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CAPITOLO 2

ALISHA EDWARDS' POV

Guardo infastidita Ronn che continua a girare con la sedia di camera mia da ormai dieci minuti buoni.

Mi alzo dal letto gettando su esso il peluche che tenevo abbracciato e afferro per le spalle il mio migliore amico, mettendo fine alla sua giostra improvvisata nella mia stanza.

Certe volte è peggio di un bambino.

"Sta fermo, dannazione. Mi fai girare la testa " lo avverto scuotendolo.

Lui mi ferma, liberandosi dalla mia presa.

"Accidenti se sei una seccatura" sbuffa lui.

Sospiro.

Ho passato gran parte della giornata a pensare alla cena di ieri.

Mi rifiuto di pensare che quello che ho sentito accanto a Brett sia stato un qualcosa di diverso dall'odio che ho sempre provato nei suoi confronti.

Eppure quella fitta tra le gambe, il mio istinto di mordermi il labbro e le mie mutandine mi urlavano che era pura attrazione fisica.

Ma continuo a ripetermi quanto sia impossibile e quanto io odi l'idea di provare qualcosa per Brett il coglione.

Non sarà nulla, Ali. Proprio nulla.

Lo spero.

***

Esco dall'aula contenta della buona notizia ricevuta: il progetto di sociologia è andato alla grande.

Non posso essere più orgogliosa e soddisfatta di così.

A mettere più sole alla mia giornata è il messaggio della signora Barden che mi comuncia che è disposta a farmi vedere un appartamento uno di questi giorni e che mi farà sapere presto quando.

Circa sei mesi fa mi ero messa alla ricerca di un alloggio adatto a me vicino al college.

Ho vent'anni e sono stufa di vivere con mamma e Joe, ho bisogno di uno spazio tutto mio.

Nessuno soddisfaceva a pieno quello che avevo in mente e spero vivamente che la signora Barden mi possa aiutare in questo, o meglio il suo appartamento.

Dopo aver affrontato l'ultima lezione, esco pronta a dirigermi a casa ma la sfortuna mi segue come un cagnolino ubbidiente.

"Merda" impreca il ragazzo contro cui sono andata a sbattere.

Quando incontro il suo sguardo quasi non mi affogo con la mia stessa saliva.

"Ancora tu?" mi domanda lui esasperato.

Il ragazzo dell'incidente è proprio qui davanti a me e per poco non svengo notando quanto sia bello.

"Ehm, io... mi dispiace" balbetto.

"Già, ti dispiace. Non fai che ripeterlo" osserva lui ridacchiando amaramente.

Alzo le spalle innocentemente.

"Perchè è così. Voglio scusarmi ancora per l'incidente di ieri, sul serio" dico guardando con una punta di vergogna la sua spalla fasciata.

Lui scuote la testa, alzando gli occhi al cielo.

"Ormai non ha più importanza"

"Senti, non l'ho fatto mica apposta ehm... come ti chiami?" gli domando accorgendomi di non sapere ancora il suo nome.

"Liam Hopper" risponde porgendomi la mano.

Nascondo la sorpresa dal suo gesto e ignoro il luccichio di divertimento che gli attraversa gli occhi.

Incerta, alzo la mia mano lentamente stringendo le dita intorno alla sua.

"Alisha Edwards"

"Alisha? Come la winx?" chiede scoppiando a ridere.

"In realtà il suo nome è Aisha, senza la L accanto" spiego.

Ho provato a mettere in testa quest'informazione anche a Ronn, ma lui continua ad affibbiarmi imperterrito quel nomignolo infantile.

Liam sembra arrossire, ma subito si riprende, ritornando alla sua aria da sfacciato.

"Beh, Alisha, spero di non incontrarti di nuovo in qualche incidente"

Gli sorrido, rassicurandolo.

"Me lo auguro anche io, Liam"

Esco del tutto dal campus e mi dirigo alla mia macchina che sembra prendersi gioco di me mentre aspetta di essere aperta.

Sbuffo.

Accidenti, ma dove sono le chiavi?

