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Solo Per Amore

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Alexandra Steel
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Riepilogo

Durante la ricerca di un modello per un Brand famoso di biancheria intima, Anna incrocia per caso un volto e due occhi color cielo, in grado di trasmettere la sua idea per ottenere quel contratto prestigioso. Ma conquistare Leonardo non è facile, ci sono ostacoli che sembrano insormontabili, nonché una strana reputazione che si aggira tra gli amici e i conoscenti dell’uomo. Si racconta che sia un Maestro di un Arte Orientale, e che prediliga l’uso di corde in seta e strumenti, per manifestare la sua originale passione. Incuriosita e, allo stesso tempo, interessata Anna compie il primo passo, ma Leonardo le propone una scambio, quasi una sfida che potrebbe farle ottenere il contratto del prestigioso Brand. Tra un crescendo di situazioni, sia Anna e sia Leonardo, forti e determinati nella loro conquista, si troveranno a fare i conti con le proprie debolezze, il passato misterioso di lui, e un originale Concorso di Kinbaku.

MiliardarioCoppiaAmoreSessoPassioneDominantePossessivoSentimentaleBDSM

Capitolo 1

(Anna)

“Anna, è arrivato il nuovo Book, lo vuoi sfogliare subito?” sbraitò Monica, la mia assistente da circa un anno, alzai lo sguardo e quasi non la vidi, il casino che stazionava nel mio studio iniziò a darmi sui nervi; “No, poggialo sul tavolino, grazie. Anzi se vuoi approfittarne, vai pure in pausa pranzo, al momento non ho più bisogno di te” replicai, dando un’occhiata veloce all’orologio.

Monica annuì e sparì dalla mia vista.

Rimasta sola, presi fiato; avrei dovuto immaginare che accettare un servizio fotografico per un Brand famoso mi avrebbe portato alla pazzia, eppure non avevo resistito al richiamo della moda legata all’intimo.

Certo, si trattava pur sempre di mutande e maglie, ma erano di gran lunga le migliori produzioni degli ultimi anni.

Il Brand stava avendo un successo importante, e io non avrei voluto perdermi questa occasione, così avevo accettato il Servizio, accollandomi tutta l’organizzazione, dalla scelta dei modelli maschili da fotografare, alla location esterna.

Non solo, avrei anche dovuto effettuare una serie di scatti particolari, creando una sorta di raccolta che avrei trasformato in una Storia Mediatica e interattiva, allo scopo di lanciarla su tutti i Social Network.

La mia idea sarebbe stata quella di associare le fotografie ad un tema che mi premeva da tempo, e cioè l’ossessione della perfezione.

Detestavo tutto ciò che era perfetto, pianificato, logico, e da inguaribile romantica e creativa quale mi identificavo, mi concentravo su quegli scatti genuini, frutto anche della formazione che avevo ricevuto al corso di fotografia frequentato post-Laurea.

Mi ero divertita un sacco in quel periodo, avevo anche deciso di creare una serie di scatti particolari intitolando la raccolta: gli occhi della strada, che erano rappresentati dagli occhi, appunto, di tutti i barboni che avevo incontrato e fotografato nelle Capitali Europee.

Dagli occhi potevi leggere tante emozioni e chi sapeva cogliere lo scatto giusto sarebbe stato in grado di trasferire una grande emozione, se avesse mostrato al mondo la foto, cosa non facile oserei dire.

Anche per questo Brand mi sarei soffermata sugli occhi, avrei dovuto ancora capire in che modo associarli alle mutande, ma… ci sarei arrivata!

D’un tratto mi ricordai del Book, così mi alzai e lo raccolsi dal tavolino sul quale era poggiato.

Presi una manciata di caramelle, iniziai a mangiare, mentre pagina, dopo pagina, le foto dei modelli iniziarono a riempire i miei occhi.

Biondi, bruni, corvini, muscolosi, impeccabili, insomma perfetti! Non ce n’era uno che aveva catturato il mio interesse. Gettai il book sul divano e decisi di uscire a camminare un po’.

Avevo lo Studio ubicato sul lungo mare di Levanto, un piccolo paese che confinava con il Parco delle Cinque Terre, molto famose in tutto il mondo; era stato un azzardo decidere di nascondermi qui, piuttosto che affittare un locale nelle grandi città, quali Milano, Firenze, Bologna, ma avevo dato priorità al mio benessere prima che al lavoro.

Amavo immensamente il mare, il suo profumo, l’aria che ti frustava il viso alle prime mareggiate, ma gradivo soprattutto mangiare il pesce, tanto che una volta alla settimana mandavo la mia assistente al porto, a comperare il pescato della notte. Certo Monica si lamentava per l’alzataccia, ma era solo due volte al mese, ed io sapevo ricompensarla molto bene.

In genere era il secondo e l’ultimo giovedì, e il prossimo sarebbe caduto l’indomani.

Avevo anche deciso di non legarmi a nessun uomo, perché avevo capito che probabilmente una relazione avrebbe minato la mia libertà, e per me sarebbe stato inaccettabile.

Non avrei potuto stare con un uomo e allo stesso tempo pretendere di mantenere inalterato il mio stile di vita, avrei dovuto cambiare, cosa che per me avrebbe avuto un prezzo altissimo.

Fino ad ora non avevo mai incontrato un maschio in grado di stregarmi, ed ero certa che non lo avrei mai trovato.

Ero molto difficile da conquistare, a causa dei sensi assuefatti dal mio lavoro, e spesso non riuscivo ad interessarmi a nessuno che incontravo.

Tutti quei corpi, quei volti perfetti, quei modi studiati, mi davano solo la nausea, con la conseguenza che spesso e volentieri lasciavo gli amici che avevano organizzato la serata semplicemente perché mi annoiavo furiosamente.

Così, serata dopo serata, avevano smesso di coinvolgermi, lasciando a me il compito di chiamarli quando avessi avuto la voglia di uscire.

Nel percorrere il lungo mare iniziai a lavorare sulle immagini legate alla non perfezione, per far nascere buone idee da sfruttare, ma lo stomaco iniziò a brontolare dalla fame, così decisi di darci un taglio.

Entrai in panetteria, presi una focaccia, del succo ai mirtilli, quindi ritornai nel mio studio.

Fu un pomeriggio improduttivo, non solo, un’ora prima del termine del lavoro Monica era scivolata sulle scale, provocandosi una brutta contusione alla caviglia, risultato: avevo dovuto rispondere a tutte le telefonate, e se avessi desiderato mangiare del pesce per la prossima settimana, avrei dovuto alzarmi alle quattro di notte per raggiungere il porto.