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Capitolo uno

Quando la sveglia suona, in realtà sono già sveglia da un pezzo. Il sole mi accarezza il viso attraverso la finestra e la consapevolezza del fatto che sarà una bella giornata mi rallegra un po’.

Oggi è il giorno del mio compleanno, sono esattamente dieci anni che sono su questa terra e a differenza di ciò che pensano le mie amiche, non sono poi così fortunata. Oggi oltrepasserò per la prima volta i confini del nostro territorio per “un’allegra gita in famiglia”, come la definisce mio padre, oppure per “un triste obbligo diplomatico” come dice mia madre. La verità è che non si tratta di nessuno dei due, oggi conoscerò Reed Grey, il mio futuro marito. Siccome siamo promessi dalla mia nascita, mio padre e il suo hanno ritenuto che fosse simpatico farci incontrare prima delle presunte nozze. A me, invece, non interessa granchè conoscerlo, non sono per niente curiosa di sapere che aspetto ha e per di più devo rinunciare a passare il mio compleanno con le mie amiche qui nel nostro territorio, per andare in un posto sconosciuto accompagnata da una scorta di sicurezza per evitare che io mi perda o venga rapita.

Come se non bastasse, l’invito è diretto solamente a me e ai miei genitori, per questo motivo mio fratello Clayton non ci accompagnerà nemmeno. In realtà questa motivazione è puramente diplomatica: Clay è l’erede diretto di mio padre, fondamentalmente un bastardo concepito al di fuori del matrimonio che, per quanto sia comune fra alfa, è anche l’unico erede maschio, quindi futuro alfa dei Black. Una minaccia insomma e, soprattutto, un bersaglio nel mirino degli uomini Grey.

Mi alzo un po’ in controvoglia per andare a lavarmi il viso e mettermi il vestito che mia madre ha lasciato per me sulla sedia della scrivania l’altra sera. Non è per niente come lo vorrei, è serioso, lungo e grigio, come se volessero farmi apparire più grande di quella che sono.

Sbuffo vistosamente per poi indossarlo senza troppe storie, anche perché ho già litigato con mia madre quando me lo ha portato in camera e mi ha fatto capire che non ho alternative: devo indossarlo per forza.

Quando esco dalla mia camera il corridoio è invaso di persone che corrono a destra e sinistra tenendo in mano fogli, vestiti e accessori. Sono i lupi più fedeli di mio padre, ognuno ha un suo incarico e questa mattina sono più indaffarati del solito, motivo per cui mi salutano velocemente quando mi vedono, oppure mi ignorano e basta.

Mi intrufolo in quell’ammasso di corpi per scendere le scale e raggiungere la cucina. Quando entro Clay è seduto su uno sgabello al bancone della penisola e mi guarda con aria beffarda: “Sei proprio carina sorellina.”

“Smettila Clay, lo sai che sono più grande io di te. C’è qualcosa da mangiare?”

Lui si porta alla bocca un muffin ai mirtilli e mi risponde con la bocca piena: “Sei più grande solo di qualche mese e non ti sei ancora trasformata completamente in lupo. Comunque no, non c’è nulla da mangiare per te principessa, questo era l’ultimo!”

Un ringhio gutturale esce dalla mia bocca quando mi lancio verso di lui per accaparrarmi ciò che resta di quel muffin. Clay cade miseramente dallo sgabello, ma non rimane sconvolto da questo avvenimento e cerca comunque di strisciare via per mettere in salvo il muffin.

“Bambini cosa state facendo?” Mia madre entra urlando in cucina. Il suo viso arrabbiato è in netto contrasto con il lungo vestito blu luccicante che ha addosso. Al collo porta una collana di diamanti che papà le ha regalato qualche tempo fa dopo l’ennesima lite. E’ truccata di tutto punto e in mano ha ancora il rossetto che ha appena finito di applicare.

“Mamma, Clay si è mangiato l’ultimo muffin, io ho fame!”

“Lei si è lanciata contro di me come un animale rabbioso!”

“Ora basta! Clayton fuori c’è Lana che ti aspetta, ha detto che vuole fare una corsa nei boschi o non so cosa e tu signorina, mi aspetto che ti comporti molto meglio di così oggi dai Grey. Cinque minuti e partiamo.”

Non ci lascia nemmeno tempo di obiettare che gira sui tacchi e si rituffa nell’ammasso di corpi che sta invadendo i corridoi di casa nostra.

“Molto bene sorellina, io vado a giocare con Lana, tu divertiti dai Grey.” Clay si defila prima che possa rispondere. Ultimamente passa molto tempo con Lana, è una lupa del branco che ha la nostra età, si sono conosciuti nel bosco prima ancora della loro prima trasformazione e da allora sono inseparabili. In realtà è anche una mia amica, mi piacerebbe molto passare il mio compleanno con loro, ma ancora una volta mi ritrovo intrappolata in questa cavolo di gita.

“Ruby Black muoviti, stiamo partendo!” la voce di mio padre arriva forte e decisa alle mie orecchie dal giardino, quindi mi affretto a uscire e scendere le scale del patio.

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