Capitolo 5: Le prove delle tue angherie contro Bianca
"Ah! Maledetta, come hai osato trattarmi così!"
Dopo aver colpito con lo straccio, Livia rimase senza forze, si appoggiò al manico dello straccio per restare in piedi, il viso pallido, ma lo sguardo gelido fisso su Perla: "Cesare Ferretti mi ha ordinato di fare la domestica, di lavorare, ma non ti ha dato il permesso di maltrattarmi. Chi credi di essere?"
Perla era furiosa, addosso aveva un odore strano, il viso coperto di acqua sporca, e per di più minacciata da Livia in quel modo. Lanciò uno sguardo feroce a Livia: "Aspetta e vedrai!"
Detto questo, salì direttamente le scale.
La vista di Livia si offuscava a tratti, chiuse gli occhi per rimanere lucida, le labbra si stirarono in un sorriso amaro e secco.
Prese lo straccio e iniziò a pulire il pavimento. Ben presto, uno sguardo freddo come ghiaccio si posò su di lei.
"Livia Rossi, vedo che non hai ancora capito la situazione."
La voce gelida e profonda di Cesare Ferretti risuonò, era in piedi alla balaustra del secondo piano, guardandola dall'alto.
Il corpo esile di Livia tremò, alzò la testa verso di lui: "Cesare Ferretti, quante volte devo dirlo perché tu mi creda?"
Il viso di Cesare si fece ancora più austero: "Vedo che vuoi ancora negare!"
Si diresse verso di lei, le afferrò il braccio trascinandola su per le scale. La ferita aperta dalla scheggia di ceramica non si era ancora rimarginata, ora stretta nella sua mano, il sangue iniziò subito a sgorgare. Il dolore sordo si accumulava a strati, quasi frantumando la sua coscienza.
"Cesare Ferretti! Lasciami! La ferita..." Lei cercò di liberarsi, ma lui strinse ancora più forte.
"Adesso senti dolore?" La voce di Cesare era fredda come ghiaccio, quando la gettò sul tappeto dello studio il gesto fu spietato: "Quando tormentavi Bianca, non hai mai pensato se le facesse male?"
La testa le girava, prima che potesse riprendersi, il mento le venne afferrato con forza, costringendola a guardare l'uomo sul divano.
"Guarda bene, queste sono tutte le prove delle tue angherie contro Bianca. Livia Rossi, un tempo pensavo fossi solo un po' capricciosa, non avrei mai immaginato che potessi essere così malvagia!"
Un fascio di documenti le venne gettato in faccia, lei chiuse di scatto gli occhi, dopo un momento li riaprì e vide Cesare Ferretti seduto sul divano, lo sguardo gelido e disgustato fisso su di lei.
Prese i documenti e li guardò, le pupille si contrassero bruscamente.
La prima riga riportava una data: 21 marzo, la signorina ha portato un regalo alla signorina Rossi, ma è stata cacciata via, e anche il regalo è stato buttato fuori.
10 aprile, la signorina ha invitato la signorina Rossi a fare shopping, la signorina Rossi l'ha deliberatamente lasciata sotto il sole cocente.
30 aprile, la signorina ha paura dei cani, la signorina Rossi ha portato un cane all'incontro con la signorina, causando una ricaduta cardiaca...
Le date successive registravano gli eventi con estrema chiarezza, come se tutto fosse stato sorvegliato.
Le dita di Livia che stringevano i documenti si strinsero, guardò incredula Cesare Ferretti, la voce quasi roca: "Tu credi a queste cose? Credi davvero che io abbia fatto tutto questo?"
Era già stata fortunata ad ottenere il suo aiuto, aveva sempre fatto docilmente l'amante, come avrebbe potuto maltrattare sua sorella?
Non vedeva l'ora di compiacere Bianca Ferretti!
Qualcosa balenò nella sua mente, Livia riesaminò i documenti. Il 21 marzo, Bianca Ferretti le aveva davvero portato un regalo, ma allora Bianca le aveva detto che non le piaceva e le aveva chiesto di buttarlo via...
Il 10 aprile, Bianca l'aveva portata a fare shopping, chiedendole di andare a comprare delle bevande. La coda era stata lunga, e quando era tornata Bianca era già sparita...
E il 30 aprile, Bianca le aveva telefonato chiedendole di andare in un negozio di animali a prendere un cane, ma quando lei aveva portato il cane, Bianca aveva avuto improvvisamente una crisi...
Quei dettagli che aveva trascurato, a cui non aveva dato importanza, improvvisamente divennero chiari. Nella sua mente balenò un pensiero audace!
Alzò bruscamente lo sguardo verso Cesare Ferretti: "E se ti dicessi che tutto questo non è vero? È stata Bianca Ferretti a chiedermi di buttare via il regalo, di andare a comprare le bevande, di andare a prendere il cane, è stata lei..."
