CAPITOLO IV:
Il mattino era giunto ad Anskar, dopo una lunga giornata piena di presentazioni, notizie e una notte che, a parere di molti, era passata troppo in fretta senza il tempo di un vero riposo, il sole aveva fatto sentire la sua presenza insieme a nuvole bianche che riposavano magnificamente in un cielo azzurro e un mare in completa calma.
A palazzo, invece, poteva essere considerato un giorno come gli altri, la servitù si era alzata presto, mettendo in pratica le proprie faccende, un re che sembrava avere qualche strano patto con il sole perché non appena dava segno di voler iniziare il proprio lavoro, Bastian faceva la sua comparsa nei corridoi come se stare a letto fino alle sette fosse un sacrilegio, al contrario della regina, che cercava sempre di stare a letto fino alle otto o alle nove, Dopo tanti anni di servizio, i più sapevano che non occupava il suo tempo dormendo, ma piuttosto leggendo e guardando l'orizzonte attraverso il suo enorme e ornamentale balcone, che era pieno di fiori di farfalla portati dai Caraibi dall'isola di Ubac e di rose blu importate dalla parte settentrionale del globo, un piccolo capriccio che era stato assecondato da quando i monarchi avevano smesso di condividere la camera da letto molti anni fa.
La sala da pranzo era affollata, piatti, posate e bicchieri si spostavano da un posto all'altro come se i cuochi avessero bisogno di lavorare abbastanza in fretta per uscire di lì, la cucina principale era in bella vista, fatta di pietra e marmo, come quasi tutto il resto del regno, frutta perfettamente tagliata, dolci appena sfornati, uova fritte o succulente frittate, oltre a marmellata, burro, succhi, cereali e così via.
⎯Buongiorno, mio re", Natalia salutò Bastian con una leggera vendetta, i suoi occhi grigi e tempestosi gli lanciarono un rapido sguardo prima di annuire e rivolgere tutta la sua attenzione alle foglie tra le mani mentre prendeva una tazza di tè, assaggiando alcune delle prelibatezze disposte sul tavolo, "Buone notizie", chiese la donna, prendendo posto mentre le venivano messi a disposizione i cadaveri e gli altri per il suo divertimento.
⎯Sembra che in questi giorni ci segua solo la sfortuna⎯ rispose il re con un tono monotono e quasi stanco, al che Natalia annuì dando il primo morso a un frutto leggero e dolce⎯ Credo che sia del sangue⎯ aggiunse come commento all'aria senza apparente malizia, Natalia che purtroppo sapeva chi aveva sposato sorrise e cercò persino di sembrare sorpresa da un simile commento.
⎯Forse è vero che gli Zlata sono maledetti⎯ sorrise guardando l'uomo negli occhi mantenendo uno sguardo affabile e luminoso⎯ È...⎯ scosse la testa e sorrise mentre pensava⎯Un po' di sangue, a quanto pare⎯le pupille grigie divennero appena più scure insieme a un sorriso stretto che sbocciò dalle labbra maschili.
⎯Non perdere il tuo posto, Natalia⎯ la donna lo guardò per lunghi secondi, finché non lasciò cadere le posate e mise entrambe le mani sotto il tavolo, in grembo e intrecciate, Bastian la osservò con uno sguardo acuto e critico, duro, senza spazio per la confutazione.
⎯Mai, mio signore", disse con voce bassa e corretta, come se stesse cantando una melodia morbida e ben studiata.
⎯Perfetto, ora⎯ abbassò il tono come per creare una dolce melodia⎯Perché non vai a controllare che i preparativi per il ricevimento di Amarü siano in ordine? Sono sicuro che ti piacerà.
⎯Non credo che...
⎯Non era un suggerimento, Natalia. Vai⎯ ordinò guardandola dritta negli occhi⎯e fai in modo che Amarü si senta a suo agio.
La donna strinse le mani ancora nascoste sotto il tavolo e per inerzia si guardò intorno, solo alcuni dei servitori, già così adattati a questo comportamento, non sembrarono nemmeno scioccati, prese fiato e sorridendo si alzò con cautela.
⎯Certo.
Non fu detto altro, Natalia uscì da lì trattenendo la rabbia e le lacrime, troppo abituata a tutto, non capiva davvero come il suo cuore osasse soffrire. Era davvero patetica a quell'età e con i bambini.
