Cap.7 Trauma del passato
Soo Ah si stava preparando per la cena di quella sera consapevole che sarebbe stata la solita sera piena di complimenti e avances più o meno velate.
Conosceva già l'organizzatore di quell'incontro, era un uomo panciuto sui quaranta e apparentemente cordiale ma che nascondeva una natura viscida; il suo lavoro era mettere in contatto i marchi con i modelli delle varie agenzie e Soo Ah si era imbattuto varie volte in lui.
Aveva percepito come il suo sguardo era tutt'altro che disinteressato e spesso se lo ritrovava un po' troppo vicino; anche il signor Choi lo aveva messo in guardia da lui, aveva notato un tipo di interesse un po' morboso e quando partecipavano a quegli eventi faceva sempre in modo di farlo sedere lontano da lui e fino ad adesso la situazione era sempre stata sotto controllo.
Soo Ah si guardò allo specchio mentre indossava una maglia bianca con scritte luccicanti nere di un marchio molto costoso su pantaloni attillati neri e mentre la abbassava la stoffa leggera della maglia strofinò sul suo petto accarezzandogli i capezzoli che per natura li aveva sensibili e un languore si impossessò di lui, mentre con la mente andava a come si era sentito su quel letto di fiori mentre si accarezzava completamente consapevole dello sguardo di quell'uomo rude e gelido.
Il pensiero che uno come Ji Woo lo stesse fissando lo aveva fatto eccitare.
Quell'uomo era proprio un mistero per lui, pensò mentre la sua mano si infilava inconsapevolmente sotto la maglia e si sfiorava la pelle del petto; sentì che tra le gambe qualcosa stava prendendo vita e non poté resistere alla tentazione di sbottonarsi i pantaloni e toccarsi proprio lì mentre l'altra mano si stuzzicava un capezzolo, il tutto guardandosi allo specchio che rifletteva un'immagine assolutamente sensuale di sé stesso.
Si toccò muovendo la sua mano su e giù sul suo membro fino a venire mentre l'immagine di sé si sovrapponeva contemporaneamente al ricordo di una figura alta e possente che lo guardava da un angolo dietro gli occhiali da sole, poi rimase per un po' ansimante e confuso.
Soo Ah dovette andarsi a lavare nuovamente e cambiò anche i vestiti che prima si erano sporcati sentendosi un po' strano. Non gli piaceva l'effetto che Ji Woo stava avendo su di lui, per quanto ne sapeva era pure etero, quindi sarebbe anche stato inutile fissarsi con qualcosa di irrealizzabile, prese quindi la decisione di non pensarci più e si rivestì.
Indossò dei pantaloni color cachi, dei mocassini bassi senza calzini e una camicia ampia color panna con una scollatura profonda che si infilò dentro i pantaloni solo sul davanti, lasciandola cadere libera dietro.
A quel punto suonarono alla porta e guardò l'orologio: era l'ora concordata ed era sicuramente Ji Woo, quella persona spaccava il minuto e ciò lo rendeva ancora più irritante.
Dopo trenta secondi sentì inserire il codice d'apertura e la porta aprirsi.
Soo Ah non si scomodò neanche ad uscire dalla sua stanza finendo di indossare le due collane che aveva deciso di mettere quella sera e un paio di orecchini con piccoli pendenti.
Ji Woo lo trovò così, proteso davanti lo specchio intento a mettere l'ultimo orecchino.
'Che ragazzo pieno di sé e vanesio...' pensò rimanendo per un attimo davanti la porta aperta della camera... non si era nemmeno scomodato a fargli un cenno di saluto.
" È ora di andare, io aspetto fuori " disse solamente ed uscì.
La serata cominciò male e finì peggio.
Il luogo convenuto era uno di quei ristoranti dove ci si sedeva su cuscini attorno ai tavolini bassi e si grigliava il cibo sul momento. Era stata riservata un intera sala ma quella sera il signor Choi aveva avuto un contrattempo ed aveva tardato e Soo Ah era finito proprio accanto a quel tipo viscido che tanto voleva evitare.
