Capitolo 4: Perché lasciarle raccogliere i frutti del mio lavoro?
"Buongiorno, Signorina Valieri." Viola si voltò.
Indossava una camicetta con scollo a V e, parlando, tirò impercettibilmente il colletto verso il basso, rivelando i segni dei baci sul petto.
La nausea tornò a travolgerla. Serafina si girò per andarsene.
Proprio in quel momento Damiano uscì dalla cucina con il piatto di uova e, vedendola, disse subito: "Sera, dopo andiamo in ufficio insieme."
"Io non vado in ufficio." Serafina non si voltò. "Vado in ospedale."
"In ospedale? Cosa ti senti?" Damiano posò il piatto sul tavolo. "Ti accompagno."
Stava per raggiungerla quando Viola lo afferrò per un braccio.
"Dami, te lo sei dimenticato? Avevi promesso che oggi saresti stato con me..."
Un tono dolce e lamentoso, da vittima.
Come previsto, Damiano esitò e si fermò.
Era esattamente quello che Serafina si aspettava. Senza degnarsi di rispondere alle sue false premure, se ne andò.
Damiano la seguì con lo sguardo, e senza sapere perché, sentì una vaga inquietudine.
Ma poi pensò: Serafina lo amava così tanto. Non averla accompagnata in ospedale l'avrebbe fatta al massimo imbronciare un po'. Di cosa preoccuparsi?
All'ospedale, dopo gli esami.
"I problemi di stomaco sono peggiorati. Le prescrivo delle medicine, si ricordi di prenderle regolarmente." Il medico esaminava i referti.
Serafina tirò un sospiro di sollievo.
Per fortuna non era incinta.
"Signorina Valieri, ultimamente si è affaticata troppo? Fa spesso le ore piccole e mangia in modo irregolare?"
Il medico era serio. "È ancora giovane, ma se non prende sul serio i problemi di stomaco, in futuro potrebbero diventare gravi!"
Serafina sorrise amaramente.
Per quel progetto si era davvero spinta al limite, trascurando completamente la sua salute.
Ma ormai il progetto era in fase di chiusura. Non c'era più bisogno di sacrificarsi così.
"Grazie, dottore. Starò attenta."
"Non solo in questo periodo. Anche in futuro non deve più fare così."
"Sì." Serafina rispose piano. "Mai più."
Ritirò le medicine e lasciò l'ospedale. Poi si diresse in ufficio.
Appena uscita dall'ascensore, sentì una voce dolce e gentile: "D'ora in poi saremo colleghi. Questo è un piccolo pensiero, accettatelo senza fare complimenti."
"Oh, sono i dolci della Pasticceria Dolce Cuore! Quella pasticceria è carissima!"
"Signorina Orsini, è davvero generosa."
"L'importante è che vi piacciano."
I colleghi della segreteria circondavano Viola come api attorno al miele, mentre lei distribuiva dolcetti a tutti.
"Signorina Valieri, è arrivata." Un collega la notò e la salutò. "Venga, le presento la nuova arrivata, la Signorina Orsini."
Viola alzò lo sguardo verso di lei, le labbra rosse piegate in un sorriso.
Nel suo sorriso c'era una sfumatura di sfida e di malcelata soddisfazione. Serafina aggrottò leggermente le sopracciglia, la ignorò e andò alla sua postazione.
La giovane assistente le si avvicinò, il viso una maschera di frustrazione e indignazione.
"Signorina Valieri, non è giusto..."
"Cosa c'è?"
Serafina accese il computer, preparandosi a rifinire una tabella del progetto.
"Lei si è ammazzata di lavoro per quel progetto, perché adesso qualcun altro deve prendersi il merito!"
Le dita di Serafina si bloccarono sulla tastiera.
"Che vuoi dire?"
"Il Signor Orsini ha appena annunciato che il progetto che lei ha seguito fin dall'inizio, da oggi passa alla Signorina Orsini!" L'assistente era furiosa.
Il sangue le salì alle tempie.
Ecco perché Viola aveva quell'espressione.
Stava per appropriarsi senza sforzo di quasi un anno del suo lavoro.
Serafina si alzò immediatamente e andò nell'ufficio di Damiano.
"Vuoi affidare il progetto a Viola?"
Probabilmente si aspettava la sua reazione. Damiano rimase impassibile.
"Ti sei affaticata troppo in questo periodo." La sua voce era premurosa. "Oggi sei persino andata in ospedale. Mi preoccupo per la tua salute, quindi è meglio che sia Vivi a occuparsene."
Serafina rise freddamente. "Il progetto è praticamente concluso. Il peggio è passato. Quando sarà finito, chi risulterà responsabile? A chi andranno i meriti?"
Si era quasi rovinata la salute per quel progetto, e Damiano con una frase voleva regalare tutto a Viola!
"Sera!"
L'espressione di Damiano si incupì. "Per la futura collaborazione con la famiglia Valieri, voglio che Vivi sia coinvolta. Se avrà questo risultato nel curriculum, sarà un vantaggio per tutti. Potresti essere un po' più ragionevole?"
