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7 Capitolo

Mugolo dal sonno e mi stropiccio gli occhi, mettendomi a sedere sul grande lettone matrimoniale.

Apro lentamente gli occhi e mi guardo attorno assonnata, mettendoci un poco a capire dove sono.

Di sicuro siamo arrivati in hotel, anche se non so dove siamo di preciso, dato che Axel non ha voluto dirmi nulla.

Scosto delicatamente le coperte e mi alzo piano, andando verso la finestra, attirata dal bellissimo sole che regna nel cielo di questa bellissima giornata, anche se da un lato non è proprio un bel giorno.

Oggi sono esattamente dodici anni che mia madre è morta e la sua mancanza si fa sentire ancora di più in questo giorno.

Mi piacerebbe andare al cimitero per vederla, ma non me la sento di chiederlo ad Axel, dato che fa già tanto per me e non voglio chiedergli altro.

Nel momento in cui arrivo davanti alla finestra sento la porta alle mie spalle aprirsi, trovando il mio ragazzo sulla soglia già vestito.

Sorriso percorrendo il suo corpo con lo sguardo, avvicinandomi a lui con piccoli passi.

Poso la testa sul suo petto all'altezza del suo cuore, ascoltando ad occhi chiusi il battito forte.

«Buongiorno amore»

Mormora con tono dolce, accarezzandomi i capelli e lasciandomi un bacio sulla testa.

«Buongiorno»

Sussurro accoccolandomi sul suo petto, sbadigliando per il sonno.

«Hai dormito bene piccolina?

Il viaggio si è fatto sentire?»

Chiede con tono curioso, accarezzandomi il volto con fare amorevole.

«Un poco, ma dopo una dormita così non posso di certo lamentarmi.

Posso solo dirti che ho fame»

Ridacchio divertita, contagiando anche lui con la mia risatina.

«Sarai anche bassa, ma hai uno stomaco più grande di te, quasi senza fondo.

Comunque ti ho lasciato un cambio sul letto, quindi preparati così scendiamo per la colazione»

Annuisco contenta, alzandomi sulle punte per stampargli un bacio sulle labbra mentre anche lui si alza, ma non ci arrivo e sbuffo innervosita.

Dal suo canto ridacchia divertito vedendo la mia faccia e si abbassa alla mia altezza, stampandomi un ricco bacio sulle labbra.

Mi lascia un altro piccolo bacio sulla fronte prima di avviarsi verso la porta ed uscire.

Sbadigliando vado verso la doccia e poco dopo torno in camera nuda, scrutando i vestiti sul letto.

Oramai sa quel che mi sta bene e quel che no.

Vestita di tutto punto, prendo il telefono ed esco dalla camera, ritrovandomi davanti un immenso soggiorno.

Mi guardo attorno meravigliata da tutto il lusso e lo sfarzo che mi circonda, per poi trovarlo affacciato sul balcone, intento a fumarsi una sigaretta.

Mi appoggio allo stipite della porta, guardandolo incantata, mentre un leggero venticello gli scompiglia quei suoi capelli neri, precedentemente sistemati in quel suo meraviglioso ciuffo morbido.

Sentendosi osservato si volta di scatto, buttando la sigaretta a terra.

I suoi occhi percorrono il mio corpo e le sue labbra si piegano in un sorriso, mentre tengo i miei occhi fissi nei suoi.

«Sei bellissima amore, come sempre»

Arrossisco come un pomodoro e mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, senza interrompere i nostri sguardi.

Con una lentezza allucinante si abbassa alla mia altezza e prende il mio volto fra le sue mani, baciandomi sulle labbra dolcemente.

«Perché mi hai portata con te?

E perché non posso sapere dove siamo?»

Chiedo con tono curioso e confuso allo stesso tempo, picchiettando sul suo naso con un dito.

«Ti ho portata con me perché volevo farti uscire un po' di casa e farti distrarre un po' tutto qui, e poi...»

