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Capitolo 2

“Dove stiamo andando a bere quella coca-cola?” chiedo a Linda, dal sedile passeggero della sua macchina.

“Quale coca-cola?” risponde lei, pensierosa.

“Dove andiamo?” semplifico la domanda.

“A tampinare il mio ex!”

“Cosa vorresti dire?” chiedo, leggermente allarmata.

“Sai di Tony, no? Ormai sto con lui da quasi un anno!”

“No, non lo so. E, comunque, se dici che è il tuo ex, direi che stavi con lui da quasi un anno.”

“Io e lui facciamo sempre così: litighiamo, ci lasciamo e poi ci rimettiamo insieme. Sono già due settimane che non si fa sentire, è il caso che io vada a vedere che cosa sta combinando!”

“Non vuoi andare a casa sua a vedere con chi è e cosa sta facendo, vero?”

“Lucy, ti assicuro che se Tony fosse un ragazzo che passa il venerdì sera a casa sua, non starei con lui!”

“E allora dov'è?” chiedo, se possibile ancora più allarmata.

“Lui è il bassista di una band e stasera hanno un live in un pub non troppo lontano da qui, ad Harlem.”

“Non credo di essere mai stata ad Harlem.”

“C'è tutto un mondo al di fuori di Manhattan, sai cuginetta?!”

“E non ho ancora ventun'anni, Linda, non mi faranno entrare in un pub!” le ricordo.

“Loro suonano spesso in quel pub, sono di casa lì! E tu sarai con la fidanzata del bassista: non ti faranno troppe domande.”

“Ma non vi siete lasciati?!”

“Oh, quanto la fai lunga, ti ho già detto che tanto torneremo insieme. Anche i buttafuori del pub lo sanno!”

Rimango in silenzio fino all'arrivo davanti al pub. Non posso negare di essere leggermente spaventata: non sono mai entrata in un pub prima d'ora e non ho assolutamente idea di cosa aspettarmi.

Il buttafuori saluta Linda calorosamente e ci fa entrare facendoci superare tutte le persone in coda, che ci guardano decisamente male.

Una volta entrata all'interno del locale, non sono più leggermente spaventata, sono ufficialmente terrorizzata! La musica è assordante ed arriva da un palco su cui cinque ragazzi si esibiscono in modo scatenato. Sotto al palco un numero spropositato di ragazzi e ragazze ballano in modo scomposto, spintonandosi, saltando ed urlando.

Linda, al mio fianco, mi dice qualcosa, ma io non riesco a sentirla.

“Cosa?!” le chiedo urlando.

Lei si avvicina leggermente al mio orecchio e grida: “Dicevo che sapevo che anche stasera avrebbero fatto il pienone!”

Annuisco senza ben sapere di cosa stia parlando e ricomincio a guardarmi intorno. Non avevo mai visto nulla del genere e mi sento come un pesce fuor d'acqua.

Linda va verso alcuni ragazzi e mi fa cenno di seguirla. Quando li raggiunge, abbraccia alcuni di loro ed un ragazzo le dice: “Sapevo che saresti venuta! Voi due non riuscite proprio a stare lontani!”

“Sì, sperando che lo stronzo non mi sbatta poi fuori! Come sta andando la serata?” risponde mia cugina.

“Come al solito, sono scatenati e superbi. Il pubblico li adora e, per la cronaca, Tony non si è ancora fatto nessuna!” le risponde un'altra ragazza.

“Sarà meglio per lui!” ribatte Linda che, poi, aggiunge: “Ah, questa è mia cugina Lucy, rimarrà con noi questa sera.”

I ragazzi attorno a Linda mi guardano con un sorriso ed io ricambio imbarazzata fino a quando Linda dice: “Un giro di vodka per tutti?”

“Per me una coca-cola” rispondo io.

“Sei sicura?! La coca-cola puoi anche berla domani sera al golf club con i tuoi amichetti. Questa sera sei con me, goditela un po'!” ribatte lei, quasi dolcemente, per poi farmi un occhiolino.

“Non saprei. Non ho mai bevuto. Cosa potrei prendere?”

“Facciamo così: per noi vodka liscia, per te vodka alla pesca con succo alla pesca. Ti piacerà!”

Ci sediamo ad un tavolino non troppo distante dal palco, ma abbastanza perché la folla scatenata non ci travolga. Il mio drink è fresco e dolce e lo bevo volentieri. Linda mi sorride prima di alzare la mano al cameriere ed ordinare un altro giro. La mia testa si fa sempre più pesante mentre continuo a guardarmi intorno. Punto gli occhi sul palco e riconosco subito Tony dal basso che ha in mano. È un bel ragazzo, alto e con le gambe esili; sul volto ha una leggera barba incolta di color biondo, lo stesso colore dei capelli pettinati a spazzola con il gel. Tutti i componenti della band sembrano avere più di venticinque anni e ognuno di loro ha almeno un tatuaggio o un piercing.

