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Capitolo 3 - Luca

Metà Novembre 2020

Anche questa mattina sono uno dei pochi che sceglie di andare a correre alle 5 del mattino per il lungomare della nostra città. Il panorama che si vede, l’aria salmastra che si respira e la buona musica che proviene dai mei auricolari e si diffonde nelle mie orecchie è qualcosa che mi appaga e, al tempo stesso, mi fa pensare lucidamente.

Mi chiamo Luca e sono l’unico figlio di un noto avvocato, il “Mastino” è così che i suoi colleghi ed i suoi nemici lo chiamano e nel suo lavoro è il più bravo, lo dico non perché sono suo figlio, ma perché è un dato di fatto.

Penserete che anch’io abbia seguito le sue orme o il sentiero che era stato tracciato per me, ma non è così. Sarebbe stato un fardello troppo pesante da portare, ogni volta avrei dovuto dimostrare di essere all’altezza, se non superiore della nomea del mio vecchio, sarei stato costantemente sotto esame, ma anche no, grazie! Non che nel mio lavoro non sia bravo, sono il migliore, ma la cosa per me importante è che essendo in un ramo completamente diverso dal suo, nessuno può fare paragoni su chi fra noi due sia il più bravo o roba simile! Amo i numeri, quindi dopo il diploma di tecnico della gestione aziendale, il passo successivo fu iscrivermi all’università al Nord Italia e laurearmi in Economia e Commercio, fare l’esame di abilitazione per diventare Dottore Commercialista, superato brillantemente al primo colpo e, successivamente, volare a Boston per conseguire un Master in finanza e marketing aziendale. Nel 2016 ho fatto ritorno nella mia città natale ed ho deciso che fosse ora di mettere radici, almeno a livello lavorativo e, di dividere l’enorme studio con mio padre e, di conseguenza, dividere anche le spese. Fu lì che, dopo molti anni, rividi Sammy! All’inizio non l’avevo riconosciuta fu lei che, vedendomi che continuavo a fissarla con l’aria di chi fosse sicuro di avere di fronte una persona nota, ma che, puntualmente, non si ricordava dove l’avesse vista, mi disse, forse anche perché era stufa di essere guardata con insistenza dal sottoscritto

SA : Siamo stati in classe insieme Luca! Dalla terza media fino al quinto superiore! Sono Sammy! Non mi stupisce che tu non ti ricordi di me, sono passati tanti anni da quando ci siamo visti, l’ultima volta risale alla prova orale di maturità visto che i nostri cognomi iniziano entrambi per S! Ho cambiato look, non più capelli lunghi, ma corti e nuovo colore sebbene non sia una tinta.

LU : "Tu sei quella Sammy?!"

SA : "Uhm, uhm!"

LU : "Oh capperi! Non ti avevo riconosciuta!"

SA : "Ma dai?!? Da come continuavi insistentemente a fissarmi, come un cervo che rimane fisso guardando i fari delle macchine, non me n’ero per niente accorta! Ah però, sentirtelo dire mi ha illuminata d’immenso, grazie!" disse sottolineando un po’ troppo la parola “insistentemente” e la cosa mi spiazzò parecchio non mi aspettavo una risposta così tagliente, non so neanch’io in effetti quale risposta mi aspettassi, ma di certo non quella! È vero che anche all’epoca di scuola lei era l’unica che mi teneva testa o, meglio, l’unica che non cadeva ai miei piedi e mi considerasse soltanto un amico e all’inizio anch’io la consideravo la mia più cara amica, però avevo la netta sensazione che il suo carattere fosse cambiato, forse mi sbagliavo.

LU : "Non fraintendermi, ora che ti guardo meglio, il viso è sempre quello, è tutto il resto che è cambiato!" me ne uscii indicandola anche.

SA : "Ancora mi guardi?!? Sei insistente, urca! Non mi hai rimirata abbastanza? Uhm? Prego? Che vorresti dire"

LU : "Puntigliosa e pronta a dare battaglia come sempre eh? Almeno quest’aspetto non è cambiato, caspiterina! Però mi piace e parecchio! Comunque… intendevo dire…cioè guardati! Sei splendida!" farfugliai come un quindicenne che rincontra una persona mai dimenticata del tutto.

