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4)... l'ho trovata!

James

Questa mattina ci sarà il colloquio con questa Elly Sanders, ho letto e riletto il suo curriculum e la sua presentazione...mi ha incuriosito a tal punto che sono quasi impaziente di incontrarla.

Spero che sia davvero all'altezza per questa mansione e di non rimanere deluso dopo ciò che ho letto.

Siccome questa volta voglio partecipare al colloquio, viste le 8 assistenti che ho dovuto cacciare via... devo vestirmi casual così da sembrare un novello che sta imparando il lavoro e non destare troppa attenzione.

Voglio vedere se mi conosce e capire qual è la sua reazione.

Mi infilo una polo elegante blu, con un pantalone classico grigio chiaro e dei mocassini semplici scamosciati.

Arrivato in ufficio vedo Alan agitato...

"Cosa succede Alan?"

"Oh buongiorno James! Manca 1 ora al colloquio con la signorina Sanders, devo ammettere che sono un po' agitato!" disse Alan sorridendo.

Non l'avevo mai visto così per un colloquio, doveva crederci molto in questa possibile candidata.

"Ok, beviamo un caffè intanto" dico.

"Capo è strano vederti in abiti casual in ufficio"

"Bhe voglio sembrare un dipendente alle prime armi così da valutare questa candidata, voglio vedere se mi conosce e come reagisce"

Vedremo come sarà, sono stufo di avere donne che ai colloqui si vendono bene e poi appena mi vedono iniziano a fare le gatte morte per poi capire che il loro obiettivo era di provarci con me. Ho bisogno di una persona seria e dedita al lavoro...

Inizio a controllare qualche scartoffia sulla mia scrivania mentre bevo il caffè quando sento bussare alla porta e la testa di Lucy fa capolino..."Buongiorno presidente! È ancora sicuro di voler presenziare al colloquio delle 10?"

La guardo alzando un sopracciglio e rispondo "Certo! Ho detto che questa volta voglio vedere con i miei occhi la possibile candidata, così da escluderla subito in caso dovesse riconoscermi...non voglio avere altre gatte morte nel mio ufficio!"

Lucy fece un ampio sorriso...bhe lei era sempre sorridente, una signora di quasi 50 anni, paffutella, sempre con i suoi capelli corti raccolti in un piccolo chignon e le sue collane sgargianti e particolari, lavora ormai per me da più di 10 anni ed è tra le persone più care che ho all'interno della mia azienda.

"Bhe allora presidente, credo che dovremmo andare, la signorina Sanders è arrivata e ci attende nella sala riunioni"

Arrivata?! Scatto in piedi, guardo l'orologio...sono già le 10!

*******

Alan

Sono fiducioso per questa candidata, il suo curriculum non è male, ma la sua presentazione mi ha lasciato basito e a fine lettura mi ha fatto sorridere...

Io e James siamo amici fin dalle medie, ho sofferto con lui, la perdita di suo padre e successivamente di sua madre, l'ho sostenuto con gli sforzi che ha fatto per aprire quest'azienda, con gli studi, con i soldi e con i suoi sogni. Siamo molto uniti, quasi fratelli... certo in azienda devo chiamarlo Presidente, ma nel privato è sempre 'mio fratello' James.

Ho seguito tutte le sue vicende amorose. All'inizio si divertiva certo, come qualsiasi ragazzo che a 25 anni sia proprietario di un'azienda e abbia tanti...tanti soldi....ma poi ha visto che le donne iniziavano ad usarlo, volevano essere coinvolte con il suo nome e ancora di più con il suo portafoglio. Per fortuna non era uno che finiva sui tabloid o trovavi le sue foto ovunque, ma il suo nome era molto conosciuto come lo scapolo più ambito di Manhattan...

Decise che non sarebbe più uscito con nessuna finché non avesse trovato la donna giusta! Ma ormai erano due anni che si era buttato a capofitto nel lavoro senza più cercare una donna...e la sua frase di routine era "Non sono un uomo che si può gestire facilmente, divento possessivo con ciò che è mio, sono testardo e quando una donna vede questo scappa da una possibile relazione stabile...a meno che non la scarico io perché è interessata solo al mio conto in banca ".

Insomma, avrei voluto vedere il mio migliore amico finalmente con una dolce metà...e vederlo completo.

E questa Sanders...non so perché ma mi dava questa idea...poteva essere la persona che stavamo attendendo da tempo, per questo ero agitato e volevo incontrarla il prima possibile.

*******

James

Usciamo dal mio ufficio per dirigerci nella sala riunioni

"Mi raccomando, Alan, Lucy...non dovete assolutamente dire che questo colloquio è per la ricerca della mia assistente personale fino a fine colloquio e ricordate, io non esisto una volta entrati dentro la stanza... devo sembrare un nuovo dipendente che ascolta per imparare "

Gli ripeto a bassa voce il promemoria di cui avevamo già parlato nei giorni scorsi.

Lucy apre la porta ed entra salutando, seguita da Alan che si presenta alla nuova candidata e infine io chiudendo la porta alle mie spalle.

Come poso lo sguardo su quella ragazza, sul suo fisico mozzafiato, su quelle mani esili, su quella bocca carnosa e su quegli occhi....quegli occhi...il mio respiro si ferma per un attimo, non rendendomi conto di aver tenuto il mio sguardo su di lei più del dovuto. Le faccio solo un cenno con la testa senza presentarmi.

Mi siedo oltre Alan e poco dietro di lui così da non dare nell'occhio, come se l'unico motivo della mia presenza fosse quello di ascoltare ma intanto ho un'ottima visuale.

Il colloquio inizia, Lucy fa delle domande ben mirate, Alan spesso trabocchetto per capire le sue vere intenzioni, ma noto che questa ragazza non mi guarda, è concentrata nel rispondere e spiegare quanto ci tenga ad entrare qui e quali siano i suoi obiettivi... particolare proprio come la sua presentazione.

Ha una determinazione negli occhi, in quello sguardo, che mi fa ricordare me stesso quando ho dato tutto per aprire quest'azienda. Sono rapito dai suoi occhi azzurro cielo e dalla sua fermezza nel parlare.

Il colloquio finisce, troppo presto per me, avrei voluto ascoltarla ancora.

Lucy si alza e le spiega che tra qualche giorno avrà l'esito del suo colloquio e comunica alla ragazza la posizione ricercata per il quale lei è stata candidata. A quelle parole vedo gli occhi della ragazza sgranarsi, facendomi capire che non se l'aspettava...'Ottimo, non è venuta per me, non è venuta per essere la mia assistente'.

Si stringono la mano e lei esce dalla sala....non riesco a toglierle gli occhi di dosso mentre la vedo dirigersi agli ascensori.

In silenzio mi dirigo verso il mio ufficio con un unico pensiero in testa...

"L'ho trovata".

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