Grifondoro

CAPTIVE
Tesoro, ti ho comprato un nuovo giocattolo! Suo marito alza la testa e mi guarda in alto e in basso. Mi rendo conto che sono io il nuovo giocattolo! Potrà portare in grembo il nostro bambino! Cosa ne pensi di lei? - Penso che sia troppo sporca! - Le darò una bella lavata, così sarà pulita come un fischietto e tu potrai averla come vuoi! Mi sembra di non esistere! Rapita mentre tornavo da scuola, diventerò la madre surrogata di questa coppia di mafiosi assetati di sangue! Che ne sarà di me? Il tempo passa e ogni notte quest'uomo, così alto, così forte e così bello, viene a trovarmi nella mia camera da letto! Le sue carezze mi fanno conoscere sensazioni mai provate prima. Divento una minaccia per sua moglie, perché lei nota gli sguardi che suo marito mi rivolge. Vuole liberarsi di me! Mi sono persa!

Amore infranto
“Anche se torni con un'altra identità, so che mi ami ancora”, disse Clément in tono divertito, abbracciandola forte. Isabelle cercò di allontanarsi, furiosa. “Mi lasci andare, signore, mi chiamo Rachelle, non Isabelle!”. Clément, però, strinse l'abbraccio. “Ti ho sempre conosciuta bene, meglio di quanto tu conosca te stessa. Che questi pochi anni di lontananza da me non ti ingannino, tu sei la mia Isabelle, l'amore della mia vita”. Lei si dibatteva, il cuore le batteva forte, ma lui non la lasciava andare. “Non ti lascerò mai più andare, sei mia e solo mia”. Le parole di lui riecheggiarono nella sua testa come un dolore, un peso che la fece soffocare. Perché, dopo tutto questo tempo, era ancora così convinto che lei fosse la stessa Isabelle che aveva conosciuto? Perché, sapendo cosa le aveva fatto, poteva ancora trattarla come una sua proprietà, come qualcosa che pensava di possedere? Questo doveva essere il giorno della liberazione per Isabelle, il giorno che aveva atteso per quattro lunghi anni. Finalmente, dopo mesi di preparazione, dopo aver messo in atto il suo piano, era tornata. Questo giorno segnava l'inizio della sua vendetta, la fine dell'esilio imposto da un destino crudele. Ma non sapeva che sarebbe stato anche il giorno del suo peggior incubo. Non si aspettava che i suoi sentimenti riemergessero così violentemente. Non aveva previsto che Clément l'avrebbe aspettata con tanta sicurezza, che non era cambiato. E ancor meno che la riconoscesse, stringendola ancora a sé come se non si fossero mai separati. Il tradimento del suo fidanzato, l'uomo che aveva amato più di ogni altra cosa, aveva devastato il suo mondo. In un istante, tutto ciò in cui credeva, tutto ciò per cui aveva lavorato duramente, era crollato. Lui l'aveva abbandonata per un'altra, dopo averle giurato di amarla con tutto il cuore. Il dolore di quel giorno, quando aveva scoperto che l'aveva tradita, era stato insopportabile. Ricordava il modo in cui lui l'aveva guardata, impassibile, mentre lei gli faceva domande a cui lui si rifiutava di rispondere. Le sue ultime parole, “Ti amo, Isabelle”, riecheggiavano ancora nella sua memoria, come un'amara ironia. Aveva pensato che quel tradimento l'avrebbe distrutta. Quel giorno era quasi morta, travolta dal dolore, immersa in un oceano di lacrime e disperazione. Ma invece di affondare, aveva trovato la forza di rialzarsi, di cambiare, di diventare Rachelle. Rachelle, una nuova identità forgiata nel dolore e nella rabbia, un'identità che non lasciava spazio alla debolezza. Aveva lasciato la sua città natale, tagliato tutti i ponti e per quattro lunghi anni aveva vissuto lontano da tutto ciò che le ricordava il suo passato. Ma il desiderio di vendetta, quell'insaziabile sete di giustizia, l'aveva spinta a tornare. “Gli dimostrerò quanto si sbaglia”, pensava Isabelle, lo sguardo fisso su Clément, gli occhi pieni di odio e tristezza. Sapeva che lui sarebbe stato lì ad aspettarla. Non poteva scappare di nuovo, non ora. Sarebbe riuscita a placare la sua sete di vendetta? Clément, nonostante tutto quello che le aveva fatto, sarebbe riuscito a impedirle di sprofondare nella vendetta più totale? O sarà la fine della storia d'amore che lui credeva ingenuamente sarebbe durata per sempre?