SA : "Ahhhhhhhh?!? Splendida?! Cosa ti sei bevuto o fumato prima di piombare qui a studio da tuo padre?! Splendida, tsk! Assurdo! Io sono normale, una come tante, e poi non sono vanesia quindi no, non mi guardo mai allo specchio se non il minimo indispensabile! Quindi da oggi in poi sarai il nuovo socio del “Boss”? Wow! Ci sarà da divertirsi! Piuttosto ce l’hai una brava ed efficiente segretaria?"

LU : "Sì da oggi dividerò lo studio con mio padre eh no, non ce l’ho e poi perché dovrei scomodarmi a cercarne una se posso anche dividermi, col “Boss”, la migliore segretaria che c’è in circolazione? Non avrebbe senso! Ohhhh sicuro che ci sarà da divertirsi, non vedo l’ora, credimi!"

SA : "È vé?!? Te piacesse! E certo prendiamo con una fava due piccioni! Io non stavo aspettando che questo! Lallero! E poi io lavoro per tuo padre non per te! Come al solito fai come ti pare e prendi decisioni senza consultarlo, ah! Ah! Ipoteticamente parlando, se anche accettassi di lavorare per entrambi, tu, piccolo genio, come avresti intenzione di pagarmi? Non penserai che lo faccia gratis o a cottimo, scordatelo!"

LU : "Ora sei tu che mi sottovaluti, come sempre del resto, ne ho già parlato col “Boss”, certo non mi aveva detto chi fosse la sua inestimabile, efficiente, eccellente, bla, bla, bla… segretaria, però parla molto bene, anzi benissimo di te e delle tue doti organizzative e mi ha detto che la decisione spetta SOLO a te. Uhm…che ne diresti se ti pagassi in natura?" sparai lì perché volevo metterla alla prova ben sapendo come mi avrebbe risposto ed invece… Sammy alzò un sopracciglio e mi squadrò dall’alto in basso e dal basso verso l’alto come se ci stesse davvero riflettendo e mi stesse valutando come un pezzo di carne succulenta e la cosa mi sorprese parecchio, non era da lei o meglio non era della Sammy che frequentava la mia stessa classe, quella che ricordavo io stava sempre a studiare, a leggere e non pensava mai ai ragazzi diceva che se l’avesse fatto, l’avrebbero solo distratta dallo studio e che quel tipo di distrazioni li lasciava più che volentieri alle nostre compagne di classe, lei ora non ne aveva bisogno e poi il suo cuore era già occupato da Seiya che non è un essere umano... Perché invece ora stava pensando seriamente alla mia scherzosa, irriverente e provocatoria proposta? Cos’era accaduto negli anni in cui c’eravamo persi di vista? Chi era questa nuova Sammy? Chi l’aveva cambiata? Un turbinio di domande stava affollando il mio cervello, non so che faccia feci, sinceramente so solo che la sua fragorosa risata spezzò il corso dei miei vorticanti pensieri.

SA : "Ahahahahaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Oddio che faccia! Ahahahaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Non ce la posso fare! Davvero credevi che stessi seriamente pensando alla tua sconcia ed irriverente proposta?! Ahahahahaaaaaaaaaaaaaaa! Cretino! Ovviamente anche tu mi pagherai, in soldi e con regolare busta paga che farai tu, mi farai un regolare contratto di lavoro così potrò completare l’orario part-time di tuo padre e diventerà un full-time. Allora affare fatto?" disse mentre mi tendeva la mano.

