Capitolo 4 - Marika & Nathan
Metà Novembre 2020
Mi chiamo Marika, ho 28 anni, sono figlia unica, almeno biologicamente parlando, perché da quando un anno e mezzo fa sto lavorando in segreteria didattica presso l’istituto superiore “Calamatta/Marconi”, ho incontrato Sammy che considero mia sorella maggiore così come lei mi considera sua sorella minore. Siamo andate subito d’accordo, beh il fatto che abbiamo molti interessi in comune, tra cui, anime e manga, tanto per dirne uno, vi fa capire quanto entrambe teniamo l’una all’altra. A volte solo con me, Sammy parla di argomenti e questioni personali che, altrimenti, non direbbe a nessuno, neanche a sua sorella Simona. Lo stesso faccio anch’io, fra noi non ci sono segreti. Da un anno e mezzo sono felicemente fidanzata con Nathan, il miglior amico/fratello di Luca che, ora, è il miglior amico di Sammy, ma, tre anni fa, era il suo ragazzo, quel cretino ora sa cosa ha perso e tenta ogni volta di riconquistarla, peccato che, finora, non ci sia ancora riuscito. La prima volta che Sammy m’invitò ad andare insieme a lei alle lezioni di kickboxing, ci andai più per curiosità che per vero e proprio interesse e, quando lessi il nome della palestra, le dissi
MA : "Chi è quell’idiota, deficiente, che darebbe un nome così…così…, beh così insensato ad una palestra? Stiamo scherzando? Che nome è “New fire in your body” “Nuovo fuoco nel tuo corpo”? Siamo seri? Dai! Vorrei proprio conoscerlo questo tizio! E tu non ridere!" dissi rivolta a Sammy tuttavia una voce bassa, roca e stizzita disse alle mie spalle
NA : "Quell’idiota deficiente ce l’hai proprio dietro di te e sono io! Piacere, mi chiamo Nathan e sono il proprietario della palestra!"
Quando mi girai e sbiancai per la figuraccia che avevo appena fatto e, soprattutto vidi Nathan, un metro e ottanta, su altrettanta massa muscolare, capelli corti e biondi, occhi di un azzurro che ora sprizzavano veramente il fuoco, mi sentii bruciare e, inconsapevolmente, strinsi le gambe, forse le mie guance divennero scarlatte, io so solo che sentivo tutto in me andare a fuoco. Con nessuno avevo MAI reagito così come con Nathan! Pensavo fosse solo per la vergogna della figuraccia, non avrei mai immaginato che, invece, a scatenare quelle violente e calienti reazioni fosse Nathan! Avrei voluto dire qualcosa, ma le mie labbra erano secche come il deserto del Sahara! Vidi solo Nathan che continuava a fissarmi con quei suoi magnetici occhi azzurri e alla fine esordì dicendo
NA : "Ah però! Da come siamo rosse in viso, più rosse delle luci degli alberi di Natale, direi che il fuoco, seppur inconsapevolmente, si è accesso anche dentro di te! Bene!" mise l’indice sotto il mio mento, mi alzò il viso, si abbassò e mi sussurrò all’orecchio "Sarai infuocata anche dentro e fra le gambe che ora sono serrate? Non sai quanto mi piacerebbe scoprirlo, peccato che, almeno per ora, non avverrà! Ti aspetto dentro per impartirti una speciale ed infuocata lezione di kickboxing, dolcezza!" e se ne andò.
Quelle parole mi fecero imbestialire oltre ogni dire, ma come si permetteva tutta quella confidenza? Pallone gonfiato!
MA : "Il pompiere dovevi fare non l’allenatore, stronzo pallone gonfiato che non sei altro! E tu non provare a ridere! Che non è aria!"
SA : "Ahahahahaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Scusa, scusa, scusa, non lo faccio più! Dai andiamo dentro e facciamogli vedere di che pasta siamo fatte!"
MA : "Puoi scommetterci!"
