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Capitolo 1

Tyler era affacciato alla finestra dei suoi uffici alla tenuta, l'inverno inglese era sempre molto torrido ed era bello guardare il parco che circondava la loro casa, tutto innevato.

Già la tenuta dei conti Spencer di Cambridge, la più bella e maestosa della città, con maneggio, piscina coperta e scoperta, uno stupendo lago artificiale all'interno del parco privato, per non parlare poi della casa immensa stile barocco; con una quarantina fra camere principali, degli ospiti e della servitù.

Se chiudeva gli occhi, vedeva passargli tutta la sua vita davanti; certo non si sarebbe mai aspettato di diventare orfano di madre all'età di 38'anni, e ancora di più non si sarebbe mai aspettato che sua madre, insieme al testamento, aveva lasciato una lettera per lui. Una lettera che gli rivelava una triste verità, 12'anni prima era stato ingannato; ma non nel modo in cui credeva lui, ma era stato tradito da suo padre, il conte Connor Damian Spencer di Cambridge. Ricordava quella estate come se fosse stata in quel momento......

12 anni prima........

Lui era il conte Tyler Aroon Spencer, neo laureato all'università di Oxford, pupillo indiscusso di suo padre il Conte Connor. In realtà Tyler era il secondogenito, suo fratello Gavin di due anni più grande sarebbe dovuto essere il successore di suo padre, ma per loro sfortuna si era ammalato di distrofia muscolare già da otto anni ormai, ed era costretto su una sedia a rotelle. Il conte Connor, dopo aver saputo della malattia irreversibile del figlio maggiore, aveva riversato tutto il suo interesse su Tyler, per suo padre sarebbe stato lui a portare avanti il buon nome del casato degli Spencer. Sua moglie la contessa Abigayl Judie Kingariss però soffriva moltissimo per lo stato del suo adorato figlio maggiore, ed anche Tyler e sua sorella Victoria, di quattro anni più piccola, non riuscivano a darsi pace per il loro fratellone che però, nonostante la sua grave situazione, era sempre allegro e spensierato. Tyler ammirava la sua forza di volontà ed il suo coraggio quando diceva:" PRENDERO TUTTI I GIORNI CHE IL SIGNORE MI HA DATO.... COME UN REGALO, FARO TUTTO CIO CHE IL MIO CORPO E LA MIA MENTE MI PERMETTERANNO DI FARE, IN FONDO HO già VISSUTO 28'ANNI E chissà QUANTI ANCORA NE vivrò, è già UN GROSSO TRAGUARDO IN CONFRONTO A DEI POVERI BAMBINI CHE CON LA MIA STESSA MALATTIA SONO già MORTI! NON PREOCCUPATEVI PER ME, MI DOVRETE ANCORA SOPPORTARE PER MOLTO TEMPO!" e poi rideva di gusto, suscitando anche l'ilarità dei suoi fratelli.

Il maneggio era la passione degli Spencer, ognuno di loro era salito su un cavallo in tenera età ancor prima di saper camminare sulle proprie gambe; quell'inverno i loro migliori esemplari, compreso lo stallone Anglo-Argentino di Tyler di nome Argon, avevano contratto un delicata infezione; erano fortunatamente tutti sopravvissuti, però erano molto stressati dai medicinali. Così il Conte Connor quell'estate, aveva ingaggiato un grande allevatore di cavalli Milton Wilson che era in grado proprio di parlare con i magnifici esemplari, come se li tenesse in analisi, allo stesso modo in cui uno psicologo fa con il genere umano.

Milton si presentò alla tenuta Spencer con la sua unica figlia 22'enne, Ellison Wilson; Tyler rimase ammaliato da lei, non appena scese dal camper con cui avevano viaggiato lei, suo padre ed alcuni loro cavalli che servivano per la terapia. Era splendida, fisico mozzafiato, con una cascata di capelli neri e lisci come il velluto, racchiusi in una coda morbida che le scendeva sulla spalla destra, la coda era fermata con un fiore a fermaglio rosa; gli occhi erano di un grigio/azzurro molto intenso, sembravano di ghiaccio, la carnagione era candida e le guancie un po rosate, una bocca carnosa a forma di cuore fatta proprio per baciare. Non appena gli occhi di Tyler si posarono su di lei, seppe di essere perduto.