Io non dissi una parola, le strinsi con vigore la mano e, a quel contatto, una scossa mi attraversò dalla testa ai piedi arrivando dritta al centro del mio pacco che si risvegliò dal semi letargo a cui l’avevo obbligato, fortuna che Sammy non se ne rese conto o, se lo fece, fece finta di nulla, anzi mi sfoderò uno di quei suoi sorrisi che fecero accelerare i miei battiti cardiaci illuminando tutto quanto e se ne andò nella sua stanza. Che cavolo era appena successo? Possibile che l’uragano Sammy mi avesse travolto ora come allora? Quando mi voltai vidi mio padre che mi guardava con un sorriso sornione e beffardo, con lo sguardo di uno che la sa lunga e mi disse soltanto

BR : "Tanti cari auguri, sei fregato figliolo! Mi raccomando, stavolta, usa il cervello e non l’uccello e vedrai che andremo TUTTI d’accordo!" e si diresse in ufficio.

All’inizio le sue parole m’infastidirono ed anche parecchio, che voleva dire dicendo che ero fregato? Non ero mica innamorato o che so io di Sammy, certo mi attirava, mi teneva testa ed avrei trovato uno o più modi per conoscerla meglio fuori dall’orario di ufficio visto che ora volevo sapere chi l’avesse cambiata, così come anch’io, mi sarei fatto conoscere meglio da lei, ma da qui, all’insinuare che fossi fregato, d’acqua sotto i ponti ne scorreva ed anche parecchia, invece anche quella volta il “Mastino” aveva visto giusto, eccome se ci aveva visto giusto!

Più i giorni passavano, più Sammy m’intrigava e faceva nascere in me, nuove sensazioni mai provate finora, poi andavamo molto d’accordo, questo nostro affiatamento da quando andavamo a scuola non era mai cambiato e, fuori l’ufficio, visto che il gruppo di amici era in comune, mi permetteva di avvicinarmi a lei sempre più, sebbene la cosa, almeno all’inizio mi aveva intimorito, ma fu perché di solito, io non facevo mai sul serio con nessuna, ma con Sammy, da dopo il nostro incontro in ufficio, era sempre stato diverso, mai una volta avevo pensato che potessi prenderla in giro o spassarmela per la frazione di una notte e via, sapevo che se avessi assaggiato il suo sapore, la sua pelle, la sua essenza, una sola notte non mi sarebbe bastata e ne avrei voluto sempre, sempre di più. Antichi sentimenti che avevo poi relegato in fondo al mio cuore, insieme a lei stavano riemergendo. Quel sabato sera, la battuta che Sammy fece quando ci incontrammo tutti quanti fuori dal cinema, anziché irritarmi mi fece rilassare e ridere sotto i baffi, baffi che non ho mai avuto.

SA : "Quindi sei tu il nuovo elemento del gruppo? Anche qui continuerai a fissarmi in continuazione? Allegria! Ti avverto: in ufficio non uso MAI parolacce, ma una volta chiusa quella porta, lo scaricatore di porto che è in me, non sarà così clemente, quindi se non la smetti immediatamente di fissarmi in quel modo, preparati per essere insultato e tornare a casa con un occhio nero!"

LU: "Ahahahahaaaaaaaaaaaaaaa! Forzuta, sboccacciata e pure manesca! Wow! Ebbene sì, il nuovo elemento sono proprio io! Sarà Destino? Perché non mi metti alla prova e ti batti con me? Però su un regolamentare ring. Ti sfido! Lunedì pomeriggio dopo il lavoro vieni in palestra con me, ma stai attenta, mia cara monella, non sottovalutarmi, ti dico un segreto, pratico kickboxing dalle superiori. Per rendere la sfida più succulenta, facciamo che chi perde paga pegno: se perdi uscirai con me per un appuntamento, un vero appuntamento, soltanto noi due, mentre se a perdere sarò io, ma non credo che avverrà, allora sarò io ad uscire con te per un appuntamento, ci stai?" le dissi tendendole la mano.

