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CAPITOLO 1

Venticinque anni dopo

Flame camminava sulla sponda occidentale del fiume Liard durante il suo turno di perlustrazione. Nonostante fosse, a soli 25 anni, il generale del suo branco, odiava restarsene con le mani in mano, soprattutto in quel periodo, in cui la pace era stata messa in pericolo per un colpo di testa da parte di George-quel cane rognoso di un Alpha- Daster.

I Daster erano uno dei branchi più temuti dell'America Settentrionale e avevano deciso di espandere il loro territorio anche oltre il confine con il Canada. Ma nessuno gli stava rendendo la vita facile. E, adesso, puntava agli Sherimoore, convinto di spuntarla proprio con loro, senza, però, aver messo in conto il fattore Flame.

Nonostante la sua giovane età, il Generale, così la chiamava il branco, aveva vinto tutte le battaglie che aveva combattuto vestendo quella carica. Era uno dei lupi più forti del Canada e molti Alpha speravano di essere il suo mate, ma, fino a quel momento, non era successo con nessuno di quelli che aveva incontrato. Fortunatamente per lei, che non aveva ancora nessuna intenzione di accasarsi. Era una spirito libero Flame e si sa che è difficile mettere un guinzaglio a quelli come lei. Ma qualcosa l'aveva turbata quel giorno, riempendole la testa di strane domande. Poco prima che il suo giro di perlustrazione iniziasse, uno strano fremito l'aveva colta all'altezza del petto, minando la sua concentrazione. Era per quel motivo che si trovava li, sulla riva del fiume Liard, ad ammirare l'immagine riflessa, nel limpido specchio d'acqua, della Dea Luna. Era più grande e splendente del solito, ma ciò nonostante, riusciva comunque ad infonderle una grande dose di tranquillità. Dopo quella breve, ma intensa, sosta riprese il suo giro, ritornando ad addentrarsi nel fitto bosco. Riuscì, per un istante, a liberare la mente da tutte le sue insolite congetture su quanto le fosse successo poco prima, fin quando non fiutò l'odore di lupi non appartenenti al suo branco. Non potevano essere i Daster, altrimenti le sentinelle avrebbero inviato l'allarme. Quindi, chi altri potevano essere? Suo padre si era accorto di questi ospiti? "Ma certo!" si rimproverò. "Come poteva l'Alpha del branco non esserne a conoscenza." Si diede della stupida da sola incamminandosi verso la villa. Era curiosa di sapere chi fossero i nuovi arrivati, ma soprattutto cosa volessero. Sperò non si trattasse di qualche Alpha speranzoso di trovare li la sua mate, o peggio, che magari sperasse fosse lei. Si ricredette, però, quando Blake, tramite il canale mentale, le chiese di rientrare alla villa. "Nostro padre vuole presentarci i nostri alleati. Sbrigati a tornare, Flame." ma questo le fece nascere un ulteriore quesito. Perché avevano bisogno di alleati? Suo padre non la riteneva più in grado di riuscire a proteggere il branco? Espose il suo dilemma al suo gemello che le rispose "Sorellina, nostro padre vuole solo che non ti accada mai niente. Come, del resto, io e la mamma. Ci faranno comodo dei lupi in più, in caso d'attacco." E, nonostante, fosse in grado di badare a se stessa e, quindi, leggermente offesa per quelle parole, non poté far altro che dare ragione a Blake. Un aiuto sarebbe sempre ritornato utile. Affrettò il passo per evitare di far aspettare troppo chi l'attendeva e, subito dopo aver ripreso le sue sembianze umane, varcò l'uscio della villa.

"Oh, piccola mia! Sei qui, finalmente." fu sua madre ad accoglierla e Flame, istintivamente, sorrise. "Su, su! Raggiungi Blake e tuo padre. Reclamano la tua presenza." Subito dopo aver annuito a sua madre, la ragazza raggiunse lo studio di suo padre. Era davvero curiosa di sapere chi ci fosse dietro quella porta e, dopo aver bussato, la aprì per poterlo scoprire. Suo fratello fu il primo a vederla e subito dopo suo padre. Blake era in piedi al fianco di suo padre che, invece, sedeva dietro l'imponente scrivania di legno di quercia. Flame riuscì ad ascoltare poche battute della conversazione che stavano avendo ma capì perfettamente che l'uomo, che sedeva difronte al padre, desiderava fortemente conoscerla.