Impreco in una lingua sconosciuta anche alle mie orecchie mentre frugo nel mia borsa a tracolla e nelle mie tasche.

Nulla.

"Cercavi queste?"

Il tintinnio di un paio di chiavi e una voce maschile profonda mi inducono a voltarmi per poi vedere Brett il coglione che tiene in mano il mazzo, facendolo oscillare ripetutamente davanti ai miei occhi e guardandomi malizioso.

"Ridammi le chiavi, Brett" gli dico tentando di afferrarle, ma subito lui le sottrae prima che io ci possa riuscire.

Lo guardo infastidita e tendo la mano verso di lui con la speranza che ceda, ma ovviamente non succede e Brett continua a guardarmi dalla sua stazza imponente.

"Coraggio, Ali, prendile"

Sospiro.

"Sai che c'è? Chiamerò un taxi" borbotto andando verso il ciglio della strada e tendendo il braccio.

Sento un borbottio dal ragazzo dietro di me e faccio appello a tutto il mio autocontrollo per non sbraitargli contro e strappargli le chiavi a suon di schiaffi.

Quando un taxi era in procinto di fermarsi proprio davanti a me, lui mi afferra per il polso e mi allontana dalla strada trascinandomi nuovamente accanto alla mia macchina.

Mi libero bruscamente dalla sua presa e approfittando del suo momento di smarrimento causato dal mio movimento improvviso, gli strappo le chiavi dalle mani.

"Sta lontano da me, Warren" lo avverto.

"Siamo praticamente parenti!" esclama lui ridendo e allargando le braccia.

Quando il mio sguardo passa in rassegna su quest'ultime, così muscolose e invitanti, deglutisco e distolgo lo sguardo per evitare di aumentare l'acquolina in bocca che sento.

Lui nota il mio cambiamento repentino di comportamento e sghignazza.

"Il gatto ha mangiato la lingua alla piccola Ali?" mi domanda ironico all'orecchio in un sussurro sensuale.

Mi sfiora la spalla con le dita e succhia il lobo, facendomi rabbrividire.

"Brett.."

Il suo nome uscito dalla mia bocca sembra risvegliarlo e si allontana di scatto da me.

"Ci si vede, Edwards"

Detto questo se ne va.

Resto ferma accanto alla mia macchina per dieci minuti, ma poco dopo trovo la forza di muovermi.

Ecco, sono finita.

Monto su e vado rapidamente a casa mia, cercando di scacciare dalla mente il viso perfetto di Brett e concentrarmi sulla strada per evitare di provocare un altro incidente.

Liam è un bel ragazzo questo è certo, ma anche se mi duole ammetterlo non c'è paragone con Brett il coglione.

Accidenti, fa anche rima!

***

"Com'è andata al college oggi, Ali?" mi domanda Joe, mettendosi una forchetta in bocca dello stufato di mamma.

Con la giornata pesante che ho avuto, ma allo stesso tempo bella e piena di sorprese  non ho nè la voglia nè la forza di affrontare le sue domande.

"Tutto bene"

Ma decido mentalmente che è il momento giusto di aggiornarlo sulle mie ricerche di un appartamento.

"La signora Barden mi ha contattata oggi" annuncio.

"Oh, e cosa ha detto?" domanda mia madre.

"A breve mi mostrerà un appartamento"

"È fantastico, tesoro" commenta Joe.

Annuisco pienamente d'accordo con lui.

Dopo qualche minuto mi alzo da tavola con la scusa di esser stanca.

E ad ogni passo, mentre attraverso il lungo corridoio diretta alla mia stanza, percorro la mia giornata di oggi saltando appositamente il mio incontro con Brett e cercando di soffermarmi su quello avvenuto con Liam.

Ma nulla da fare.

Dopo essermi addormentata ed essermi svegliata alle quattro del mattino, dichiaro di aver scritto la mia condanna da quando ho cominciato a provare attrazione fisica nei confronto di Brett il coglione.

Mi disturba anche nei miei sogni e la cosa mi irrita parecchio.

Dopo essermi ripetuta di lasciar perdere, finalmente, riesco a riaddormentarmi.

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