Fa per dire qualcos'altro, ma as interrompendolo è il mio stomaco che brontola dalla fame, facendolo ridacchiare.

«Forse è meglio rimandare le chiacchiere a dopo e fare colazione.

Forza, andiamo!»

Mi volto e faccio per andare verso la porta, quando sento Axel prendermi per i fianchi ed alzarmi da terra, posando il mio bacino sulla sua spalla.

                                    **

«A cosa pensi piccolina?»

Mi chiede con tono curioso, facendomi sobbalzare e risvegliare dai miei pensieri.

«A nulla, sto solo guardando fuori»

Poso la testa sul suo petto in segno di affetto, facendolo sorridere ed in cambio mi posa un bacio fra i capelli.

«Temo che adesso non potrai farlo più, perché devo bendarti tesoro»

«Perché?»

Chiedo subito di getto, preoccupata e confusa allo stesso tempo, facendolo ridere divertito.

«Perché ho una piccola sorpresa per te e non puoi vederla finché non siamo arrivati»

Mi spiega con tono pacato e calmo, accarezzandomi i capelli per infondermi sicurezza.

Annuisco incerta e titubante, mentre lui mi rivolge un sorriso carico d'amore.

Fruga nella tasca ed estrae una benda di seta nera, guardandomi con un sorriso rassicurante.

Gli sorrido debolmente e mi volto dal lato opposto, prendendo un respiro profondo per far svanire l'ansia e la leggera paura che scorre impetuosa nelle mie vene.

Scosta dolcemente i miei capelli, portandoli dietro alla mia schiena e poi vedo la benda avvicinarsi lentamente ai miei occhi, mentre tiro fuori l'aria che mi ero accorta di trattenere.

Sempre con fare delicato la posa suoi miei occhi e la lega dietro alla mia testa, stando attento a non coinvolgere nessun capello all'interno del nodo.

«Ti ho fatto male?

E' troppo stretta?»

Chiede con fare premuroso, stringendomi fra le sue braccia e posandomi un bacio sulla guancia.

«Va bene, ma le tue braccia non lo sono abbastanza»

Mormoro sentendo le guance andare a fuoco, mentre lui ridacchia divertito e soddisfatto, aumentando la stretta delle sue braccia.

Mi accoccolo al suo petto e poso la testa sulla spalla, mentre lui mi accarezza dolcemente la schiena in lungo e in largo.

«Sono sicuro che ti piacerà la mia sorpresa»

Mormora al mio orecchio, lasciandomi un bacio sulla fronte.

Annuisco rimanendo incantata dal suo fantastico profumo, godendo nel stare  fra le sue braccia.

                                    *

«Attenta a scendere amore»

Cerco a tentoni le sue mani e non appena le sento le afferro, uscendo dalla macchina.

Sento lo sportello sbattere alle mie spalle e poco dopo una mano si posa sulla mia spalla, suggerendomi di camminare.

A passi lenti ed insicuri procedo in avanti, mentre Axel ridacchia divertito nel vedere il modo goffo di come cammino.

«Non ridere, vorrei vedere te al mio posto!»

Dico con tono acido, dandogli un pugnetto sul petto, facendogli solo il solletico.

«Scusami tesoro, ma sei proprio buffa.

E poi, a dirla tutta,  da bendato camminerei meglio di te»

Sbuffo innervosita dal suo tono divertito e metto il broncio, mentre lo sento ridere divertito.

«Ma siamo arrivati?

E' tanto lontano questo posto?»

Chiedo con tono curioso e confuso allo stesso tempo, sentendo le gambe stanche.

«Aspetta..., siamo arrivati»

Delicatamente scioglie il nodo dietro alla mia testa e scosta la benda dai miei occhi, posandomi un bacio sulla testa.

«Adesso puoi aprire gli occhi principessa»

Mormora accarezzandomi le braccia dolcemente.

Pervasa dall'ansia e dalla curiosità apro gli occhi lentamente, guardandomi intorno spaesata.

Questo è... noi siamo in un cimitero e non so perché ha qualcosa di familiare.

