Capitolo 4
Kevin racconta:
Ero arrivato da un po' e la prima cosa che trovai fu la porta d'ingresso aperta, ma che diavolo, la sbattei con rabbia. Non riuscivo ancora a credere che mamma avesse assunto quell'oca come dipendente, non sapeva fare nulla.
Bussarono alla porta, così mi voltai, era lei, ma non aprii, continuava a bussare come se non ci fosse un altro giorno, così sorrisi e la lasciai continuare a bussare come una matta, alla fine non mi importava.
-Che succede Kevin?", Gemma stava scendendo le scale, la guardai incrociando le braccia e scrollandomi le spalle, ‘chi è che bussa alla porta?’, lei alzò un sopracciglio senza capire mentre mi guardava, io scrollai di nuovo le spalle, lei sbuffò e mi spinse via per aprire la porta e trovammo un'Indira infastidita con il viso completamente sfigurato dalla sua furia, ”Indira, che è successo, che è successo?
-Sono uscita per buttare la spazzatura e per caso la porta si è chiusa da sola“, disse guardandomi infastidita, io la guardai furiosa per il semplice fatto che lei mi guardava e io bussavo ma qualcuno, che mi stava ascoltando perché l'avevo visto sbirciare dalla finestra, non apriva la porta”, mi guardarono furiosi, io sbuffai.
-Gemma smettila di ascoltare questa e tu, smettila di dire sciocchezze, se la porta era chiusa è perché qualcuno è così stupido da lasciarla aperta", dissi ironicamente guardandola, Gemma mi guardò minacciosa.
-Devi essere così scortese, stavo solo aprendo la porta", disse Gemma guardandomi, io sbuffai ridendo.
-È una stupida, non sa fare nulla di buono e continua a girare per casa senza fare nulla, Denis fa tutto, non sa nemmeno cucinare e tu la difendi ancora, è una sgualdrina, non è della nostra classe, non so perché le parli", dissi infastidito mettendomi le mani in tasca, Gemma diventò rossa di rabbia e Indira mi fissò senza dire una parola, andò in cucina e poi tornò con le sue cose in mano.
-Ho bussato alla porta per prendere le mie cose, me ne stavo andando", disse senza aggiungere altro, la guardai per qualche secondo, ‘oh per favore, addio Gemma’, disse mentre usciva dalla porta e la chiudeva dietro di sé, stavo per girarmi per andare in camera mia, ma Gemma mi afferrò il braccio facendomi voltare e guardandola, ”cosa c'è che non va Kevin, cosa c'è che non va in te?
-Perché le parli così, non ti ha fatto niente, non hai il diritto di fare quello che hai fatto", incrociò le braccia e mi guardò con rabbia.
-Senti Gemma, io faccio quello che voglio, tu sei solo mia sorella e sei più giovane di me, non devi dirmi niente e non mi interessa cosa pensa di me quella sprovveduta", dissi furioso mentre mi giravo per andarmene.
Non so perché mi stessi comportando in quel modo, non capivo ancora perché Indira mi desse tanto fastidio, ma era così, non mi piaceva, punto e basta.
-Non sapevo cosa fare, se continuare per la mia strada o guardarla. Un brivido mi attraversò il corpo e rimasi in silenzio mentre mi guardavo la punta delle scarpe sentendo una fitta dentro di me. “Le assomigliava troppo...”.
-Di che cazzo stai parlando Gemma?", borbottai, lei sospirò.
-La prima cosa che ho pensato è stata quella quando l'ho vista, ma non ho osato chiederti se l'avevi notato perché sapevo che ti saresti arrabbiata, sono quasi identiche e...” mi voltai furioso, guardandola con furore per avermi fatto ricordare.
-No, quella cameriera non assomiglierà mai a Camille", dissi seccato, lei mi guardò, poi sospirò stancamente senza nemmeno farci caso.
-Non importa se le assomiglia o meno, Kevin, è sbagliato il modo in cui le hai parlato, anche lei è una persona e ha dei sentimenti, come tutti gli altri e ti sistema la stanza, ti prepara la colazione, aiuta Luke con i compiti e ci accompagna, ci dà anche tutto quando glielo chiediamo e tu sei ancora così ingrato, impara un po' di rispetto", disse seccata salendo le scale, io sgranai gli occhi e solo perché assomiglia a Camille non fa di lei una persona cattiva come lei, Kevin.
-Lasciami in pace, Gemma", dissi seccato e andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Anche Gemma se n'era accorta, quell'ochetta assomigliava tanto a Camille.... E io lo odiavo.