"Si parla molto del vostro Generale. Si dice sia un lupo dal forte carisma. Sarà un vero onore combattere al suo fianco." La voce di quell'uomo aveva qualcosa di magnetico e, nonostante ancora non conoscesse ne il suo volto ne il suo nome, Flame ne era stranamente attratta. Sentiva il suo corpo spingere verso quella figura ancora di spalle e non riusciva a capirne il motivo. Riportò il suo sguardo in quello del padre che le stava tendendo la mano in un tacito invito a raggiungerlo. Non lo fece attendere oltre e lo raggiunse mentre Brian procedeva a presentarla al branco alleato. "Beh, allora ho il piacere di presentarvi il nostro Generale. Mia figlia Flame." Ma la ragazza non ebbe nemmeno il tempo di avvicinarsi a suo padre che due iridi blu le perforarono l'anima. La realtà intorno a lei si dissolse e, nonostante in quella stanza ci fossero una decina di persone, tutto intorno a lei scomparve, tranne quegli occhi. Sussultò e notò fare lo stesso a lui che, successivamente, si alzò mettendo in mostra la sua imponente altezza e il suo corpo perfetto. In un primo momento, Flame ne rimase affascinata. Poi, come colpita da un fulmine, si rese conto di ciò che era appena successo. Ciò che non poteva essere davvero successo. Non in quel momento, dove quello che più contava era l'incolumità del suo branco. Non poteva essere successo proprio a lei che, di lasciare la sua famiglia, nemmeno ci pensava. Un flebile no lasciò le sue labbra, indietreggiando istintivamente. Il suo mate era li, difronte a lei, e nessuno parve accorgersene, se non suo fratello. Avevano sempre avuto un modo tutto loro di capirsi, dovuto al fatto che, forse, fossero gemelli ed, anche in quella occasione, Blake, capì tutto. Come aveva capito che sua sorella sarebbe corsa via da li a qualche istante. Sussurrò il suo nome ma, come se non l'avesse sentito, Flame non si voltò nemmeno a guardarlo; fece solo quello che lui aveva capito avrebbe fatto. Con uno scatto, la ragazza raggiunse la porta, oltrepassandola e lasciando tutti straniti dal suo comportamento. Demon, l'uomo che le aveva sconvolto la vita, il suo mate che, scoprirà in seguito essere anche l'Alpha del branco appena arrivato, ebbe solo il tempo di pronunciare la parola Luna prima di vederla scomparire oltre il legno. Solo in quel momento, Brian, capì cosa fosse successo e si mosse per raggiungere sua figlia. "No, papà. Vado io." gli si rivolse suo figlio, scusandosi prima di uscire, quasi correndo, dalla stanza. Lui sapeva cosa sua sorella pensasse al riguardo. Ricordava ancora quello che disse quando, Rachel, sua amica, aveva trovato il suo compagno.

"Io non sono per queste cose. Non lascerò mai il mio branco. Sono nata per proteggerlo, al tuo fianco, Blake."

Non era pronta e, forse, non lo sarebbe mai stata ma, quando succede, devi solo accettarlo. Di norma, sarebbe dovuto avvenire tutto molto spontaneamente, ma Blake sapeva che Flame era l'eccezione che confermava la regola. Riuscì a raggiungerla e la trovò inginocchiata, poco prima che il bosco avesse inizio, in lacrime. In venticinque anni, non aveva mai visto sua sorella piangere. "Flame." sussurrò, prima di inginocchiarsi davanti a lei e stringerla in un abbraccio. Tutto quello che passava all'interno della testa della ragazza, in quel momento, era che stava per abbandonare tutti, suo fratello compreso e non riusciva ad accettarlo.

"Non voglio andarmene, Blake! Ci eravamo promessi che avremmo combattuto per sempre uno al fianco dell'altra. Perché è successo?" Il suo pianto non accennava a calmarsi e Blake la strinse di più a se.

"Sapevamo sarebbe successo, come sapevamo che non avremmo potuto mantenere quella promessa per sempre. Flame, hai appena trovato il tuo compagno, dovresti esserne felice!"

"Il mio lupo lo è. E' la mia parte umana che, con il senno di poi, non avrebbe mai voluto varcare quella porta." disse asciugandosi il viso. Nonostante fosse strano per lei ritrovarsi le guance bagnate, ne aveva sentito il bisogno e si era semplicemente lasciata andare.

"Io credo, invece, che non appena realizzerai completamente l'accaduto, ti piacerà l'idea di avere finalmente un compagno. Alpha, per giunta."

"No che non mi piacerà!" rispose la ragazza, mettendo un finto broncio.

"Chi, il tu mate?" la provocò la ragazza.

"Cosa? No!"

"Stai ammettendo che ti piace, allora?" continuò Blake.

"Ma ti sembra questo il momento di farmi dire che trovo il mio mate bellissimo?!" lo riprese Flame, senza rendesi conto che aveva appena abboccato all'amo di suo fratello.

"Ah, lo hai appena ammesso!" la scimmiottò, provocando un insolito rossore sulle guance della ragazza. E, forse, solo in quel momento, si rese realmente conto di come si sentisse dopo aver incontrato il suo compagno. Si, decisamente meglio. Si sentiva come se un vuoto, che non sapeva di avere, si fosse improvvisamente riempito e la faceva sentire completa. E, inconsapevolmente, non riuscì a reprimere un sorriso. Fu suo fratello a interrompere le sue riflessioni, chiedendole se fosse finalmente pronta a ritornare dagli altri. Flame ci pensò e, quell'insensata forza che la spingeva verso il suo mate, ritornò più forte di prima. Annuì, sentendo crescere il desidero di rivederlo e di conoscerlo. D'altronde, avrebbe dovuto passarci l'eternità con il suo Alpha.

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