Dal canto suo anche Ellison rimase colpita dal giovane Conte Spencer, sembrava più un principe che un Conte, con quella massa di capelli biondi oro portati medio lunghi e ben pettinati, gli occhi di un azzurro perfetto dello stesso colore intenso dell'orizzonte dove mare e celo sembrano incontrarsi, carnagione olivastra, ovale del viso perfettamente rude, zigomi alti; insomma sembrava essere uscito da una rivista di moda, i modelli di Versace, Armani, Dolce & Gabbana, Ferrè, etc. non facevano affatto sfigurare il giovane Conte.

__"Tyler, fratellone.......come va?" gli chiese sua sorella, destandolo dai suoi pensieri.

__"Bene, non ti preoccupare Vichy!" rispose con voce incolore.

__"Te ne stai sempre rinchiuso qui, la morte della mamma ci ha sconvolti tutti, ma tu sei stato colpito da un'altra amara rivelazione. Ti prego Tyler, non essere duro con papà! Lui ha sempre desiderato il meglio per noi, a suo modo amava e soffriva anche per Gavin" cercò do farlo ragionare Victoria, lui accennò un sorriso amaro.

__"Il meglio per noi?! E secondo te il meglio per me, è stato allontanarmi dalla donna che amavo con tutto me stesso?" chiese cinico.

__"Andiamo Tyler, sai che papà è all'antica; le persone del nostro ceto sociale...si sposano con altre persone altrettanto blasonate, è così da secoli ormai! Per questo papà non avrebbe mai approvato il matrimonio fra il successore del suo casato, e la figlia di un allevatore di cavalli, per quanto famoso egli poteva essere!" chiarì sua sorella, Tyler si voltò guardandola con sarcasmo.

__"Ah, allora è per questo che tu non sei ancora fidanzata a 34 anni suonati, e ti fingi malata ogni qual volta nostro padre invita a cena un rampollo del nostro ceto sociale?!" fu pronto a precisare lui, Victoria sospirò affranta.

__"E va bene, nostro padre ha sbagliato alla grande con te, è stato meschino! Ma adesso cosa intendi fare?!" chiese alla fine preoccupata.

__"Non lo so Vichy, per ora preferisco mantenermi un po alla larga da papà per non correre il rischio di doverci litigare di brutto, voglio sbollire ancora un po la rabbia!" rispose serio.

__"E cosa intendi fare con Ellison?! Vuoi davvero esaudire il desiderio della mamma, facendola venire qui con i figli di Gavin?!" chiese ancora Victoria preoccupata, Tyler si rivoltò a guardare il panorama innevato.

__"Credo che lo dobbiamo alla mamma!"

Ellison era intenta a cavalcare la sua giumenta Mallory, sembrava un amazzone, le faceva eseguire alcuni esercizi standole in groppa, mentre suo padre sussurrava all'orecchio di una cavalla della loro scuderia, facendole eseguire gli stessi esercizi di Mallory con il solo ausilio della sua voce.

__"Cosa....ne pensi?" gli chiese Gavin raggiungendolo con la sedia a rotelle.

__"E' stupefacente!" rispose Tyler rapito.

__"Parli del lavoro di Milton, o di sua figlia?!" nel sentire la domanda di suo fratello, Tyler si voltò di scatto a guardarlo.

__"Di entrambi!" rispose serio lui, dopodiché le sue labbra si allargarono in un affascinante sorriso, ricambiato da suo fratello.

Tyler e Gavin si somigliavano tantissimo tanto da poter sembrare gemelli, il maggiore aveva solo i capelli di un colore di una tonalità più scuri del fratello; anche Victoria era bionda, ma i suoi capelli erano di un biondo scuro ramato, stupendi comunque quanto quelli dei suoi fratelli, si ritrovò a pensare Ellison mentre continuava a lavorare in sella a Mallory, senza dare a vedere ai fratelli Spencer che l'avevano distolta del suo esercizio, in particolare Tyler.

