Capitolo 4 La festa - 2
Damian non vedeva l'ora di impedire che la Faida trovasse una pacifica risoluzione. Ricambiò il ringraziamento della nipote celando a stento la rabbia che lo consumava, impaziente di confrontarsi con Amaresia per decidere come agire durante la festa.
I tre raggiunsero l'imbocco delle scale dove il cerimoniere di corte attendeva il segnale di re Adaman per annunciarli al pubblico.
Nella sala, un nervosismo palpabile avvolgeva Helaia, suo padre re Hector, Mar e Agather. Ismaele si era posizionato tra le guardie e alcuni abitanti della foresta delle creature mistiche, tutti evidentemente a disagio in mezzo alla popolazione di Rama. Amaresia, dal canto suo, scrutava l'ingresso in attesa di Damian. Quando finalmente il cerimoniere ricevette il cenno del sovrano, annunciò con voce squillante:
«Annuncio sua maestà re Adaman, la principessa Magda e il conte Damian!»
Il corteo reale discese le scale tra gli applausi delle due fazioni riunite. Helaia, alla vista di Magda, sentì il cuore accelerare. Avrebbe voluto correrle incontro per abbracciarla, ma attese rispettosamente il permesso del re. Amaresia, scorto Damian, gli lanciò un'occhiata d'intesa prima di allontanarsi verso il buffet. Damian, appena ebbe occasione, si dileguò per raggiungerla, mentre Ismaele, notato il movimento sospetto, si affrettò ad avvertire re Hector.
«Mio sovrano, Amaresia sta raggiungendo il conte Damian presso il tavolo dei rinfreschi.»
Hector osservò la scena da lontano e, vedendo i due conversare furtivamente, sussurrò all'orecchio di Ismaele:
«Seguiteli con due guardie. Ma attenzione a non farvi scoprire.»
Ismaele annuì e con due guardie si avvicinò silenziosamente, scoprendo i due amanti appartati in un angolo mentre si scambiavano baci appassionati. La scena provocò loro un moto di disgusto, ma Amaresia e Damian, ignari di essere osservati, continuavano nelle loro effusioni.
«Ti ha visto qualcuno avvicinarti a me?» chiese Amaresia ansiosa.
«Nessuno» rispose Damian spingendola contro la parete. «Dimmi, cosa sai di questo invito e dei piani del tuo popolo?»
«Re Hector, dopo il gesto eroico di Helaia, vuole unire i due regni con un matrimonio tra i vostri figli» sussurrò Amaresia.
Alla parola "matrimonio", Damian si staccò di colpo, furibondo. «Cosa?! Magda sposa di quel ragazzino?! No, questo mai! Preferirei vederli morti piuttosto che uniti in matrimonio!»
Ismaele e le guardie, udite queste parole, si precipitarono ad avvertire i due re, ma una guardia urtò per sbaglio un mobile, producendo un rumore. Damian e Amaresia si affacciarono dall'angolo per controllare, ma non videro nessuno. Con un cenno, Damian invitò Amaresia a rientrare in sala per non destare sospetti.
Nel frattempo, al centro della sala, Helaia e Magda danzavano un valzer al suono dell'orchestra. I due popoli si erano uniti in un cerchio intorno alla coppia principesca, mentre re Hector e re Adaman brindavano alla loro salute.
«Non vedo l'ora di annunciare il loro fidanzamento e porre così fine alla Faida» disse re Adaman.
«Hai ragione, mio vecchio amico» rispose Hector bevendo un sorso di vino. Vide poi Ismaele avvicinarsi di corsa.
«Mio re, avevate ragione! Amaresia ha un complice qui... Il conte Damian! Vogliono uccidere i due principi!»
Hector porse la coppa a Ismaele. «Bevi e riprendi fiato... Ora ci penseremo io e re Adaman.»
Mentre Ismaele si riprendeva, re Adaman si avvicinò incuriosito. «Che succede, Hector? Perché la tua guardia è così agitata?»
«La sorella della mia defunta moglie e il fratello della tua si sono alleati... Sono loro che hanno attirato i lupi oggi nel bosco, e ora vogliono uccidere i nostri figli!» rivelò Hector con voce carica di rabbia.
Adaman fece un cenno al cerimoniere di fermare l'orchestra e alle guardie di radunarsi. Notò Damian che rientrava in sala accompagnato da quella che presumeva essere Amaresia. Quando la musica cessò, tutti gli sguardi si volsero al re che si era posizionato al centro della sala.
«Amici, perdonate l'interruzione. Stasera non celebriamo solo il compleanno di mia figlia Magda e del principe Helaia...» annunciò con voce solenne. «Dopo il suo eroico salvataggio oggi nel bosco, con la benedizione di re Hector, non solo porremo fine alla Faida tra i nostri popoli, ma... stasera stesso do il mio consenso alle nozze tra Magda e il principe Helaia, per unire i nostri regni!»
Helaia e Magda, udite queste parole, si scambiarono un bacio davanti a tutti prima di correre ad abbracciare i rispettivi padri. La folla esplose in un applauso corale:
«Viva gli sposi! Viva i principi Helaia e Magda!»
Tutti gioivano, tranne Amaresia e Damian che, sentito l'annuncio, estrassero i pugnali con la scusa di voler congratularsi con gli sposi. Stavano per sferrare i colpi mortali quando le guardie, per ordine dei due re, li bloccarono.
«Fermi tutti e due! Siete in arresto per tradimento e tentato omicidio verso la corona!»
Le guardie disarmarono i due cospiratori, facendo cadere a terra i loro pugnali.
Amaresia e Damian protestarono all'unisono: «Ma come? Volevamo solo fare un dono agli sposi!»
Re Adaman replicò con voce glaciale: «Un dono? Cinquant'anni fa uccideste i genitori della mia amata sposa perché avevano eletto me e Agata come sovrani... Vent'anni fa, prima della nascita di Magda e Helaia, la mia adorata Agata e la regina Eclimanea stipularono un patto di pace tra i nostri popoli, rivelando la verità... Agata morì poco dopo la nascita di Magda, ed Eclimanea un mese dopo aver dato alla luce Helaia, ma prima...»
Re Hector continuò: «Prima di morire ci consegnarono queste pergamene con la verità scritta dal fato stesso.»
Mentre i due sovrani mostravano i documenti, Amaresia e Damian, rossi di rabbia e vergogna, cominciarono a insultarsi a vicenda:
«Maledetta! Sapevo che fidarmi di te era un errore! Il regno sarebbe dovuto essere nostro... Maledetto il giorno in cui ti ho salvata da quel lago! Avrei dovuto lasciarti annegare!»
«Io? Tu che volevi avvelenare i tuoi genitori! Uccidere tua nipote e tuo cognato! Meglio sarei morta affogata che diventare l'amante di un vile egoista come te! Preferisco la prigione o la morte piuttosto che passare un altro istante al tuo fianco!»
In un impeto di rabbia, Damian si liberò dalla presa delle guardie, afferrò un pugnale e si scagliò contro Amaresia:
«Accontenterò il tuo desiderio, strega maledetta!»
La trafisse mortalmente davanti a tutti. Quando le guardie tentarono di bloccarlo, Damian puntò contro di loro il pugnale insanguinato:
«Non osate avvicinarvi!... Era solo un ostacolo.»
Dopo aver sputato sul corpo esanime di Amaresia, si voltò verso Helaia e Magda con occhi pieni d'odio:
«È colpa della vostra nascita se non ho la corona... Ora vi ucciderò e regnerò finalmente io!»