Bastian alzò lo sguardo guardando la regina uscire dalla sala da pranzo, prima di continuare tranquillamente a leggere i documenti, ignaro del fatto che pochi secondi prima qualcuno aveva osservato il tutto da una delle porte, e se ne era andato non visto, divertito nel sapere che gli Zlata erano più di quanto sembrassero, e non in senso positivo.
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La giornata per Nicholas non era andata affatto bene, e Brian lo sapeva, erano appena le nove del mattino e l'uomo più anziano sembrava un po' malconcio, mezzo morto, con il peso del mondo sulle spalle, ma lo nascondeva molto bene, infatti se Brian non lo conoscesse bene forse non se ne sarebbe accorto, prima il giorno precedente non era stato dei migliori, prima che confermassero che la principessa di Aritz era già nelle terre di Anskar, Fino a quel preciso momento Nicholas aveva faticato a convincere il padre e il re, usando strane scuse che avevano a che fare con l'indipendenza e l'autodeterminazione, alle quali Bastian non aveva nemmeno prestato attenzione e si era limitato a dirgli di stare zitto con uno sguardo gelido che aveva quasi fatto soffocare Brian con il succo di frutta che stava bevendo in quel momento. Ma era tutto pronto, Nicholas stava per sposarsi e Brian dovette ammettere, per il bene della sua salute mentale e di un inutile bisogno affiliato a una sincerità smodata, che Amarü era bella, e attraente in un modo raro per i suoi gusti, visto che non aveva mai avuto occasione di avere a che fare con persone di un qualsiasi tono di pelle diverso da quello pallido caratteristico degli abitanti di Anskar che cercava disperatamente di indorare ammazzandosi di tanto in tanto al sole e che lo faceva solo bruciare orribilmente, pensava che il tono di Amarü fosse bello, quel tipo chiamato Hocar e tutto l'entourage con quei capelli ricci tanto loro e i loro corpi pieni di curve che lui non avrebbe mai avuto, soprattutto quello di Hocar, avrebbe dovuto chiedere a quell'uomo cosa mangiava, non poteva essere normale, tutto scuro, tutto alto, tutto muscoloso e tutto attraente, un paio di consigli non gli avrebbero fatto male da mettere in pratica su se stesso, o su qualche conoscente che ne avesse disperatamente bisogno.
Sì, sarebbe stato bello.
Brian ebbe un leggero sussulto quando un Nicholas molto incazzato si sedette accanto a lui, sbuffando come un toro infuriato, Brian lo guardò divertito e spaventato, suo fratello faceva paura quando voleva, Nicholas alzò lo sguardo e fissò il nulla come se dovesse dargli una risposta.
L'uomo dai capelli neri era arrabbiato, molto arrabbiato per un sacco di cose, prima di tutto era stato messo in un matrimonio combinato con una principessa di Aritz, tradotto, una selvaggia, da cui non era nemmeno attratto, dopo aver dovuto infine accettarlo perché non aveva scelta, l'aveva incontrata, o meglio, gli era stata presentata solo per scoprire con sorpresa che era una donna con uno strano complesso di superiorità femminile e un senso della cortesia un po' contorto, pieno di sorrisi cinici e parole dolcemente velenose, era che nulla poteva andare per il verso giusto per lui, visto che poteva solo aspettare che si sposassero e confinarla a una vita il più possibile solitaria e silenziosa e doveva essere, sì, quello, Nicholas non aveva intenzione di rendere le cose facili a questa donna, distolse lo sguardo di lato incontrando gli occhi verdi di Brian, sospirò.
⎯Seduti in una delle sale di ricreazione del castello, entrambi si erano svegliati presto e avevano tenuto due riunioni, una con la guardia reale della corona e un'altra con il consiglio del regno, entrambi si erano seduti a riposare in una delle sale destinate al godimento della corona e dei suoi ospiti, il più giovane dei fratelli trattenne l'impulso di ridere che gli affiorava e minacciava di uscire dalla gola, tuttavia assunse un'espressione seria e serena guardando il maggiore.
⎯Le porte dell'inferno sono state aperte per te, e il diavolo si è rivelato essere una bella donna nera, con un temperamento da diavolo.