__"Ty......Tyler ma mi ascolti?" Victoria lo destò ancora una volta dai suoi ricordi.

__"Scusami, ero distratto....pensavo!" rispose voltandosi.

__"Sono riuscita a sapere dove abita adesso Ellison Wilson, fa l'arredatrice di interni a Edimburgo, lavora in proprio ed abita ancora con suo padre che fa sempre l'allevatore di cavalli, ed è madre di due ragazzini Connor Tyler Spencer e Damian Gavin Spencer, gemelli di 11 anni e mezzo. Sono i nostri nipotini Tyler!" lui si voltò di scatto a guardare sua sorella, non poteva essere........ l'aveva fatto sul serio!

Non ci volle molto perché Tyler ed Ellison fossero attratti l'uno all'altra come calamite, cominciarono la loro storia d'amore clandestina; una notte di luglio i due innamorati, Victoria, Gavin ed il giovane collaboratore e braccio destro del Conte Spencer, Clark Oryly, sgattaiolarono di nascosto al lago per fare il bagno.

Gavin si divertì un mondo e tenne vivo l'umorismo di tutti, Victoria era segretamente innamorata di Clark un gran bel 28'enne.....ma non era del loro ceto sociale e, visto come la pensava il Conte Connor, lei preferiva tenere nascosti i suoi sentimenti.

Erano le 4.00 del mattino quando i ragazzi decisero di ritornare alla tenuta per coricarsi, tutti tranne Ellison e Tyler; quella notte si amarono, per lei era la prima volta....quelle immagini sarebbero restate per sempre indelebili nella mente di Tyler, gli sembrava di sentirla ancora calda ed eccitata, pronta per lui. Ellison quella notte gli confidò anche che lo amava, e dopo l'amore fantasticarono su un loro futuro insieme.

__"Vorrei che i primi due figli nostri siano due maschi, perché mi farebbe piacere di mettergli i nostri nomi mischiati fra loro; quello mio, quello di papà e quello di Gavin, poi vorrei anche una femminuccia e vorrei chiamarla Abygayl Victoria Spencer; così da portare avanti tutti i nomi della mia famiglia!" gli confidò Tyler; Ellison gli baciò sensualmente il collo.

__"Bene, tre figli......il numero perfetto!"

__"Potrei mandarle un telegramma, seguito subito dalla visita del nostro avvocato.....che ne dici?! Tyler, ma sei sicuro di sentirti bene?" gli chiese ancora Victoria preoccupata.

__"Non preoccuparti sorellina, sto bene. Si.... credo che sia la cosa giusta; manda il telegramma domani stesso e spiega all'avvocato che deve volare a Edimburgo. E tempo che i figli di Gavin tornino a casa!"

Edimburgo......

Ellison aveva appena concluso un incontro con una donna che la stava facendo impazzire, aveva cambiato l'arredamento della sua camera da letto tre volte; però stavolta Ellison aveva prenotato tutti i tendaggi e le stoffe telefonicamente in presenza della cliente, cosicché ascoltasse anche lei l'ordine fatto e non cambiasse di nuovo idea. Doveva terminare solo la camera da letto in quella villa, poi la signora Darren le avrebbe consegnato l'assegno con il 50% del suo restante onorario .

Era un febbraio freddo e nevoso quello che era cominciato ad Edimburgo questo inverno, ogni volta che vedeva la neve cadere non sapeva perché, ripensava sempre alla tenuta degli Spencer; doveva essere bellissima tutta innevata, i suoi ragazzi si sarebbero divertiti un mondo a fare pupazzi di neve ed a fare battaglia di palle di neve candida. Ellison si rattristò, lei non l'aveva mai vista la tenuta d'inverno, chissà se Connor e Damin l'avrebbero mai vista.