Una volta che ci fummo cambiate, uscimmo dagli spogliatoi e ci avviammo nella sala dove il bellimbusto ci avrebbe dato lezioni di kickboxing, la rabbia che avevo provato poc’anzi, lentamente, lasciava il suo posto a qualcos’altro che, per il momento non avevo la minima intenzione di identificare. Effettivamente gli esercizi che facemmo insieme a Nathan, oltre a sfiancarci, accesero veramente il fuoco dentro di noi o, almeno, lo accesero dentro di me, ero come incantata da tutti i suoi movimenti, era così bello, possente, sembrava un mix fra un Angelo Serafino ed un Dio Greco! Dio avrei voluto assaporare ogni centimetro del suo statuario corpo! Finita la lezione e, dopo che ci facemmo la doccia, decisi d’iscrivermi negli stessi giorni in cui praticava Sammy, ovvero per tre volte a settimana, alle lezioni di kickboxing. Quando ci fummo cambiate, Nathan, si avvicinò a me, il suo buon profumo speziato di doccia appena fatto, fu come uno schiaffo in pieno viso e s’insinuò così violentemente nelle mie narici che risvegliò la parte più animale di me, sì ora più che mai avevo una grandissima voglia di farlo mio in tutti i sensi! Chissà se lui provasse le mie stesse identiche sensazioni?! Di certo dal suo viso non traspariva nulla, se non un’aria impertinente che mi mandava su tutte le furie!
NA : "Allora dimmi, birbantella sputasentenze a gratis, come ti è sembrata la tua prima lezione? Abbastanza infuocata? Sono stato all’altezza di accendere, in particolar modo, SOLO a te il fuoco che scorre anche dentro di me?"
MA : "Ehm…Eh? Beh…diciamo che te la sei cavata benino, mio bel pompierino mancato! Andiamo Sammy? Tutta questa attività fisica mi ha risvegliato una fame bestiale!" e strattonai la mia sorellona fuori di lì. Sammy non disse niente mi guardò soltanto e, come avveniva sempre, ci capimmo al volo, ero fregata, alla grandissima!
Volta dopo volta, io stuzzicavo Nathan e lui stuzzicava me, era una continua battaglia senza esclusione di colpi per vedere chi fra i due avrebbe ceduto prima e si sarebbe arreso all’altro/a. Il gioco di “Acchiapparella” a cui, dopo il nostro primo e burrascoso incontro, avevamo dato inizio, durò circa una ventina di giorni e, alla fine, tutt’e due cedemmo, oltre che ai nostri istinti più primordiali, ai nostri sentimenti che, volta dopo volta, erano sempre più intensi ed ora, dopo un anno e mezzo, a gennaio ci sposeremo, Oddio ancora non ci credo che sposerò Nathan! Stiamo correndo troppo dite? Nahhhhhhhhhhhhhhhhhh! E poi il fuoco non avverte quando divampa!
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Mi chiamo Nathan, ho 32 anni, sono il proprietario della palestra “New fire in your body” sono figlio unico di una famiglia benestante, così come il mio carissimo amico fraterno Luca che conobbi al primo anno d’università in Nord Italia, amo il mio lavoro e, da un anno e mezzo, sono felicemente fidanzato con Marika, la mia piccola birbantella sputasentenze a gratis. Ci sposeremo domenica 17 gennaio 2021 e, entrambi, non vediamo l’ora! Che dite? Se siamo superstiziosi? Affatto, in realtà, il numero 17 mi ha sempre portato bene, almeno per quanto riguarda tutte le cose importanti che sono avvenute nella mia vita fino ad ora.
Beh, c’è da dire che, il nostro primo incontro, fu un bel po’ turbolento e tutto perché, la mia birbantella, sputò la sua sentenza sul nome della mia palestra! Non sono mai stato un tipo violento, sebbene sia Maestro - Cn 7° Dan, abbia la qualifica di Istruttore almeno da 5 anni, il Diploma Nazionale di Maestro: Tecnico III livello N VII Dan e sia regolarmente iscritto al KICK BOXING ASI (Associazioni Sportive Sociali Italiane) o un tipo scontroso, almeno non con le donne, beh, quella fu la prima volta che lo divenni in vita mia ed avrei voluto alzare almeno un dito su di lei e, in effetti, lo feci! Aveva spudoratamente deriso il nome che avevo dato alla mia palestra senza neanche averla provata nemmeno una volta! Eh no! Quello era troppo, fu la goccia che fece traboccare il vaso! Non ci vidi più, anzi come i tori furiosi vidi rosso! Come sapevo che Marika prima d’ora non vi avesse MAI messo piede? Beh, semplice, essendo il proprietario so chi viene in palestra e che tipi la frequentano. Ero e sono un buon osservatore, capisco le persone quasi al volo, le studio e ne capisco quasi sempre gli atteggiamenti e cosa pensano, invece con Marika venne fuori la parte più cavernicola ed incazzosa che era sopita in me!
