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La prigioniera del deserto

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Bondager
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Riepilogo

Due persone diverse e in antitesi tra loro che si incrociano per caso in una terra lontana. Uno delle due è integrata perfettamente in questa terra e la vive al meglio, in una bolla di benessere e di privilegi assoluti. L' altra invece ci finisce quasi per caso in questo paese, ma non ha nemmeno il tempo di provare a conoscerla e a viverla.. .. Perché ..

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Capitolo UNO

P.d.V. Maria

Maria sta scendendo al piano della reception e intanto maledìce il sonno, il fuso orario, il lavoro, la stanchezza e tutto il resto di questo piccolo mondo in cui è precipitata quasi di punto in bianco. Una settimana fa' era senza lavoro, tre giorni dopo aveva firmato un contratto per un posto come geologa per una ditta milanese e ora, dopo meno di 72 ore, era già lì a Dubai, distante da casa, sola soletta e un po' preoccupata se non addirittura spaventata.

L'ascensore con cui stava scendendo al pianterreno aveva le pareti trasparenti e si vedeva un panorama a dir poco fantastico. La skyline di Dubai occupava tutta la costa e il mare di luci e di laser che generava squarciava la notte rendendola quasi un entità astratta. Gli sembrava tutto cosi strano, si sentiva come un aliena appena sbarcata su un pianeta sconosciuto.

Arrivata al pianterreno andò alla reception a depositare le chiavi della sua stanza e poi si soffermò a guardare il via vai di clienti e personale che entravano ed uscivano dall'hotel. Sembravano tante formiche che si rincorrevano, alcune laboriose e veloci, altre flemmatiche e dal passo tranquillo. Per fortuna Maria non era particolarmente venale o interessata a soldi e lusso: dopo pochi minuti osservare le Bentley e le Mercedes della ricca clientela dell'albergo le venne a noia e con loro anche tutta quella fauna di ricchi e riccastri che ostentavano Rolex e abiti firmati così come lei esibiva con noncuranza il suo zaino comprato da decathlon e la sua tenuta sportiva. Decise così di spostarsi e di dirigersi verso la sala ristorante e, mentre si dirigeva li, iniziò a consultare il telefono cellulare del lavoro in cerca di messaggi dall'Italia e dall'ufficio. Non conosceva quel telefono e aveva ancora delle difficoltà ad adoperarlo e così dovette fermarsi e quando finì di armeggiare e sollevò il capo dal display..

P.d. V. Alberto.

"Buonasera Ambasciatore. Vederla è sempre un piacere ed ospitarla un onore"

L'ennesimo salamelecco all' ennesimo vip che parteciperà alla cena di stasera, ma stasera Alberto è distratto. Deve concentrarsi sul lavoro e sui suoi doveri di anfitrione, ma non può nascondersi che quella donna lo ha colpito.

Stai invecchiando vecchio mio.. E sorridi quasi tuo malgrado. Sei abituato a ricche ereditiere e a milionarie più o meno improvvisate CV he affollano l'hotel e una ragazza normale la dentro ti sembra quasi fuori posto. L'hai vista arrivare quel pomeriggio con il suo zaino e la sua vetusta valigia giallo limone, hai controllato che gli assegnassero una camera di basso livello (la prenotazione a suo nome è di una società italiana, ma il tuo hotel non è fatto per tecnici od operai) e ora sei nella hall e la stai osservando da qualche minuto ormai.

Non altissima, non magrissima, di certo non bellissima. Mora con gli occhi scuri, capelli lisci che avrebbero bisogno di una messa in piega, pelle chiara a cui servirebbe un massaggio e qualche buon trattamento di bellezza.. In una parola una donna, anzi una ragazza insignificante.

Ma ti incuriosisce lo stesso, ti piace, ti sembra un soggetto da tenere a mente e da valutare con più attenzione. Certo, la in quel contesto sembra un pezzo di carbone in una cesta di diamanti, ma anche il carbone può essere lavorato e se ne può trarre anche qualcosa di buono con un po' di pazienza.

"Dottoressa Maria, lei permette? Posso rubarle qualche minuto del suo tempo?"