Milton teneva in mano un telegramma che veniva dall'Inghilterra, precisamente da Cambridge; l'aveva letto e riletto già tre volte, diceva:

I gemelli erano in camera loro a giocare alla play station, e non avevano visto il postino portare il telegramma; erano le 16'40 ormai fra poco Ellison sarebbe tornata a casa, ed avrebbero deciso il da farsi.

Mentre entrava dalla porta di casa sua, Ellison si strofinò gli occhi stanchi.

__"Ehi gente, sono a casa!" disse con tono di voce un po più alto; due paia di occhi color ghiaccio identici ai suoi, le rivolsero uno sguardo felice, e le corsero incontro. I gemelli erano tutta la sua vita, tutto il suo mondo; Connor e Damian erano praticamente identici, due gocce d'acqua......eccezion fatta per il colore dei loro capelli. Connor li aveva biondo oro come suo padre, e Damian neri e setosi come il velluto, identici a quelli di Ellison; di carattere poi......erano l'uno l'opposto dell'altro.

__"Mamma, sei tornata!" i gemelli la salutarono con un forte abbraccio, ed un tenero bacio. Suo padre e Camille, la sua compagna, uscirono dalla cucina.

__"Bambini, perché non andate di la con Camille.....ha preparato una merenda alla frutta per voi!" chiese il nonno ai nipoti, loro annuirono e seguirono la donna in cucina; Ellison si tolse le scarpe ed indossò preoccupata le babbucce, l'espressione del viso di suo padre non gliela raccontava giusta, il che la preoccupò non poco.

__"Cosa c'è papà, devi dirmi qualcosa?" chiese piano, Milton le porse il telegramma.

__"Questo è arrivato oggi, l'ho letto un milione di volte!" rispose l'uomo; Ellison lo lesse e di colpo cadde seduta su una sedia.

Ellison non aveva mai visto una donna così bella in vita sua, la contessa Abigayl era una donna affabile ed era molto interessata al loro lavoro, faceva tante domande e non si rivolgeva mai con ironia e superiorità ne con lei, ne con suo padre.

__"Mi sembra di capire allora che non è questo che vuoi fare nella vita?!" chiese gentilmente la contessa.

__"No my lady, io frequento l'università.....ho superato gli esami degli ultimi tre anni col massimo dei voti, mi piacerebbe diventare arredatrice di interni!" rispose Ellison che, osservandola con ammirazione un'altra volta, pensò che i suoi tre figli avevano preso il suo colore di capelli ed il suo taglio degli occhi; il conte Spencer invece aveva i capelli castano scuri.

__"Bene...è una bella scelta, davvero un bel lavoro complimenti!" le disse sorridente la donna, Ellison le sorrise a sua volta.

__"Elly tesoro.....ti senti bene?" suo padre la riportò alla realtà, la sa mente era tornata in dietro di 12'anni.

__"Sto bene papà, sono solo schioccata! Mi dispiace per Abigayl, non era poi tanto vecchia, se non erro doveva avere 63 o 64 anni al massimo. Qui non dice come è successo, ce lo dirà di sicuro l'avvocato che hanno mandato in avanscoperta!" rispose Ellison, riprendendosi man mano dalla notizia.

__"E cosa intendi fare, porterai li i gemelli?" chiese suo padre, lei lo guardò con espressione indecifrabile.

__"Non ho la più pallida idea di ciò che farò papà, aspettiamo l'arrivo dell'avvocato, sentiamo i chiarimenti che vorrà darci e poi penseremo al da farsi!" rispose Ellison emettendo un lungo sospiro.

L'avvocato Monreal arrivò puntuale dopo cena, verso le 21.15; raccontò ai Wilson che la contessa aveva avuto un infarto nel sonno, praticamente l'avevano trovata morta nel letto il mattino dopo essersi coricata. Aveva lasciato una lettera privata per suo figlio Tyler, e all'interno del testamento c'era scritto che il suo più grande desiderio era che i suoi nipotini ritornassero finalmente a casa, e cioè alla tenuta degli Spencer a Cambridge.

Ellison avrebbe ricordato quel giorno per il resto della sua vita. Tyler era andato contro tutto e tutti per sposarla, anche contro il caparbio e freddo padre, il conte Connor Damian Spencer.