Erano troppo vicini per i suoi gusti e lui continuava a strofinargli sotto il tavolino il ginocchio contro la sua coscia con la scusa di offrirgli le varie pietanze. Soo Ah mangiò pochissimo perché il disagio che provava in momenti come questi, in cui si sentiva intrappolato da qualcuno che non gli piaceva, gli provocava sempre un senso di nausea, ma Chong Yin, così si chiamava l'organizzatore, era troppo furbo per fare qualcosa di troppo vistoso per cui poterlo allontanare senza sembrare esagerato, oltretutto c'era la CEO di questo brand famoso del quale era innamorato e di cui voleva essere il nuovo volto, così decise di resistere e cercare di focalizzarsi sulla conversazione. Quando il signor Choi arrivò lo guardò con uno sguardo killer per averlo messo in quella situazione, doveva esserci lui a sistemare i posti ma era arrivato in ritardo e lui aveva un'espressione costernata mentre prendeva posto poco più in là, sapeva che avrebbe subito una lavata di capo dopo.
La cena era arrivata quasi alla fine e birra e soju stavano cominciando a scaldare l'ambiente facendo diventare un po' troppo intraprendente Chong Yin, così Soo Ah decise di andare a prendere un po' d'aria fuori ma mentre cercava di alzarsi Chong Yin allungò una mano verso la bottiglia di soju e facendo finta di volerla versare nella coppetta lo fece cadere di proposito sulla camicia bianca di Soo Ah.
" Oh mi dispiace moltissimo! Sono stato davvero sbadato" disse Chong Yi profondendosi in innumerevoli inchini.
Lui si guardò addosso frustrato e vide che la camicia bianca gli si era appiccicata addosso e il suo petto si vedeva in trasparenza, così si coprì come poté e si alzò.
" Scusatemi, devo andare ad asciugarmi" disse mentre si avviava verso il bagno e per un attimo incrociò lo sguardo indecifrabile di Ji Woo che come suo solito se ne stava in un angolo più tranquillo ad osservare ogni cosa da lontano e vide che lo seguiva e nel momento in cui stava per entrare in bagno lo fermò ed entrò per primo per controllare, quando finì uscì e fece entrare lui.
Soo Ah era furibondo mentre cercava di asciugarsi la camicia con i fazzoletti di carta che aveva trovato in bagno, quel viscido... lo aveva fatto apposta!
Poi sentì la porta che si apriva e quando si girò vide che Chong Yin lo aveva seguito fin lì.
Soo Ah roteò gli occhi dandogli le spalle e sperò che se ne andasse in fretta ignorandolo ma lui invece si piazzò accanto a lui e si profuse nuovamente in scuse.
" Signor Chong Yin va tutto bene" disse irritato Soo Ah sperando che capisse che voleva restare solo ma lui fece qualcosa che proprio non si aspettava: si mise dietro di lui e prendendogli la mano con cui si stava ripulendo gli disse con un tono basso che suonò raccapricciante all'orecchio di Soo Ah:
" Lascia fare a me... è colpa mia e tu non devi fare nulla.. ci penso io..."
Un lungo brivido di paura corse lungo la schiena di Soo Ah che attraverso lo specchio vide il volto di Chong prendere le sembianze di quell'uomo... di colui che gli aveva rovinato l'infanzia... anche lui aveva usato parole simili all'epoca...
Soo Ah si irrigidì e impallidì e Chong lo prese come un consenso a continuare, così lo fece voltare e gli si accostò vicinissimo.
" Lo sai che sei molto desiderabile?" disse Chong che gli si faceva sempre più vicino mentre Soo Ah con gli occhi sgranati indietreggiava fino a toccare la parete con la schiena.
" No! Stammi lontano" urlò.
" Non fare così, voglio solo un bacio" disse lui cercando di toccarlo, con quel suo viso paffuto distorto in un'espressione che risultò paurosa agli occhi di Soo Ah, era tutto troppo familiare, troppo terrificante nella sua testa di ragazzino traumatizzato e cominciò a tremare.
Fu in quel momento che Ji Woo spalancò la porta.
