
Riepilogo
"- Dannazione, Heda. Non sei fatta per questo. Non sei fatta per questo mondo sporco. Non doveva andare così. Ti avrei protetta. Ti avrei salvata, ma non mi hai mai permesso di farlo. –" In un mondo dove il potere e le apparenze dominano, Heda Montclair e Aiden Silverthorn sono cresciuti nell'ombra di due casate rivali, segnate da odio e rivalità ancestrale. Lei, ribelle e indomabile, cerca di sfuggire al peso delle aspettative familiari; lui, arrogante e spietato, è l'erede perfetto della sua dinastia. Un destino intrecciato da scontri, desideri inconfessabili e pericoli incombenti li costringerà a fronteggiare non solo i propri demoni, ma anche un sentimento che nessuno dei due è pronto ad accettare. Tra odio e desiderio, le scintille si trasformeranno in un fuoco inarrestabile.
Prologo 0: Le due casate
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Le due casate si erano sempre guardate attraverso il fumo della guerra.
I Montclair, un nome che echeggiava nei saloni dorati e nelle stanze del potere, erano la quintessenza dell’aristocrazia. Nobili, influenti, implacabili. La loro ricchezza era intrecciata con la storia stessa della città: alleanze strategiche, matrimoni di convenienza, un reticolo di fedeltà comprate e promesse non sempre mantenute. Il loro stemma, un’aquila dorata su sfondo nero, dominava le sale dei loro palazzi, simbolo di potere e supremazia. Ma dietro l’oro si nascondevano le ombre: tradimenti, giochi politici letali e una lunga lista di nemici giurati.
Dall’altro lato c’erano i Silverthorn. Se i Montclair erano il potere costruito con astuzia, loro erano il dominio ottenuto con la paura. Il loro nome era sinonimo di rispetto e pericolo, intrecciato con una storia fatta di spietatezza e strategie brillanti. Nessuno osava sfidarli apertamente, perché chi lo faceva spariva nel nulla, inghiottito dal buio delle loro manovre. Il loro stemma, una spina d’argento intrecciata con una rosa nera, era un monito: la bellezza può nascondere veleno. La loro famiglia si era assicurata di non lasciare mai debiti aperti.
L’odio tra le due casate non era nato da una sola guerra, ma da centinaia di battaglie silenziose. Aveva radici profonde, scolpite nel sangue versato dagli antenati. In politica, negli affari, in società. I Montclair e i Silverthorn si erano sempre sfidati, cercando di superarsi, di distruggersi, di dimostrare chi fosse il vero sovrano dell’élite.
E ora, quella faida si incarnava nelle nuove generazioni.
Heda Montclair
Heda era cresciuta con il peso della corona prima ancora di poterla indossare.
Figlia unica, erede indiscussa, predestinata a seguire il cammino della famiglia, ma nata con il cuore di una ribelle.
I suoi occhi grigio ghiaccio, intensi e inaccessibili, riflettevano un’anima inquieta, sempre in lotta con l’armatura che le avevano imposto fin da bambina. I lunghi capelli neri, selvaggi e indomabili come lei, incorniciavano un volto che nessuno riusciva davvero a decifrare. Sotto l’occhio sinistro, una piccola cicatrice testimoniava una delle sue tante risse, quelle che avrebbe dovuto evitare, ma che non aveva mai voluto fermare. Sul polso destro un tatuaggio antico, il marchio della sua famiglia, simbolo di un destino che la inseguiva ovunque.
Ma Heda non voleva essere una Montclair perfetta.
Non voleva i tè pomeridiani con le dame dell’alta società, le cene di gala e i sorrisi falsi. Le piaceva la velocità, il brivido, il sapore della polvere delle strade e della libertà. Le regole della sua famiglia le stavano strette, e ogni notte passata sul circuito illegale era un grido di ribellione contro il futuro che avevano già scritto per lei.
E soprattutto, odiava i Silverthorn.
Odiava la loro arroganza, la loro pretesa di superiorità. E odiava lui.
Aiden Silverthorn
Aiden non era nato per essere un ribelle.
Lui era il predatore che la sua famiglia aveva sempre voluto.
Occhi verde smeraldo, profondi e letali, in grado di scavare dentro chiunque si trovasse sulla sua strada. Un metro e ottantacinque di sicurezza assoluta, di potenza trattenuta, di carisma magnetico. Camminava con la consapevolezza di chi sa che tutti, alla fine, cedono.
Era perfetto.
Perfetto per il suo ruolo, perfetto per la sua famiglia, perfetto nel modo in cui esercitava il potere.
Ma sotto quella perfezione c’era il metallo temprato dal fuoco.
Sotto il controllo, c’era la guerra.
Aiden non perdeva mai.
Aiden non accettava il fallimento.
E Heda Montclair era la spina più fastidiosa che avesse mai avuto nel fianco.
Sapeva cosa si diceva di lei. La ribelle, l’eterna delusione della sua famiglia, la ragazza che giocava a fare la dura. Ma Aiden la conosceva. Sapeva che dietro il fuoco c’era anche il ghiaccio.
E proprio per questo voleva spegnerla.
Voleva vederla cedere.
Era una battaglia che durava da sempre, quella tra loro. Un gioco di sguardi taglienti e provocazioni velenose. Un gioco che, un giorno, avrebbe avuto un vincitore.
Ma nessuno dei due aveva ancora capito quanto pericoloso fosse giocare con il fuoco.
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