Avevano organizzato il matrimonio, nella piccola cappella di famiglia Tyler la stava aspettando emozionato con i testimoni a suo fianco, che erano i suoi fratelli Gavin e Victoria, diventati anche i migliori amici di Ellison.

Alla cerimonia Tyler aveva voluto invitare tutti i suoi amici dell'università, anche i rampolli dell'alta società erano stati invitati; solo i loro genitori, coetanei del Conte Spencer, avevano deciso di non partecipare alle nozze; sua madre Abigayl però ....era seduta in prima fila, mai e poi mai sarebbe mancata alle nozze di uno dei suoi figli.

Aveva appena terminato di vestirsi, con l'aiuto di una governante della tenuta, quando il conte Connor Spencer entrò nella sua stanza.

__"Sei convinta di quello che fai? Hai deciso di incastrare mio figlio a tutti i costi, non è vero?" gli chiese guardandola con ammirazione e disprezzo allo stesso tempo.

__"Però devo dire che dalla tua, hai tanta bellezza!" disse sarcastico.

__"Io amo suo figlio sig. Conte, che le piaccia o no.....io amo molto Tyler; e lo amerei anche se fosse povero in canna!" ribatté furente.

__"Questo mi fa piacere sentirlo, perché è proprio quello che farai di lui sposandolo, lo renderai un povero in canna, perché se sposa te.....io lo diseredo anzi, lo disconosco come figlio cosicché non avrà nulla a pretendere anche quando io sarò morto __Ellison impallidì udendo quelle dure parole__ Pensaci, quanto durerà questo focoso idillio?! Quando la passione si affievolirà, Tyler si renderà conto di quello che avrà perso per colpa tua, e finirà con l'odiarti. Dici di amarlo, ma non ti importa di condannarlo ad una vita da poveraccio sposandoti con lui; rifletti Ellison, Tyler è nato col blasone.....non costringerlo a lavorare duro per mantenere te e lui. Se accetti di andartene in questo istante, senza farti vedere mai più, ti firmerò un assegno di 100.000,oo dollari; prendere o lasciare.......se mi vuoi sono nello studio, raggiungimi!" dopodiché usci spalancando la porta della camera della sposa, e trovandosi di fronte suo figlio Gavin sulla sua sedia a rotelle, il quale lo applaudì sarcastico. Il conte Spencer non disse nulla, si limitò a rivolgergli uno sguardo severo ed andò via.

Ellison si era accasciata a terra in lacrime circondata dal suo bell'abito da sposa, Gavin le si avvicinò più che poteva, e con la punta delle dita le accarezzò una guancia.

__"Se lo ami veramente, e sei sicura che un giorno Tyler non si pentirà di quello che sta per fare adesso, vai....corri in chiesa da lui, non dar retta a quel vecchio burbero! Ma se non sei sicura.....allora io avrei una proposta da farti!" disse serio, Ellison si prese il viso fra le mani.

__"Non è che io non sono sicura dei nostri sentimenti, è solo che non me la sento di privarlo.....di tutto questo! __rispose indicando la tenuta, girando le braccia tutto in torno, per poi farsele ricadere in grembo__ Però c'è anche un 'altra cosa........ sono incinta Gavin" rispose singhiozzando, l'uomo le prese una mano fra le sue.

__"Io credo che tu la tua triste decisione l'abbia già presa!Vedi Elly.....ieri sono andato a controllo dal medico, e mi ha dato un brutto verdetto; la mia malattia è regredita molto e si suppone che io abbia ....ad occhio e croce, altri due anni di vita; qualcosa in meno e non di più!" le confidò con una tranquillità unica, Ellison si coprì la bocca con le mani e riprese a singhiozzare.

