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Posseduta dai miei diavoli

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Riepilogo

Victoria Starling è un giovane ingegnere con un passato che nascondere molti segreti. Due diavoli le daranno la caccia e cercheranno di piegarla e sottometterla ai loro desideri carnali.

MiliardarioAlfaTriangolo AmorosoAmore18+DominanteVero AmoreGelosiaPossessivo

Capito 1

Oh Dio …che mal di testa.

Che diavolo mi è successo.

Le mie palpebre sono così pesanti, ed ogni arto del mio corpo è indolenzito.

La mia testa batte forte ed il mio corpo è pesante.

Mi sento come se avessi corso una maratona . Ho la sensazione si essere incatenata.

Qualsiasi cosa faccio, qualsiasi movimento è impossibile, il mio corpo si rifiutava di svegliarsi. Più ci provo e più non ci riesco.

Perché questa sensazione?

Perché mi sento così?

Inoltre ho un forte bruciore tra le mie gambe.

Cosa mi è successo?

Cercai di capire e sentire con i miei altri quattro sensi.

Beh ovviamente la vista non mi era d’aiuto, i miei occhi non volevano collaborare, sono praticamente incollati.

Volevo capire dove fossi e cosa mi fosse successo.

Mi resi conto che nell’aria calda e confortevole della stanza c’era un forte profumo maschile.

Dove ho sentito quel profumo?

Sembra così familiare.

È proprio una di quelle costose colonie da uomini ricchi.

Il profumo forte entrònelle mie narici fino alla gola, risvegliando in me uno strano desiderio.

Mentre l’olfatto lentamente si attivava, la sensazione di mani grandi e calde svegliavano il tatto.

Erano possenti e pesavano sul mio corpo nudo. Erano sui miei fianchi quasi a coprire le mie natiche. I suoi palmi caldi bruciavano la mia pelle ancora sensibile .

Eravamo sdraiati l’uno di fronte all’altra. Il suo respiro regole accarezzava la mia fronte. Le mie braccia erano piegate sul mio petto e cercai di non toccarlo.

Un brivido attraversòla mia schiena, mentre pensavo a cosa fosse successo.

O Dio! Chi è quest’uomo? Sono andata a letto con uno sconosciuto?

Sono impazzita!… O forse mi hanno drogata.

Questo non era assolutamente da me.

Victoria Starling ti ha dato di volta il cervello?

Sono stata sempre convinta che il sesso occasionale non era per me. Ho sempre sognato l’amore vero e trovare li principe azzurro. E adesso?…

Adesso ero sdraiata accanto ad un uomo …e non avevo idea di chi fosse.

Che terribile mal di testa.

Lentamente mi tirai le mani sul viso. Sono in confusione…Aiuto!

Mentre mi perdevo nelle mie paranoie, mi resi subito conto di una presenza alle mie spalle.

Mi irrigidii e trattenni il fiato.

Qualcosa o qualcuno è sdraiato dietro di me.

Cosa faccio adesso?

Non mi toccò, ma potevo sentire la sua presenza. Il calore di un altro corpo era percepibile dalla mia pelle nuda.

Cosa mi è accesso?

Sono con due uomini?

O forse c’è una donna?

Questo è impossibile!

Sesso a tre?!

No, non io, non mi sarei mai lasciata andare a queste cose.

Deglutii un boccone di saliva, mi sentivo nervosa.

Cercai di girarmi lentamente e vedere chi fosse alle mie spalle, ma l’uomo di fronte, mi tirò a se tra le sue braccia.

La sua presa era forte, le sue mani cingevano la mia vita e mi avvicinò al suo petto tenendomi stretta al punto in cui non potevo più muovermi.

Mi dimenai leggermente e improvvisamente, lui allentò la sua presa.

Tirai un sospiro di sollievo.

Finalmente iniziavo ad avere un certo controllo del mio corpo.

I miei occhi si aprirono a poco a poco.

La luce velata della luna, rifletteva dalla grande finestra posta ai piedi del letto. Passarono alcuni minuti prima che potessi muore qualche altro muscolo.

Guardai il soffitto poi girai lentamente il mio viso di lato e con mia sorpresa vidi che non c’era nessuno alle mie spalle, ma solo io e quell’uomo.

Fui sorpresa, ed estremamente felice.

Forse l’ho solo immaginato…si! Sicuramente!

Perché uno sconosciuto è abbastanza figuriamoci due.

Chiusi nuovamente gli occhi e poco dopo mi tirai su a sedere, ed un incredibile senso di ansia divampò dentro di me .

Mi guadai intorno, scrutavo la stanza con attenzione . Non sapevo dov’ ero e con chi fossi.

Ciò che rendeva la situazione peggiore era il mio mal di testa.

Chiusi gli occhi per cercare di ricordare l’ultimo evento, ma ciò che appariva nella mia mente era solo un breve ricordo della cena di beneficenza.

La camera in cui mi trovavo non era una stanza di hotel.

Questa è casa di qualcuno ed io non ricordo nemmeno come ci sono arrivata.

Mi irrigidii e con lo sguardo cercai una vita d’uscita.

Lenzuola di seta nera sfioravano le mie gambe, la stanza era buia, ma la luna illuminava abbastanza da poter rivelare alcuni dettagli.

La camera da latto era grande anzi enorme, quasi tanto quanto il mio appartamento. Di fronte al letto, di fianco all’ enorme finestra c’erano due porte. Quella di destra poteva essere una cabina armadio o forse un bagno, mentre quella a sinistra era quella che stavo cercando; la mia via di fuga.

Molto lentamente scesi dal letto, cercando di non svegliare l’uomo accanto a me.

Mi soffermai per guadarlo con attenzione. Ha un viso familiare, ma non riesco a ricordare dove l’ho incontrato. Dove dire che era bello, anzi quest uomo che dormiva accanto a me era un dio greco. Il suo corpo seminudo era possente, grandi braccia, spalle larghe e addominali ben scolpiti. A vederlo mi incuteva un certo timore.

Come ero mai potuta finire a letto con un uomo del genere?

Non pensarci troppo Victoria.

Cerca di recuperare le tue cose e vai via. Mi vestii velocemente, poi presi la borsetta, e tirando fuori il mio cellulare notai che era notte fonda 3:30 del mattino.

Mi sentivo spaventa, non solo non sapevo dove ero, ma fuori era buio pesto.

Cercai di far lavorare il cervello… forza Victoria pensa come uscire fuori da questo pasticcio.

Dopo essermi vestita aprii la porta e gettando la testa fuori vidi un grande corridoio. Era vuoto e poco illuminato. Non so se andare verso destra o sinistra. Pensai.

Ma mentre riflettevo , tenendo le mie scarpe con il tacco a spillo in mano, sentii dei passi. Delle persone bisbigliavano qualcosa, ed i rumori provenivano da destra. Socchiusi velocemente la porta e mi nascosi dietro di essa.

Sbirciai un po’ per vedere.

C’erano due uomini vestiti di nero. Sembrano due guardie.

Chi possiede questo tipo di sorveglianza? Il presidente?

Ma dove diavolo sono? E se fossi stata rapita?

Sgranai gli occhi per la paura ed una forte ansia mi faceva respirare a malapena.

Mi ci vollero alcuni minuti prima di poter reagire alla mio stato d’animo . Grazie un certo autocontrollo raccolsi il coraggio e reagii.

Le guardie erano passate, mi precipitai sul corridoio e pensando che nessun altro potesse passare a controllare, iniziai a correre verso destra.