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Capitolo 4 La festa - 3

Damian tentò di colpire Magda con il pugnale, ma Helaia fu più rapido. Con un movimento fulmineo, estrasse la spada che portava alla cintura e trafisse Damian al petto. Il traditore cadde in ginocchio, sanguinante, davanti ai due giovani che si rivolsero ai loro padri con gli occhi pieni di domande:

«È vero allora? Le nostre madri sono morte per scoprire la verità... Ma perché non poterono trovare un altro modo?»

Re Hector rispose con voce grave ma serena:

«Se non avessero fatto quel sacrificio, i nostri popoli non si sarebbero mai uniti, e voi due non vi sareste incontrati e innamorati.»

Alle queste parole, Helaia e Magda si strinsero in un abbraccio appassionato, scambiandosi un bacio che scatenò un applauso generale. Intanto le guardie portavano via i corpi esanimi di Amaresia e Damian per dare loro sepoltura. Mentre il popolo delle creature della foresta proibita trasportava Amaresia su una barella verso la foresta per un funerale secondo le loro tradizioni, Damian venne sepolto in una fossa solitaria vicino a una quercia. Re Adaman, senza proferire parola, depose una rosa bianca sulla tomba, un ultimo gesto di pietà.

Nel giardino del castello, sotto un cielo stellato, Helaia e Magda passeggiavano mano nella mano. A un tratto, Helaia sollevò la principessa e la adagiò dolcemente sul muretto di pietra. Estraendo il suo flauto, iniziò a suonare una melodia che vibrava di gioia, amore e passione.

«Suoni con tanta anima...» sussurrò Magda commossa. «Prima di incontrarti oggi nel bosco, quando mi hai salvato dai lupi, ti vedevo spesso nei miei sogni. Credevo fosse solo fantasia, ma ora capisco: erano le nostre madri che ci facevano incontrare così, per far nascere il nostro amore.»

Scesa dal muretto, Magda si avvicinò a Helaia che riponeva il flauto nella sua sacca di cuoio:

«Grazie. Suono da quando ero piccolo - me l'ha insegnato mio padre...» confessò con un sorriso. «Anch'io ti sognavo. Quando ti ho vista stamattina tra gli alberi, ho pensato di stare ancora dormendo. Solo vedendo i lupi che ti attaccavano ho capito che eri reale. Ringrazio le nostre madri per averci fatto incontrare.»

Magda lo baciò con tale intensità da spingerlo sulla panchina di marmo, sedendosi sulle sue ginocchia. Con mani tremanti di desiderio, cercò di sbottonare la giacca di Helaia, ma lui la fermò con dolce fermezza:

«Magda, aspetta... So cosa desideri, ma dobbiamo prima sposarci. Non possiamo agire d'impulso... Ti desidero più di ogni cosa, ma voglio aspettare il nostro matrimonio.»

Magda arrossì, depositando un bacio sulla sua fronte:

«Hai ragione. Perdonami, mi sono lasciata trasportare dalla gioia e dall'emozione...»

Helaia rise, accarezzandole il viso:

«Ti capisco, mia cara. Noi fauni abbiamo questo effetto sulle donne...»

Sollevandola tra le braccia, la riportò verso il castello:

«Mia dolce principessa, è meglio che torni nelle tue stanze, prima che tuo padre re Adaman e mio padre re Hector inizino a preoccuparsi...»

Magda ridacchiò:

«Ahahah, sì, forse è meglio.»

Dopo essersi salutati con promesse negli occhi, Helaia e re Hector tornarono nella foresta per i preparativi delle nozze, mentre re Adaman e Magda rientrarono nel castello. Quella notte, tutti dormirono sereni. Magda sognò Helaia che la baciava e accarezzava in un mondo dove nessuno poteva separarli. Anche Helaia, nel suo giaciglio tra gli alberi, sognava la stessa cosa, pur sapendo che avrebbe dovuto aspettare il matrimonio per unirsi a lei completamente.

Nel cuore della notte, Helaia si svegliò di soprassalto. L'impazienza lo divorava. Senza poter resistere, uscì silenziosamente e si diresse verso il castello. Scalò le mura con agilità faunica, raggiungendo il balcone della camera da letto di Magda. Fortunatamente, la finestra era socchiusa. Entrò in punta di piedi e baciò le labbra della principessa addormentata.

Magda si svegliò di colpo, sul punto di urlare, ma Helaia le pose una mano sulla bocca:

«Calma, amore mio. Non riuscivo a stare lontano da te... Non faccio che pensarti.»

Magda gli tolse la mano dalla bocca e lo attirò a sé in un bacio profondo, trascinandolo sul letto. Helaia si sfilò la cintura, lasciandola cadere a terra con un tonfo soffocato dal tappeto. Con movimenti lenti ma determinati, scostò la vestaglia di seta di Magda, baciandole il collo e il décolleté. La principessa sentì un brivido di piacere correrle lungo la schiena mentre Helaia la esplorava con labbra esperte.

Piano piano, Helaia le divaricò le gambe con delicatezza, unendosi a lei in un movimento armonioso. Magda avvertì un lieve bruciore, subito sopraffatto dall'ondata di piacere che la travolse. Guardando i lineamenti perfetti del suo amato, sentendone l'ansito caldo sulla pelle, lo strinse a sé con forza, desiderando quell'unione più di ogni altra cosa.

Quando l'alba iniziò a tingere il cielo, Helaia era ancora sveglio, con Magda addormentata sul suo petto, avvolti nel calore del piumone. Cercò di scivolar via senza svegliarla:

«Ci vediamo presto, amore mio. Devo tornare da mio padre prima che mandi le guardie a cercarmi.»

La baciò lievemente sulla fronte, e Magda, ancora nel regno dei sogni, sorrise mormorando:

«Va bene... Grazie per la serata meravigliosa...»

Helaia sorrise:

«Grazie a te.»

Con agilità, uscì dalla finestra e saltò giù dal balcone, atterrando leggero come una piuma. Il cuore gli cantava di gioia mentre correva verso la foresta, rientrando nella sua stanza senza che nessuno se ne accorgesse. L'alba lo trovò sorridente, con il profumo di Magda ancora sulla pelle e la promessa del loro futuro insieme a scaldargli il cuore.

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