Parte 6
Mentre lo spettacolo giungeva alla sua logica conclusione, continuavo a rimanere seduto, incapace di alzarmi. Le mie dita si aggrapparono avidamente alla ringhiera, come se qualcuno mi stesse spingendo a forza fuori di qui. Volevo tenerlo per un secondo... Solo un secondo!
- Ruby", Alex si alzò dalla sedia, incombendo su di me come un'enorme roccia. Alzai lo sguardo su di lui, con gli occhi confusi. Posso solo immaginare quanta supplica ci fosse in lui, visto che l'uomo espirò pesantemente e scosse la testa. - Va bene, possiamo restare seduti ancora un po'.
Neanche la nonna se n'è andata. Era come se stesse aspettando qualcosa, fissando incantata il vuoto. Dal modo in cui le brillavano gli occhi, capii che si stava ancora riprendendo da ciò che aveva visto. Osservai la donna con la coda dell'occhio, senza voler essere invadente. Anche se i miei pensieri erano infondati, mi sembrava di vedere il mio parente per l'ultima volta. Chissà come sarebbe finito il mio esperimento...
- Mi scusi", Crawford ruppe bruscamente il silenzio, rivolgendosi non a me ma alla nonna. Non ha spostato subito lo sguardo sull'alfa, sorridendo dolcemente. - Mi chiamo Alex Crawford e questa è mia moglie Ruby. Ci è piaciuto molto il modo in cui sua nipote Clara ha ballato la sua parte, vero? Non pensate che sia impertinente... Ci piacerebbe incontrarla ed esprimerle le nostre emozioni di persona.
- Oh..." il volto della donna si tirò su, saltò bruscamente dalla sedia e tese la mano all'uomo, cercando di stringerla. Ma Alex prese l'iniziativa appena in tempo, baciando il palmo della nonna arrossata. - Ti conosco, vero? Sei tu che ci hai dato l'enorme certificato di denaro l'altro giorno, vero? Grazie mille! Grazie a voi, la nostra vita è cambiata. Clara ha visto una nuova prospettiva! Ma..." La nonna mi guardò di nuovo, osservando il mio viso. - È strano, sua moglie sembra essere bionda e si chiama... Come si chiama? Serena...? Sookie? Samantha?
Ho smesso di respirare e mi sono girato dall'altra parte. Mia nonna, dopo una certa età, ha iniziato prima a parlare e poi a pensare. Ci siamo trovati in molte situazioni divertenti per questo motivo. Ora la donna mi aveva letteralmente sparato al cuore con un fucile di grosso calibro.
- Naturalmente non mi dispiace presentarvi mia nipote! Credo che anche a lei piacerebbe", mi affrettai a cambiare argomento, ma era già diventato incredibilmente freddo. Ora deve aver pensato che fossi un'amante scaltra che era stata portata "a spasso" da un potente mecenate delle arti. - Andiamo dietro le quinte. Sarà più veloce in questo modo...
Il parente aveva una specie di pass speciale e le guardie ci hanno fatto entrare facilmente nell'area di lavoro. Ho cercato di stare il più lontano possibile da Alex per tutto il tempo. Come se questo potesse mitigare l'imbarazzo. Una cosa positiva è che l'uomo non ha insistito e non ha nemmeno cercato di tenermi la mano.
Solo quando eravamo quasi arrivati al tavolo da trucco di Clara, Crawford mi bloccò improvvisamente la strada e mi guardò dritto negli occhi, come per mettermi in guardia:
- Non esagerare. Ricordate che la ragazza non vi conosce. Potresti spaventarla.
Mi affacciai da dietro la spalla dell'alfa, notando che la nonna era già riuscita ad avvicinarsi alla sorella e le stava descrivendo attentamente la situazione, indicandoci. Non volendo che la serata finisse presto, annuii brevemente.
- E", esita Alex, inarcando un sopracciglio, "sorridi ogni tanto. Ci sono abituato, ma fa paura a tua nonna.
Un altro breve cenno e l'uomo mi lascia finalmente andare avanti. Clara era già sull'attenti, a piedi nudi sul tappeto marrone scuro. Si stava agitando nervosamente con le scarpette da punta e mi guardava con eccessiva eccitazione.
- Ti conosco, vero? - Fece un passo avanti con gioia infantile e mi abbracciò così forte che le mie ossa si spezzarono. Mi bloccai, con il cuore che batteva all'impazzata e la vista annebbiata.
"Dio... Clara si è davvero ricordata di me? Potrebbe davvero essere come prima?! Lei, io, la nonna...", la mia testa ha girato, e ha dato una specie di gioia voluminosa e una scarica di ossitocina! Stringendo il fragile corpo di mia sorella a me, inspirai bruscamente, sentendo il suo profumo nativo.
- Sei la ragazza del centro commerciale, vero? C'è stata un'esplosione, sono riuscito a scappare a malapena in tempo. Ma ti ho visto cadere... pensavo fossi morta", Clara si colpì la testa con un martello, stroncando ogni speranza. - "Sono felice di essermi sbagliato.
Era difficile fare conversazione. Mia nonna e Clara pensavano a me e ad Alex come a una specie di persone dell'alta società che dovevano essere il più discrete possibile davanti a loro. Ma volevo almeno una semplice comunicazione. Qualcosa di caldo e accogliente, come prima...
- Alex", gli ho sussurrato all'orecchio, "posso parlarti un minuto? - L'alfa annuì, lasciandosi condurre via. Clara andò a cambiarsi e mia nonna ad aiutarla. - Voglio portarli fuori a cena. Posso?
Senza pensarci un attimo, l'uomo lo interruppe:
- È una pessima idea.
- Ma perché? È il mio compleanno e comunque non abbiamo altri programmi", non battei ciglio, agitandomi nervosamente sulla sedia, cercando di dire a Crawford quanto fosse importante per me.
- Ruby..." Scosse la testa stancamente, strofinando con il pollice la ruga tra le sopracciglia. - Venire qui non è stata nemmeno l'idea migliore.
