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Capitolo 03

Maya

Prince – Steven e io ci scusiamo per averti sporcato le scarpe. – Gli sorrido allargando la scarpa.

- Come avevo già detto a Steven, non era un grosso problema. Spinge indietro il mio braccio teso verso di me.

Prince – Almeno dimostramelo così so se ho il tuo numero giusto. - Dice sorridendo e lo seguo togliendomi le scarpe da ginnastica nere, apro quella scatola da scarpe vedendo un tacco alto che stranamente era beige italiano con una bella suola rossa e me la metto al piede vedendo che mi calzava, tra l'altro, molto bene.

- Servito molto bene, hai un principe di buon gusto. – Lo nega.

Prince – Detto tra noi puoi chiamarmi Oliver. - Mi allunga le braccia aiutandomi ad alzarmi con i talloni, perché sono più alti dei miei soliti, mi appoggio su di lui fino a camminare normalmente, nemmeno con un tacco di quelle dimensioni riesco a raggiungere la sua altezza nonostante un mancano pochi cinque centimetri.

- Allora chiamami Maya. - Annuisce sorridendo, valutandomi dalla testa ai piedi.

Prince – Ti sta molto bene Maya. - Sorrido con gratitudine.

- Grazie mille. – Mi siedo togliendo il tallone e riponendolo, mettendolo nella borsa protendendosi verso di lei.

Oliver – Accettalo come un regalo di benvenuto. - Sembro confuso e inizio a ridere.

- Il nuovo studente sei tu il regalo che non dovrebbe essere fatto da me? - Annuisce.

Oliver – Tu accetti il ​​mio e io accetterò il tuo. – Spalanco gli occhi.

- E come fai a sapere se te ne do uno? - Lui ride.

Oliver – Non ne ho idea. – Tengo la borsa accanto al mio zaino. – Ma lo spero. – Ci siamo guardati per qualche minuto fino a quando è suonata la campanella.

- La tua classe inizierà ed è in un altro edificio, è meglio correre. - Mi alzo e mi inchino a lui.

Oliver – Ci vediamo dopo? – Ti accompagno alla porta.

- Chi lo sa. - Sorrido. – Adesso arriveranno tutti tra poco e se ti vedono qui non ti fanno andare a lezione. – Lo spingo dolcemente, saluta correndo lungo il corridoio.

Ho le mie lezioni pratiche e teoriche per ogni materia, alla fine della giornata sono così stanco che il mio corpo chiede un letto e un bagno molto carino, ma ora nel pomeriggio le mie attività sono lezioni di pattinaggio e lettura in biblioteca fino a sera, vado in palestra e sento il vento freddo in corpo che mi fa sospirare di sollievo per il caldo fuori, preparo i pattini per l'allenamento che avremo tra tre ore e sì arrivo prima di allenarmi da solo avendo qualche momento di pace con me stesso, pattinare è qualcosa che faccio per sentirmi più libero e ho vinto il campionato di pattinaggio quattro volte di seguito, si lo dico orgoglioso di me stesso, ad ogni mossa è una sfida da vincere ognuno è così È bello rendersi conto che quando sono sui pattini e mi sento solo, quando mi fermo dopo un salto sento qualcuno che applaude e mi volto verso la provenienza dei suoni.

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