Capitolo 1
Feci un lungo sospiro e guardai al mio fianco, Rafael non c'era e come sempre quella sensazione di tristezza mi invase completamente, e anche se non mi toccava nemmeno, mi piaceva averlo accanto, solo perché sapevo che non stava con un'altra, anche se non era una cosa di cui dovevo essere felice ora, lui lo era di sicuro.
Feci una doccia veloce e andai a preparare la colazione, non volevo andare al lavoro oggi ma dovevo, preparai del caffè e del purè di patate con del petto di pollo di ieri, mi piaceva fare una buona colazione.
Dopo aver mangiato mi preparai per uscire di casa, indossai una gonna nera stretta sopra le ginocchia, una camicia con le maniche bianche non troppo lunghe e dei tacchi neri, lasciai i capelli sciolti e mi guardai allo specchio, qualche giorno fa mi ero dipinta le punte dei capelli, so che sembravo diversa perché tutti mi avevano elogiato in profumeria, ma Rafael non si era nemmeno azzardato a dirmi qualcosa.
Anche se sapevo che era inutile aspettarsi elogi da mio marito, speravo che mi guardasse anche solo una volta.
Presi la borsa e mi diressi verso la porta per andarmene, scesi velocemente le scale del palazzo e chiamai un taxi, non guadagnavo abbastanza per comprarmi un'auto e anche se Rafael cambiava la sua ogni due anni, non me ne avrebbe data una.
Mi morsi il labbro e scrissi per pochi secondi un messaggio per Rafael e, anche se non ero sicura che li leggesse o meno, glieli inviai quando non dormiva a casa.
Patetico, vero?
Buongiorno Rafael, sono andata al lavoro. -inviato.
Arrivata alla profumeria, il posto dove lavoravo, pagai il taxi ed entrai, il buon odore mi riempì le narici, sorrisi a chi mi vide arrivare e salutai tutti.
-Buongiorno Gabriela, come sei bella", mi salutò Lucas, io sorrisi amichevolmente e mi avvicinai a lui.
-Lucas era il figlio di Sara, la proprietaria di questo posto, era molto gentile e molto bello, ma anche se molte volte avrei voluto guardarlo con occhi diversi, non potevo, sono sposata.
Anche se Rafael non sembra ricordare quell'accordo", pensai un po' frustrata.
Eravamo a febbraio, mancavano pochi giorni a San Valentino, il negozio è molto ben accolto e molte persone vengono a comprare i loro regali in anticipo.
***
Sospirai molto stanca, oggi non avevo smesso di sorridere alle persone che erano venute e dopo il pomeriggio non avevo smesso di scrivere al computer per coprire il turno di una mia collega, quando il negozio aveva chiuso, alzai velocemente la mano per raggiungere un taxi.
-Gabriela, vuoi un passaggio?” Girai la testa e incontrai Lucas, sorrisi e sospirai un po', gli dicevo sempre di no e sapevo che lo faceva con buone intenzioni.
-Lui sgranò gli occhi, scosse la testa e incrociò le braccia, ed era anche molto sexy, ovviamente.
-Dai, non sprecare i tuoi soldi, ti porterò senza problemi", disse ancora, decisi di arrendermi e di dargli la possibilità di prendermi.
-Va bene, solo per questa volta", salii in macchina e mi misi la cintura di sicurezza.
-Mi misi a ridere mentre metteva in moto l'auto, risi insieme a lui e sbloccai il telefono per vedere se Rafael mi aveva risposto, sospirai e mi resi conto che non l'aveva fatto, anche se la sua ultima connessione non era stata di pochi minuti fa, sentii il mio corpo crollare, perché non potevo piacergli, ero forse dipinta sul muro per lui?
-Misi via il telefono e lo guardai sorridendo, come facevo sempre nonostante tutto.
-Non abito così lontano, vivo in città, credo che tu sappia come arrivarci", sottolineai, lui sorrise, ”grazie per avermi portato, perché lo fai se non abiti qui vicino?
-Beh, perché voglio essere tuo amico- mi guardò sorridendo, io alzai un sopracciglio- non fraintendere- rise- e tu vai sempre da solo a quest'ora della notte, credo sia pericoloso".
-Grazie mille, Lucas - lo ringraziai, era un bravo ragazzo - Studi?
-Sto finendo l'università, studio architettura, e tu?
-Ho già finito, ho studiato fotografia - sorrisi apertamente, avevo una piccola macchina fotografica a casa, anche se non era così piccola, ma mi piaceva chiamarla così.
-Perché non hai uno studio?", chiese senza capire.
-Beh, perché non avevo mai pensato di averne uno", risi apertamente, guardai davanti a me e mi resi conto che eravamo quasi arrivati.
-È quello che fanno tutti i fotografi, non credi?", disse e aveva davvero ragione.
-Non ho una carriera, ma mi piace molto lavorare in profumeria", sorrisi, ‘Oh, quello è il mio appartamento’, indicai la lussuosa torre, era molto alta ma l'appartamento era ai piani inferiori.
-Wow, è molto bello", lasciando l'auto davanti all'ingresso, scesi e sorrisi, ‘grazie per avermi permesso di portarti’.
-Oh no, santo cielo, grazie per il passaggio, credo di essere stato a lungo senza parlare così animatamente", sorrisi con gratitudine.
-Sei molto carina quando sorridi così, continua a farlo", mi puntò il dito contro e si allontanò dall'auto ancora sorridendo, accelerò e se ne andò salutandomi, io sospirai e mi diressi verso l'ingresso e salii le scale, aprii la porta con le chiavi e trovai Rafael seduto sul divano a scrivere al computer.
A volte mi chiedevo perché fossi così ridicola e patetica, ero affettuosa e gentile con l'uomo che mi ignorava ogni giorno della mia vita e si faceva chiamare marito, e anche se non capivo il motivo del suo atteggiamento ero ancora innamorata di lui.