Dopo il nostro più che focoso battibecco, quando entrai in palestra ed intravidi Luca venirmi incontro, mi disse
LU : "Yo! Sembri un bufalo impazzito! Che cos’è successo?"
NA : "NIENTE!" tuonai
LU : "Non mi sembra proprio niente! Vuoi parlarne?"
NA : "NON C’È NIENTE DA DIRE! SE NON CHE UNA…UNA…UNA…UHM…NON SO COME CHIAMARLA, AH, CI SONO: STRONZETTA BIRBANTELLA SPUTASENTENZE A GRATIS, SENZA NEANCHE AVER MAI PROVATO LA MIA PALESTRA, L’HA DECISAMENTE INSULTATA! O MEGLIO HA INSULTATO IL NOME CHE IO LE HO DATO! NON CI HO VISTO PIÙ E SONO ESPLOSO!" agitavo anche le mani, ero proprio fuori di me!
LU : "Lo vedo, lo vedo eccome! Calma, boy, relax, fai un bel respiro e non farti fuorviare da un brutto commento che, poi, dopo, a lezione rischi di spompare tutti quanti! Ma anche no grazie?!"
NA : "Ora sono calmo e rilassato, come sempre, parlarne con te mi ha fatto bene, grazie fratello! Ora andiamo a cambiarci che è meglio!" risposi dopo aver fatto gli esercizi di respirazione ed aver ritrovato il mio baricentro.
Quando uscimmo dagli spogliatoi, come al solito, insieme a Luca aspettammo che gli altri e le altre ci raggiungessero e beh…, come dire, quando vidi Marika e Sammy che si avvicinavano, con quei leggings e quelle magliette che fasciavano i loro corpi, specialmente quello della birbantella, credo che abbia avuto la stessa identica reazione di Luca quando, la prima volta, vide arrivare Sammy verso il ring per la loro pseudo sfida.
Perché lo so? Perché il mio amico e fratello mi ripeté, parola, per parola, ciò che gli dissi io all’epoca e realizzai che, così come Luca, ero fregato alla grandissima! Ci si poteva innamorare a prima vista? A quanto pare sì! I colpi di fulmine esistevano per davvero e dire che io non ci avevo mai creduto prima! Mi dovetti ricredere invece! Per tutta la lezione, nonostante dovessi prestare attenzione a tutti quanti i miei allievi, immancabilmente, il mio sguardo ardente, possessivo e languido, si posava su Marika che, dal canto suo, ogni volta che i nostri sguardi si incontravano, mi mandava chiari segnali. Quando mi avvicinavo per farle vedere le giuste mosse e, i nostri corpi si sfioravano, la lava incandescente scorreva fra noi, non mi era MAI capitato con nessun’altra, lei è stata la prima ed anche l’unica. Finita la lezione volli stuzzicarla, ma quando, avvicinandomi più del dovuto, inalai il suo profumo fruttato, il mio cervello, almeno all’inizio, andò in tilt, ma fui svelto a riprendermi e a stuzzicarla per benino. L’espressione che fece, fu spettacolare, l’avevo lasciata, per la seconda volta in quella giornata, senza parole e la cosa mi divertiva parecchio. Oltre a leccare, baciare, succhiare, possedere ogni centimetro del suo corpo e farla arrivare a toccare le vette più alte del piacere, ora volevo anche stuzzicarla per farle fare sempre quelle espressioni che, ogni volta, erano sempre diverse. Da quel giorno ingaggiammo il gioco a cui giocavo da bambino con i miei amici, ovvero “Acchiapparella” era un continuo stuzzicarci, nessuno dei due voleva cedere, durò circa venti giorni, poi entrambi capitolammo e diventammo ufficialmente una coppia. Amo Marika più della mia stessa vita, più della mia palestra, per lei darei e farei ogni cosa anche quella più impossibile e quando, proprio in palestra, le feci la proposta di matrimonio, il suo "Sì lo voglio!" fece di me l’uomo più felice del mondo! Il fuoco che si sprigiona ogni volta che siamo insieme è un fuoco che non svanirà mai, anzi, giorno dopo giorno, si alimenterà sempre di più e, quando magari litigheremo, sapremo sempre come riappacificarci. Lei completa me ed io completo lei, siamo perfetti insieme e, dopo il 17 gennaio, più nessuno potrà dividerci neanche fra un miliardo di anni la morte!