__"Non voglio che mia madre assista al lungo calvario che mi condurrà poi alla morte sicura; allora ho pensato proprio adesso ad una soluzione. Andiamo via insieme, sposiamoci..........io riconoscerò il tuo bambino come mio, dandogli così il cognome che gli spetta; e tu mi aiuterai a trapassare! Lo so che ti chiedo un sacrificio enorme, ma tu potresti continuare a studiare perché le mie sovvenzioni comprese pensione ed accompagnamento, ti permetterebbero di studiare e crescere tuo figlio! Senza contare poi che voi due sareste i beneficiari della mia assicurazione sulla vita, e che tu prenderesti un sussidio di vedovanza dopo che io sarò morto!" Gavin pronunciava quelle parole come se non parlasse di se stesso, ma di un'altra persona; Ellison ammirò quell'uomo tanto coraggioso.

__"Rifletti sulla mia proposta Elly, ma fallo in fretta!" lei amava troppo Tyler per costringerlo ad una vita di povertà e stenti, il Conte Spencer era spietato, e qualora Ellison si sarebbe sposata col suo secondogenito, non avrebbe esitato a mantenere le minacce che le aveva rivolto poco prima. Allora lei si asciugò gli occhi, si alzò in piedi e prese la mano che Gavin gli porgeva.

__"Accetto, andiamocene subito via di qui, prima che mi renda conto di ciò che sto facendo!"

__"Signora Spencer, cosa risponde alla richiesta dei suoi familiari?" le chiese l'avvocato, gli occhi di suo padre e della sua compagna la osservavano trattenendo il respiro; Ellison prese a camminare avanti e indietro, rimase alcuni minuti in silenzio prima di parlare.

__"Sapevo che un giorno o l'altro....questo momento sarebbe arrivato! Ho solo una richiesta da fare al conte ed ai suoi figli; qualora dovessero provare ancora dell'astio nei miei confronti, davanti ai ragazzi dovranno trattarmi come una vecchia amica, fingendo di provare simpatia per me. In caso contrario, riprenderò i miei bambini e me ne ritornerò ad Edimburgo!" disse fermamente, lasciando tutti di sasso.

__"Posso permettermi di chiederle il perché di questa richiesta?" chiese l'avvocato, anche suo padre e Camille la guardarono con curiosità.

__"Non voglio che i miei figli un giorno, si debbano trovare a scegliere fra me e la famiglia del loro padre!" rispose amareggiata.

__"Allora mamma ricapitoliamo, la nonna è morta.....e dopo la sua morte è stata trovata una lettera dove lei confessava a tutti che il nonno ti aveva cacciata dalla tenuta, il giorno in cui dovevi sposare lo zio Tyler. E perché tutti si ricordano di noi solo adesso?" chiedeva Damian arrabbiato ed amareggiato.

__"Andiamo fratellino....la mamma ce l'ha già spiegato, il nonno era un tiranno e teneva tutti sotto il suo volere perché è il conte di Cambridge e così è stato abituato sempre a porsi; fino al giorno della morte della nostra povera nonna, che lo ha cambiato radicalmente. Certo che in nonno doveva amare molto la nonna!" Ellison avvolse le spalle del figlio e gli baciò la testa.

__"Sei stato molto esauriente Connor, grazie!" il gemello più ribelle sbuffò.

__"Se proprio lo dobbiamo fare, facciamolo! Andiamo a conoscere questi parenti, certo mi sarebbe piaciuto conoscere anche la nonna, però adesso è tardi......vabbé, vuol dire che ci faremo raccontare tutto di lei; che ne dici fratellino?!" Connor gli sorrise contento del cambiamento d'umore del fratello, Ellison li abbracciò entrambi.

__"Adesso però ometti miei, dovete filare sotto le coperte, domani comincia per voi una nuova versione della vostra vita e dobbiamo partire presto!" li salutò lei facendoli distendere a letto.

__"Mamma, ma con noi verranno anche il nonno e Camille?" chiese ancora Connor.

__"Non subito tesoro, ci raggiungeranno in seguito a causa degli impegni di lavoro. Adesso però basta parlare, chiudete gli occhi e dormite ...... buonanotte!" detto questo uscì dalla camera dei suoi bambini diretta nella sua; sapendo già che non avrebbe chiuso occhio.

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