Abbasso lo sguardo e i suoi occhi si scontrano con i miei, facendo sussultare il mio cuore.

Con una lentezza allucinante scendo terra con le ginocchia, portandomi una mano sulla bocca, mentre delle lacrime scendono incontrollate sul mio volto.

«Mamma...»

Mormoro con voce rotta dal pianto, mentre con una mano accarezzo la sua foto, posta al di sopra della lapide.

«Mamma, mi sei mancata tanto.

Non so se hai potuto vederlo da lassù, ma sono accadute tante cose in questi ultimi tempi.

Sono stati tanti i momenti in cui volevo venire a trovarti e parlarti delle mie giornata, ma non è stato possibile per la distanza che ci separava.

Insieme a zia ed a mia cugina Jennifer, mi sono trasferita a New York, per un nuovo inizio e per cercare di andare avanti con la mia vita.

Quando sono arrivata avevo già capito che sarebbe tutto cambiato e speravo tutto nel migliore dei modi, ma la vita è composta anche da momenti brutti e questo non l'avevo tenuto in conto.

Ho conosciuto Kenia, una ragazza che un passato burrascoso quanto il mio, ma che è riuscita a superare.

Quando l'ho vista mi è sembrata una ragazza spensierata, con la felicità stampata sul viso e non credevo che avesse passato una cosa del genere, ma neanche lontanamente.

Sai, lei era stata rapita da un ragazzo che voleva mandarla in Spagna a fare la prostituta, ma fortunatamente è stata salvata dal fratello Josè e da Axel, il ragazzo che si trova adesso al mio fianco.

Nessuno la considerava colpevole, tranne il fratello più grande, di cui adesso non ricordo bene il nome e che quella sera stessa là picchiò a sangue, mandandola in stato di coma per alcuni mesi.

Ci ha messo tanto a superare il trauma che quel giorno gli ha lasciato, ma ci è riuscita e per me è un esempio da seguire quella ragazza.

Sono sempre più convinta che devo seguire il suo esempio se voglio vivere a pieno la mia vita.

Voglio farlo e sai perché?

Perché sei stata tu a darmi la vita e voglio viverla come se la stessi vivendo insieme a me, così ti sentirò sempre accanto a me.

Non tutti sono entrati gentilmente nella mia vita e si sono posti sul mio cammino come dei modi di fare a dir poco prepotenti.

Uno di questi è proprio Axel e diciamo che è stato un tormento averlo accanto, almeno è stato così all'inizio e non pensavo che un giorno noi due ci saremo ritrovati così, innamorati l'uno dell'altro.

E' entrato come un'uragano ed ha stravolto completamente la mia vita.

Ha fatto di tutto e dico, di tutto, per capire cosa non andasse in me o cosa nascondessi del mio passato.

Forse non è stata la prima cosa che ha notato, questo non lo so, ma è stato l'unico che l'ha capito.

Nemmeno Kenia se n'è accorta e forse un giorno glielo dirò, ma non so quando di preciso.

All'inizio non volevo dire a nessuno del mio passato per non essere messa da parte, per non essere criticata da gente che nemmeno sa come ti senti in quei momenti, ma lui mi ha costretto e l'ho odiato.

Ho cercato di tenerlo lontano da me, di evitare che mi guardasse con compassione oppure con disgusto, ma non so come ci siamo riavvicinati e abbiamo iniziato a provare sentimenti reciproci, seppur tenendoli nascosti.

Qualche mese fa non avrei mai creduto che sotto quella corazza da duro, sfacciato e da ragazzo presuntuoso si nascondesse un cuore così tenero, dolce, premuroso e attento.

Solo per me e per farmi sentire a mio agio ha fatto tutto con calma, mi ha viziata con regali di ogni genere, mi ha protetta e difesa da chiunque volesse farmi del male, mi ha consolata e dato forza nei momenti di debolezza.

Ha smosso mari e monti pur di ritrovarmi, quando suo fratello mi ha rapita e portata in Italia contro la mia volontà.