Quando poso lo sguardo sul cantante e chitarrista della band, rimango per un attimo incantata. Mi colpiscono i suoi occhi di un azzurro che non avevo mai visto prima: è il blu del cielo d'estate, brillante, quasi accecante. È piuttosto alto e muscoloso: indossa un paio di jeans attillati neri e, sopra, una maglietta bianca, anch’essa attillata, che mette in risalto i pettorali e gli addominali scolpiti. Anche le braccia sono muscolose e, sul braccio sinistro, ha un grande tatuaggio che, da qui, non riesco a comprendere cosa rappresenti. Anche lui, come Tony, porta la barba, ma è più lunga, più folta e meglio definita ed è di colore castano chiaro, così come i suoi capelli leggermente lunghi, arruffati e spettinati.

Non so bene come descrivere la sensazione che sento guardandolo. Sicuramente, direi che mi piace, ma non è solo questo, c'è qualcosa in più, qualcosa che fa sì che non riesca a togliergli gli occhi di dosso e che mi provoca come una sensazione di farfalle nello stomaco.

“Ehi, Tony è quello lì, quello biondino, a sinistra del cantante” interrompe le mie fantasie Linda.

“Sì, lo avevo riconosciuto!” le rispondo.

“Ah, credevo non lo conoscessi” ribatte lei.

“Infatti non lo conoscevo, ma mi hai detto che suona il basso...”

“E tu sai cos'è un basso? Credevo ascoltassi solo musica da camera” mi prende in giro mia cugina, con un sorriso.

“Beh, credevi male! So cos'è un basso e, ti dirò di più, so anche strimpellare qualcosa alla chitarra!”

“Una chitarra?! Tu?! Zio non te lo concederebbe mai!”

“Sì, infatti non ne ho una, ma mi piace vedere video di gente che la suona amatorialmente su YouTube e credo di aver imparato qualcosa, anche se in realtà non ho mai messo in pratica.”

“La mia cuginetta, i cui scheletri nell’armadio non vanno oltre ad una chitarra, molto probabilmente classica per di più” ride Linda.

Al terzo giro di vodka mi sento intorpidita e confusa. Tutto attorno a me gira e non riesco a ragionare lucidamente. Mi accorgo molto lentamente degli amici di Linda che mi salutano uscendo dal pub, così come noto che quasi tutti stanno andando via solo quando il locale è ormai quasi completamente deserto.

“Noi non ce ne andiamo?” Chiedo a Linda.

“Devo vedere Tony prima, ho bisogno di chiarire con lui. Nel retro di questo locale c’è uno spogliatoio per le band: solitamente si fanno una doccia e poi escono a bere qualcosa ed io potrò parlare con lui.”

“Ed io che faccio mentre tu parli con lui?” le chiedo, preoccupata.

“Cerchi di smaltire la sbornia prima che ti riporti a casa, così tuo padre non mi ucciderà. Tranquilla, non ci metterò molto!” risponde lei con un sorriso di incoraggiamento.

Tony e gli altri quattro membri della band escono dopo pochi minuti da una porta accanto al palco. Noto che si sono tutti cambiati i vestiti e, ognuno di loro, indossa bermuda e t-shirt. Nel locale saranno rimaste più o meno un centinaio di persone e, quasi tutte, si avvicinano a loro, chi stringendogli la mano, chi abbracciandoli, chi dandogli pacche sulle spalle.

Quando Tony nota Linda, rimane a guardarla per qualche secondo, poi si avvicina al nostro tavolo, si siede accanto a lei e le chiede: “E tu che ci fai qui?”

“Secondo te?” risponde seccata lei.

Non ho intenzione di rimanere a fissarli o di ascoltare la loro conversazione e, soprattutto, ho assoluto bisogno di un bicchiere di acqua. Senza interromperli mi alzo per dirigermi verso il bancone.

Una volta in piedi, mi sento ancora più confusa e frastornata e mi sembra quasi di perdere l'equilibrio. Mi appoggio per un momento al tavolo e cerco di mettere a fuoco la traiettoria dalla mia posizione fino al bancone.

Dopo aver acquisito un minimo in più di sicurezza sulle mie gambe, mi avvio verso la mia destinazione.

Il barman sta lavando alcuni bicchieri ed aspetto che noti la mia presenza.

“Ciao!” Sento dire alle mie spalle ad un certo punto.

Mi volto lentamente, cercando di non far vorticare la mia testa ancora di più. Lo sguardo magnetico di due incredibili occhi blu è fisso sul mio.

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