Capitolo 3
**Aude Garcia**
Mio Dio, Aude era come paralizzata. Dave Peterson, il suo primo amore, che aveva amato in silenzio ma con un amore vero. Era ancora più magnifico, carismatico e aveva uno sguardo enigmatico...
Era molto turbata in quel momento, non sapeva più come comportarsi con lui, era passato tanto tempo e a scuola non gli aveva mai parlato, quindi non lo conosceva molto bene...
— Mio Dio, com’è piccolo il mondo, — disse lui.
— Aspetta, voi vi conoscete? — chiese la sua amica.
Dave le rivolse un piccolo sorriso prima di rispondere:
— Non che lo conosca davvero, ma ci vedevamo perché abbiamo frequentato la stessa classe al liceo, vero Aude?
Lei, ipnotizzata dalla sua bellezza, tornò bruscamente alla realtà.
— Eh sì, è vero. Come stai, Dave?
— Sto bene, bella mia. Allora, qual è l’onore della tua visita? — chiese lui.
— Siamo venute a ordinare un vestito da sposa per il matrimonio tra un mese, — disse Tiffany.
— Oh, vi sposate? Complimenti, — disse lui rivolgendosi a Tiffany.
La sua migliore amica rise e rispose, mentre Aude chinava la testa, desiderando sparire dalla faccia della terra.
— Oh no, non sono io, ma Aude. Si è fidanzata qualche mese fa e ora si sposa il mese prossimo, — rispose Tiffany.
Immediatamente notò lo sguardo intenso del milionario su di lei.
— Oh, congratulazioni Aude!
— Grazie, — rispose a malapena.
— Bene, Aude seguimi, prenderò le tue misure. Mi occuperò personalmente del tuo vestito. Hai già scelto? — chiese lui.
— Sì, sì, Tiffany andiamo, per favore...
Dopo questa frase, la sua amica scosse la testa e rispose:
— Oh no, vai pure tu, io guarderò questi bei vestiti nel frattempo...
Il suo cuore cominciò a battere ancora più forte, proprio quello che voleva evitare: restare sola con lui, soprattutto nella stessa stanza...
— Andiamo, è di qua, — disse indicando la strada.
Lei lo seguì salendo le scale, conquistata dal suo carisma.
Una volta nell’ufficio rimase stupita dall’altezza: in piedi davanti alla finestra poteva vedere tutta New York...
— Allora, che fine hai fatto, bella? — chiese lui.
Lei si girò verso di lui e lo vide seduto sulla scrivania, come sempre. Era così bello e muscoloso, mio Dio, cosa le stava succedendo? Stava perdendo la testa? Era fidanzata, dopotutto...
— Aude, puoi sederti. Non ti morderò mica. Non abbiamo avuto tempo di conoscerci prima, quindi perché non approfittarne? Dimmi tutto...
Lei appoggiò la borsa sul divano, si sedette e sospirò profondamente.
— Cosa vuoi sapere? — chiese.
— Tutto di Garcia, voglio sapere tutto, — dichiarò lui.
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**Dave Peterson**
— Ti ricordi il mio cognome?
Dave non rispose subito, ma non riusciva a smettere di guardarla. Aude Garcia, la donna che aveva desiderato nell’ombra per anni. A scuola era l’unica che ammirava, timida, bella e affascinante. Aveva tanto sperato di rivederla, e sapere che stava per sposarsi lo disturbava molto. Era stato molto deluso quando aveva saputo che aveva lasciato il liceo proprio quando voleva dichiararle il suo amore...
— Come potrei dimenticare il tuo cognome Garcia? Eri la più intelligente tra le ragazze allora, — disse lui.
Lei rise, il che gli piacque molto. Il suo sorriso era magnifico, pieno di vita...
— Anche tu eri il più intelligente tra i ragazzi, e anche il preferito dalle ragazze, — rispose lei.
Lui la guardò interessato, con un piccolo sorriso.
— Hum, quindi ero il preferito delle ragazze, eh?
— Oh sì, Peterson qua, Peterson là... erano tutte innamorate di te...
— Anche tu? — chiese per vedere la sua reazione.
Immediatamente lei arrossì, si morse le labbra prima di rispondere:
— Eh... no... certo che no, io ero concentrata solo sugli studi.
Lui la trovava molto divertente, e con lei non si annoiava affatto. Voleva rivederla ancora e ancora, anche se presto sarebbe stata la moglie di un altro uomo...
Guardò il suo anello di fidanzamento e si sedette accanto a lei.
Il suo profumo solleticava le sue narici. La guardò per un momento e disse:
— Sei davvero magnifica, Aude. È stato un piacere rivederti...
Lei lo guardò negli occhi per un momento, poi rispose:
— Anch’io sono stata molto felice, Dave...
— Cosa fai adesso nella vita? — chiese.
— Sono giardiniera e ho un negozio di fiori.
— Hum, interessante, vendi tutti i tipi di fiori?
— Sì, sì, proprio così, amo i fiori, quindi li coltivo e li vendo...
— Meraviglioso, un giorno verrò a trovarti, magari farò un ordine, — disse lui.
— Mi farebbe davvero piacere. Allora mi prendi le misure? — chiese lei.
— Sì, sì, vieni, — disse.
Gli prese le misure mentre chiacchieravano di tutto e niente. Non voleva più che se ne andasse, ma non poteva farci nulla. Voleva comunque far parte della sua vita d’ora in poi, fidanzata o no. Qualcosa gli diceva che quella donna era per lui. Nessun’altra l’aveva mai sconvolto così tanto...
— Bene, il tuo vestito sarà pronto tra un mese. Posso avere il tuo numero? — chiese.
— È necessario? — rispose lei.
— Ti dà fastidio se prendo il tuo numero? Voglio rivederti, — disse lui.
La guardò stupita, poi rispose:
— Sono fidanzata, Peterson, — e gli mostrò l’anello.
Lui non rispose, così lei continuò:
— Buona giornata, — disse.
— Buona giornata, Garcia...
La lasciò andare. Dopo la sua partenza si servì un bicchiere di whisky. Se pensava di liberarsi di lui, si sbagliava: non l’avrebbe lasciata andare così presto...
