを開けます!"
LU : "La smetti di parlarmi in giapponese?! Lo sai che non lo capisco! Tradurresti per i comuni mortali? Grazie assai MIA cara!"
SA : "Hai! Hai! はい!はい!Ops! Volevo dire sì, sì! Ti ho semplicemente detto di aspettare un attimo e che, da ora, avrei aperto la busta gialla! Quanta fretta MIO caro, abbiamo tutto il pomeriggio! Metto un pochino di musica?"
LU : "Chi ha tempo non aspetti tempo mio carissimo Presidente! Perché no? Ma non dimenticarti che non siamo in discoteca!" disse ammonendomi bonariamente.
SA : "Eh sia mio buon segretario, l’accontento subito! Lo so, però sarebbe una figata la palla stroboscopica, pensaci saremmo il seggio con più votanti dell’intera città!" ed aprii la busta con dentro i nomi e misi anche un po’ di musica, mentre ridevamo.
Insieme a noi, si sarebbero uniti due ragazze ed un ragazzo, quando lessi i nomi, del nominativo maschile, Luca non fu contento e, sebbene potessi immaginarne il perché, non ci diedi peso. Quando arrivarono, Alessandra, Silvia e Claudio e, dopo aver fatto riempire loro la presa di servizio ed il foglio per il compenso che ci sarebbe spettato, decisi di nominare Claudio Vicepresidente, visto che, oltre noi, era l’unico che aveva avuto esperienza in merito sebbene solo come scrutatore. Ora che eravamo al completo, il nostro seggio poteva iniziare a montare la scatola dove i votanti avrebbero messo le loro schede, attaccare gli enormi poster con tutti i simboli e le istruzioni su come votare, etc… La musica di sottofondo ci aiutò parecchio, perché fra un balletto e l’altro, il tempo trascorse serenamente. Il sabato pomeriggio filò liscio visto che, insieme agli altri componenti il seggio 13, compilammo i vari verbali, timbrammo le schede e facemmo tutte le cose noiose e burocratiche che si fanno prima di dare il via alle danze. Ad un certo punto, la più giovane di tutti, Silvia, mentre stavamo redigendo i verbali, in duplice copia, delle cose che ci erano state consegnate, soprattutto, le matite copiative, il numero del timbro ed il numero totale delle schede, mi chiese
SI : "Présidé, ma toglimi una curiosità."
SA : "Dimmi tutto Silvia."
SI : "Nel 2020 queste tre candele a cosa dovrebbero servire?"
SA : "Ahahahahaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Servono se dovesse andare via la luce, se avessimo un improvviso blackout!"
SI/ALE : "No vabbeh, ma siamo seri? Ci stai prendendo in giro, vero?"
SA/LU/CL : "È tutto vero! Ahahahahaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!"
SI : "E secondo loro con cosa dovremmo accenderle che di noi cinque nessuno fuma? Con uno schiocco di dita? No vabbeh, non ci credo! Quando lo racconterò alle mie amiche si scompisceranno dalle risate oltre a rimanere basite! Ma non potevano munirci di torce? Sarebbe stato più pratico e più moderno, così sembra di essere nell’Ottocento! Non ci credo! È la cosa più assurda di tutte quante! Se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto! Ti è mai capitato di usarle?" chiese ora super curiosa.
SA : "Ebbene sì ci è capitato anche il blackout, fu a giugno 2016, te lo ricordi Luca?"
LU : "Ehhhhhhhhhhh, come dimenticarlo! Era la prima volta che lavoravamo insieme. Eravamo alla scuola elementare “Don Milani”, un caldo allucinante, più o meno come ora che sembra agosto piuttosto che fine novembre, vabbeh, insomma il lunedì sera alle 23 quando chiudemmo i seggi e ci stavamo preparando per fare lo spoglio, a mezzanotte, in tutta la scuola, puuuuffff! Va via la luce! Un colpo ci si prese, perché i poliziotti che erano lì non capivano se fosse un blackout oppure se qualcuno avesse staccato la corrente tipo l’ammutinamento del Bounty, quindi ogni seggio elettorale fu presidiato da un poliziotto ci dissero di chiudere le finestre e di controllare che nessuno le forzasse. Nel frattempo il Presidente, col segretario, dovevano leggere il libretto d’istruzioni su cosa fare in situazioni del genere, ma come dire… senza luce non fu facile, usammo all’inizio la luce dei cellulari, tirammo fuori le tre candele, il poliziotto le accese, Sammy ne consegnò due ai due scrutatori che stavano controllando o meglio piantonando le finestre chiuse e, con l’ultima rimasta, mentre si avvicinava alla scrivania, come al solito, se ne uscì come le uova sciacque, facendo il verso del fantasma e dicendo “Whuooooooo attenzione ragazzuoli e ragazzuole, sono l’anima del fantasma formaggino, se vi becco, vi rovino, whuoooooooo!”, beh scoppiammo tutti a ridere, poliziotto compreso e, fra una risata e l’altra, io risposi al fantasma formaggino “Vieni pure fantasmino che ti spalmo sul panino e mi ti mangio!” ed il fantasmino, per niente intimorito, mi rispose “Uh, uh, uh, mi trema il bordo delle mutandine dalla paura, whuoooooooo!”"
TUTTI : "Ahahahahaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!"
SA : "Scusa, ma in qualche modo io dovevo alleggerire il clima teso che si era creato, fu l’unica cosa che mi venne in mente con in mano la candela accesa!"
SI/ALE/CL: "Oddio, che peccato che all’epoca non fossimo lì, sei comica Présidé ed anche tu Luca siete comici insieme! Si vede che vi conoscete da tanto tempo! Ahahahahaaaaaaaaaaaaaa! Alla fine, come andò a finire?"
LU : "Che rimanemmo senza luce per più d’un’ora e che i poliziotti scoprirono che si trattava di un blackout generale dovuto ai troppi condizionatori e ventilatori accessi per tutta la città!"
SA : "Io so soltanto che tornammo a casa alle sette del mattino inoltrato, stanchi morti, affamati, sudati e che dopo la doccia entrai in un dolce letargo ristoratore come tutti quanti credo. Alla fine, le candele seppur non è che durino chissà quanto, perché dopo un’ora e mezza ne rimase accesa soltanto una, furono utili!"
LU : "Oddio speriamo soltanto che non ci servano, altrimenti ritornerà anche il fantasma formaggino!"
SA : "Che c’è il grande e valoroso Luca ha paura del dolce e birbante fantasmino? Whuooooooooooooooooooooooooooo!" e mi avvicinai, candele in mano, ridendo insieme a tutti quanti, ad un Luca che si stava scompisciando dalle risate mentre si reggeva la pancia piatta.
Continua...