Arrossisce e fa un passo indietro, ma poi si blocca e ti guarda arrivare con l'aria un po' spaurita.

"Dottoressa, mi scuso per la stanza che le è stata assegnata. Definirla un tugurio è poca cosa, ma il personale al desk non era preparato ad accoglierla e ha fatto un imperdonabile errore"

"Ma no, la stanza è bellissima, mi sento una regina lassù, sono contentissima mi creda.."

Certo, pensi tra te e te. Una come te se va bene avrà dormito in qualche motel nella sua vita, altro che in hotel extralusso come questo.

"Sono qua per scusarmi per il disguido, insomma. Avevo già dato disposizione di farle assegnare una suite per le prossime notti, ma poi ho scoperto che lei domani partirà prestissimo per lavoro"

"Si, lei è informatissimo"

Sorride e vedi un bel viso regolare e dei bei denti bianchi curati.

"Vado nell'interno del paese a vedere dei potenziali giacimenti di petrolio e di gas naturale. È il mio primo lavoro ufficiale all'estero e sono un po' agitata, ma sono certo che lei mi capisce benissimo"

Sposta il peso sulle gambe, gioca con l'orologio e con gli anelli, torna ad abbassare quegli occhi così scuri e così belli.

"Certamente, dottoressa. Però questo mi mette in ulteriore imbarazzo. Diciamo che per ovviare agli errori dei miei dipendenti mi permetterò di invitarla stasera ad assistere a uno spettacolo che si terrà nel privé dell'hotel. Ovviamente avrà un posto riservato e una visuale perfetta sul palco e sulle scene. Le farò recapitare l'invito al suo tavolo.. E sappia che non sono persona che accetta i rifiuti, soprattutto quando vengono da donne belle e intelligenti come lei. Quindi la aspetto.. Ma ora mi permetta di salutarla, dottoressa, il lavoro mi reclama e io ho degli obblighi a cui devo attenermi. A più tardi"

E così facendo accenna un leggero inchino e si allontana a passo spedito, fasciato nel suo abito di alta sartoria e avvolto dal suo profumo firmato forte e penetrante come il.suo sguardo..

P.d.V. Maria

Un bell'uomo decisamente. Non fa per te e poi ha uno sguardo che ti ha trapassata da parte a parte più volte durante quel breve colloquio, ma ha un suo savoir faire e parla anche uno splendido italiano. Il tuo inglese al confronto è patetico, dovrai affinarlo se vuoi continuare a viaggiare per lavoro.

Alla fine riponi via il cellulare e poi perdi di vista l'uomo che si deve essere infilato negli uffici della amministrazione dietro al desk. Un sospiro e via, ora di mangiare e di rilassarsi un po'. Nel dopocena andrai a vedere lo spettacolo per pura cortesia, ma dopo salirai in stanza e andrai a dormire subito. Domani devo alzarti presto e se non recuperi un po' di sonno passerai una giornata infernale a dir poco.

Ecco: tavolo, cameriere, una goccia di vino (tanto paga il tuo capo.. e sorridi) e poi un pasto che consumi velocemente. Stai per alzarti ed arriva una delle ragazze del desk, per la precisione quella che ti ha assegnato la stanza dove sei alloggiata.

"Dottoressa, mi perdoni. Il Signor Alberto mi ha detto di darle questa busta e di rammentarle il suo invito e la sua promessa di accontentarlo. Ha detto che la aspetta e che spera di sorprenderla e di soddisfarla. Le auguro una buona serata, dottoressa"

La guardi allontanarsi nel suo striminzito tailleur da lavoro e poi apri la busta. Dentro la firma illeggibile probabilmente dell'uomo e un numero che indica forse il numero del suo tavolo nel locale.

Sospiri e ti alzi prendendo la busta in mano. Vedi le indicazioni per il privé e ti dirigi li, con un passo lento e quasi trascinato. Basta fare presto, pensi tra te e te. Le scarpe ti fanno male e hai anche bisogno di spogliarti e di farti una doccia.

.. Hai sonno ..