SA : "Fammi capire, mi sembra una sfida un tantinello impari, che io vinca o perda, la posta in palio sempre quella è, quindi da un appuntamento, “uno vero” con te non ho via di scampo, wow! Interessante! Dov’è la fregatura?" disse, tuttavia stava tentennando a stringere l’accordo, non era da lei, o meglio non era dalla Sammy che io ricordavo così, ben sapendo come avrebbe reagito, le dissi

LU : "Nessuna fregatura! Sono uno Sportivo io! Che c’è? Paura di perdere o di non essere all’altezza della sfida o della situazione Nan…?" ma non finii di parlare, perché due occhi verde smeraldo mi fulminarono sul posto.

SA : "Non provarci nemmeno a chiamarmi così! Io ti avverto! Chi io? Assolutamente! Preparati, ti farò rimangiare e rimpiangere le tue stesse parole!" e mi strinse con forza la mano.

Il lunedì, alle 18:00, uscimmo un po’ prima dall’ufficio e ci dirigemmo alla palestra del mio amico/fratello Nathan e, quando Sammy uscì dagli spogliatoi e si avvicinò, lentamente al ring, indossando dei leggings ed una maglietta che mettevano in risalto tutte le sue forme…beh…non sbavai solo per miracolo. Era una bomba dannatamente sexy e doveva essere MIA ad ogni costo, sebbene mi fossi ripromesso di rimanere single per un po’ di tempo e di non prendere nessuna storia sul serio. Inconsapevolmente trucidai tutti gli altri ragazzi che erano lì e si stavano surrogando il diritto di guardarla e fissarla con sguardi decisamente eloquenti, forse emisi anche un basso ringhio come una tigre che si appresta a saltare alle gole degli altri animali, come si permettevano di guardare così la MIA Sammy? Mia?! Mi sorpresi anch’io per l’aggettivo possessivo che avevo usato inconsciamente, ma sì lei era MIA e di nessun altro! Lo era sempre stata anche se per tutti quegli anni ci eravamo persi di vista e la curiosità di sapere cosa avesse combinato e, soprattutto, con chi, mi rodeva e tormentava tutti i miei analitici pensieri. Ci pensò Nathan a spezzare i miei pensieri dicendomi

NA : "Ehi tigre! Tieni a freno gli artigli e gli istinti omicidi! E non ringhiare, cerca di trattenerti, cavolo! Nessuno la toccherà, hanno capito, relax, boy, relax!" e mi diede una pacca sulla spalla.

LU : "Eh? Che stai dicendo? Chi ha ringhiato contro chi?" chiesi stupito.

NA : "Tu! Annamo bene, se questi sono gli effetti collaterali ed indesiderati dell’essere innamorati, allora faccio bene io che sono single! Nemmeno te ne sei accorto?!? Splendido! Davvero! Non ti ho mai visto reagire così, per una donna poi!"

LU : "Sammy non è una donna come le altre, è la MIA donna, bada a come parli riferendoti a lei!" tuonai, la belva che solo Sammy riusciva fin dai tempi della scuola ad ammansire si stava risvegliando, non era una buona cosa.

NA : "Sì, sì, prode Cavaliere e chi te la tocca la “TUA” Sammy?! Sia mai! Tuttavia, illuminami oh mio baldo Cavaliere, ma lei lo sa che è “TUA”?! Secondo me dovresti dirglielo e al più presto! Sai come si dice chi prima arriva presto alloggia!"

Non feci in tempo a rispondere per le rime a Nathan, perché Sammy, con tanto di guantoni, boccaglio para denti e casco, salì sul ring ed iniziammo la nostra sfida. Sebbene non avesse mai praticato kickboxing era bravina ed anche portata per questo sport e, durante il nostro appuntamento, il primo di una lunga serie che seguì prima di metterci ufficialmente insieme, la convinsi ad iscriversi al corso che Nathan teneva e di allenarci insieme. L’andarci insieme serviva a me per tenere lontano possibili ragazzi, ma questo non glielo dissi mai apertamente, in fondo io non ero mica geloso e possessivo nei suoi confronti! Beh, magari solo un pochino… Volete sapere chi vinse la sfida quella volta? Siamo curiosetti eh? Ovviamente feci vincere Sammy sono pur sempre un gentiluomo io!