Devi sapere che suo fratello è lo stesso ragazzo che ha cercato di far del male  a Kenia ed è il figlio naturale di mia zia Sabina, quello che ha dato in adozione.

Quel ragazzo è proprio come Andrew, l'uomo che ti ha tolto la vita davanti ai miei occhi quando ero solo una bambina.

Nei quattro mesi in cui mi ha tenuta prigioniera mi ha torturata senza pietà, obbligandomi ad essere la sua... puttanella personale, soddisfando ogni sua voglia o quelli dei suoi compagni di gruppo.

Ogni volta che disubbidivo ad un suo ordine o che mi comportavo male venivo picchiata, chiusa nuda in una stanza al freddo, legata e senza  cibo, umiliata  e ridotta ad uno straccio.

Lui godeva immensamente nel vedermi a terra, dolorante e in lacrime, come ci godevano tutti i suoi amici, per questo mi riservava quel trattamento ogni volta che voleva.

Non gli importava quanto pregassi, quanto lo supplicassi di smetterla per il tanto dolore che mi faceva sentire e continuava finché ne aveva voglia.

Sono stati i mesi più brutti della mia vita e tutt'ora sto cercando di lasciarmi tutto alle spalle, ma non è facile e se non fosse stato per Axel non sarei qui a parlartene mamma.

Lui mi sta aiutando tanto e io vorrei ringraziarlo nel modo in cui lui vorrebbe, ma per me è difficile farlo adesso.

Ogni notte che mi sveglio di soprassalto a causa dei miei incubi persistenti, lui è accanto a me e fa di tutto per farmi calmare, restando sveglio finché non mi addormento di nuovo.

Mi fa sentire come una principessa e mi mette avanti ad ogni cosa.

Io gli sono grata per tutto quello che sta facendo per me e per sopportarmi e delle volte credo di non meritarlo un ragazzo così, ma non appena lo dico si fionda su di me e mi fa il solletico finché non rimangio quello che ho detto.

E' grazie a lui se adesso sono qui a parlati, mi ha voluto fare una sorpresa portandomi da te, il giorno del tuo anniversario.

Nel mio cuore spero che sarai orgogliosa e fiera di me mamma, perché sto seguendo il tuo consiglio.

Come vedi non mi sto arrendendo e con coraggio affronto tutto.

La tua mancanza si fa sentire sempre ed ogni sera, prima di addormentarmi, spero di poterti vedere in sogno e di passare del tempo con te in uno di quei sogni lucidi.

Ti voglio bene mamma, te ne voglio davvero tanto»

Un singhiozzo esce dalle mie labbra e poso la testa sul freddo marmo della lapide, piangendo sommessamente.

Volto il capo verso la sua foto e con un dito le accarezzo lentamente il viso, mentre i miei occhi sono stracolmi di lacrime.

Due mani si posano sulle mie spalle e mi tirano indietro leggermente, facendomi scontrare con un petto muscoloso.

Due braccia possenti avvolgono il mio corpo e mi stringo fra di esse, facendomi sentire al sicuro e infondendomi il loro calore e affetto, mentre una testa si posa sulla mia.

«Non piangere piccola, lei non lo vuole»

Mormora al mio orecchio, asciugandomi una lacrima con un bacio.

«Lo so, ma non posso farne a meno»

Mormoro stanca, poggiando la testa sul suo petto e chiudendo gli occhi.

Lui si accorge della mia stanchezza e posa un lungo bacio fra i miei capelli, trasmettendomi tutto l'amore che conteneva quel bacio.

«Andiamo in hotel piccola, hai bisogno di riposo»

Annuisco ad occhi chiusi stando sul suo petto e lo sento alzarsi da terra con me fra le braccia.

Inizia a camminare a passo lento, quando si arresta di colpo, facendomi sussultare.

Apro gli occhi di scatto e a quel punto il mio cuore si arresta di colpo, vedendo chi ho di fronte, che ci guarda con occhi puramente sorpresi.

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