Con Sammy vissi tutte le mie prime volte e, sebbene non fossi vergine e nemmeno lei lo fosse, quando la prima volta facemmo l’amore e non facemmo solo sesso, fu come se lo fossi! Fu perfetto! Dolce, passionale ed infinito!

Andavamo così d’accordo, con lei facevo sul serio e allora perché dopo quasi tre anni, visto che, come si aspettavano tutti quanti sebbene non lo dissero apertamente, era ora di fare il grande passo e farla mia anche di fronte alla legge degli uomini, mi sono sentito come in trappola, senza via d’uscita e l’ho tradita con quella stagista di cui non ricordo nemmeno il nome o il viso? Badate bene non ci sono andato a letto, semplicemente ci ho limonato! Beh, alla fin fine il risultato fu che Sammy mi lasciò all’istante e, oltre ad allontanare il sottoscritto, costruì delle gigantesche barriere intorno al suo cuore. Anzi rafforzò ancora di più quelle che dal nostro primo incontro io percepii lei avesse.

Quello stramaledettissimo giorno, quando Sammy ci beccò, lo sguardo impassibile, gelido ed omicida con cui ci guardò entrambi mi gelò il sangue nelle vene e sentii un CRACK nel nostro rapporto e la causa ero io! Mi aspettavo che piangesse o facesse una scenata di gelosia, invece tutto ciò che chiese fu

SA: "Da quant’è che va avanti?"

Quando non ebbe risposta da nessuno dei due, visto che le mie parole erano come bloccate in gola, fece un passo avanti e, col tono più gelido e tagliente che io udii in vita mia, continuò a dire

SA: "Ho chiesto da quant’è che va avanti, pretendo anzi ESIGO una risposta, ORA!"

LU: "Da un mese, ma non ci sono MAI andato a letto! Non ti tradirei mai e non farei l’amore con nessun’altra che non sei tu. Sammy io ti A…"

SA: "NON CI PROVARE! NON PROVARE A PRONUNCIARE QUELLE DUE PAROLE! IO TI AVVERTO: SE CI TIENI ALLA TUA VITA E AI GIOIELLI DI FAMIGLIA, NON TI AZZARDARE A PRONUNCIARLE, VISTO CHE NON NE CONOSCI IL VERO SIGNIFICATO! TRA NOI È FINITA! D’ORA IN POI, STA LONTANO DA ME! E TU, MEZZA SCIACQUETTA, MEZZA CALZETTA, NON GUARDARMI CON QUELL’ARIA PERSA, IMPAURITA, O DA SANTARELLINA COME SE NON FOSSE ANCHE COLPA TUA, TRANQUILLA NON TI FACCIO NIENTE, PER ORA!" sebbene all’esterno risultasse calma e impassibile, il tono gelido e tagliente che aveva usato la diceva lunga su come dovesse sentirsi e la causa ero solo e soltanto io e le mie paure! Avevo rovinato tutto quanto, maledizione!

Quando provai ad avvicinarmi facendo un passo verso di lei, Sammy mi diede un calcio che parai e, subito dopo, un cazzotto ai miei gioielli di famiglia che, invece, non riuscii a bloccare, fu troppo veloce, io caddi a terra dolorante mentre lei usciva dal mio ufficio.

Dopo che riuscii ad alzarmi e ad uscire da lì per tentare di raggiungerla e chiarirci, trovai mio padre che, oltre a guardami con sguardo truce, mi disse

BR : "Fossi in te non mi avvicinerei a lei, almeno per oggi, il danno ormai è fatto! Non capisco come tua madre ed io abbiamo potuto mettere al mondo un tale idiota come te e dire che sei intelligente bello di papà! Non ho MAI tradito tua madre e dire che di occasioni ne ho avute a iosa, eppure MAI una volta mi è passata per l’anticamera del cervello di tradirla! Le altre non m’interessavano e tu? Trovi l’oro, la gemma più preziosa di tutte e te le lasci scivolare dalle mani?! Per cosa poi? Per paura del gran passo? Ben fatto, Luca, davvero ben fatto! Rifletti su ciò che hai fatto e su come tentare di rimediare almeno per non perdere la sua amicizia! Idiota di un figlio! Quando tua madre lo verrà a sapere…auguri!" mi diede un sonoro cazzottone in testa e se ne andò pure lui. Mio padre, avendo più o meno il mio stesso carattere, aveva capito come mi sentissi in quel periodo, ma il mio stupido orgoglio, all’epoca, non mi permise di parlare di questo mio malessere con NESSUNO! Chissà se invece lo avessi fatto non saremmo dove siamo ora!

Nel lavoro Sammy era impeccabile, sebbene, ogni volta che parlava con la stagista che, finito lo stage, se ne andò alla velocità della luce, il tono con cui le parlava beh…il vetriolo al confronto era miele, per non parlare di me…anzi con me non parlava se non lo stretto necessario, diciamo che le lezioni di kickboxing le tornarono utili: ero diventato il suo personale sacco da box! Non sopportando più quella situazione e, forse avendo pietà dello straccio in cui ero ridotto, quel sant’uomo di mio padre, tre mesi dopo il fattaccio, intervenne in mio favore, anche se non sembra un cuore tenero ce l’ha anche il “Mastino”. Quel venerdì sera, finito il lavoro con largo anticipo, convocò entrambi nel suo ufficio e, quando entrammo, esordì dicendo

BR : "Dice il proverbio chi è causa del suo mal pianga sé stesso! Verissimo, ma Sammy, bambina MIA dolcissima, per quanto sia dalla tua parte e, lo sarò sempre, non credi che sia giusto e sia giunto il tempo che tu e, quell’idiota scriteriato di Luca vi chiariate? Il clima che si respira in ufficio, per quanto tu voglia nasconderlo, è tra l’elettrico, l’acido e il vetriolo! Su da bravi bambini, ma al contempo anche da adulti quali siete, parlatevi senza picchiarvi, quello lo farete ampliamente in palestra, dagliele anche per me e per sua madre e, poi, sarà quel che sarà. Puoi fare questo enorme sforzo per il tuo paparino?"

LU : "Bambina MIA dolcissima, paparino?! Non dovrei essere IO tuo figlio?! Eh no, a quanto pare io sono soltanto l’idiota scriteria…" non finii di bofonchiare, perché entrambi mi fulminarono con lo sguardo "ho capito! Meglio che non parli più! Scusate!" dissi alzando le mani arrendendomi del tutto.

SA : "Sé! Sarebbe meglio in effetti! Ah! Ah! E va bene paparino lo farò, ascolterò cos’ha da dirmi questo IDIOTA SCRITERIATO, ma lo farò SOLO ed UNICAMENTE per te e per il clima dell’ufficio!"

BR: "Sapevo che la MIA bambina, che MIA figlia, non mi avrebbe deluso come invece ha fatto qualcun altro che ora sembra abbia perso la voce!" ed uscì dalla stanza lasciandoci soli.

Tutto ciò che feci quando rimanemmo soli e, badate bene, non l’avevo MAI fatto prima e per nessuna, ma, secondo Nathan, sarebbe stato oltre che d’effetto, l’unica cosa sensata che in quel momento potessi fare. Il mio amico Nathan mi conosce meglio di chiunque altro, siamo come fratelli, oltre ad avere la mia stessa età, beh lui percepì subito che qualcosa fra noi non andava, se ne rese conto quella stessa sera del fattaccio, Sammy non sarebbe dovuta venire in palestra, evidentemente doveva smaltire l’incazzatura e quale metodo migliore se non quello di prendere a calci e a pugni il sacco di box?

Quando Nathan la vide, si girò verso di me e mi chiese

NA : "C’è aria di buriana e tempesta in Paradiso? Luca, cos’hai combinato per ridurla di quell’umore nefasto ed assassino? Sputa il rospo!"

Quando glielo dissi, così come gli dissi come mi sentivo in quel periodo, l’unica cosa che mi disse fu

NA : "SEI PROPRIO UN EMERITO COGLIONE! SU ALLENIAMOCI COSÌ ANCH’IO POTRÒ PICCHIARTI PER BENINO! CHISSÀ CHE NON RIESCA A FARTI RINSAVIRE!" beh aveva ragione, invece di parlare con Sammy o con lui o con mio padre di come mi sentivo all’epoca, avevo preferito fare la cosa più idiota di tutte quante, ovvero cercare un diversivo, quindi la tradii solo per alleggerire il peso delle responsabilità che da lì in poi sarebbero arrivate.

Le sere successive parlai molto con Nathan e lui, proprio il giorno prima dell’inaspettato incontro a Teano, mi consigliò, quando sarei finalmente riuscito a parlare a cuore aperto con Sammy, di inginocchiarmi anzi di prostrarmi ai suoi piedi e chiedere anzi invocare il suo perdono e fu proprio ciò che feci quel venerdì sera. Dopo quasi mezz’ora in quella posizione, alla fine Sammy, forse mossa a compassione, mi intimò di alzarmi, ci sedemmo sulle poltrone e parlammo di tutto quanto, parlammo per più di due ore.

Volete sapere come andò a finire fra noi? Sì? Ovviamente ci riappacificammo, ma mi disse che non aveva intenzione di tornare insieme a me, non si sentiva ancora pronta, non potevo darle torto, quindi Sammy decise per entrambi di iniziare da capo, ma come amici proprio come quando andavamo a scuola ed io accettai seppure non ne fui felice, perché una volta che avevo assaggiato il suo sapore, averla fatta entrare sottopelle, ora esserle solo amico era difficilissimo, almeno per me, ma era già qualcosa. Le avrei dimostrato che: sarei cambiato, che avrei riconquistato la sua fiducia, che eravamo fatti e siamo fatti l’uno per l’altra, l’avrei riconquistata, non m’importava quanto tempo avrei impiegato, io volevo e voglio Sammy nella mia vita lei e solo lei, ora l’ho capito.

Quando iniziò a lavorare per la scuola, credevo non sarebbe più venuta a studio, invece seppur per tre volte a settimana, continuò a venire, lo fa anche ora. In segreteria, lì a scuola, ha stretto amicizia fraterna con la sua collega Marika che, ora, è la ragazza di Nathan, sono una coppia perfetta insieme! Ricordo che Nathan la prima volta che la vide, ebbe la mia stessa cavernicola reazione e, all’epoca, fui io a rendergli pan per focaccia usando le sue stesse identiche parole. In quel periodo Sammy ed io ci divertivamo come due scolaretti a vedere Nathan correre dietro a Marika e lei, ogni volta, a scappare e viceversa, sembravano Tom e Jerry, difficile dire chi fosse Tom e chi, invece, Jerry, come dire entrambi si interscambiavano i ruoli di volta in volta. Beh, alla fine, Nathan conquistò Marika, così come Marika conquistò lui e, da allora, sono inseparabili.

La prossima settimana saremo già a fine novembre e ci saranno le elezioni e, come avviene ogni volta, Sammy ed io daremo il nostro contributo, lei come Presidente di Seggio ed io come il suo fido segretario, da quando ci siamo rivisti, questa è la quinta volta che lavoriamo insieme con questi ruoli ed ogni volta è sempre diversa. Chissà cosa combinerà stavolta il mio piccolo vulcano?! Sono davvero curioso in merito, ogni volta ne combina, seppur involontariamente, una, peggio di Giamburrasca è Sammy! E poi…appena le elezioni saranno finite, ripartirò all’attacco, distruggerò le difese che ha eretto a causa mia e torneremo insieme e non ci separeremo mai più!

D’altronde chi o che cosa oserà intralciare i miei piani od oserà mettermi i bastoni fra le ruote rendendo vani tutti i miei sforzi cercando di portarmi via la mia eclettica Sammy, la mia Bussola?

Che ci provassero, non ci riusciranno!

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