Capitolo 9
Non per molto.
Almeno perché non c'erano catene né manette, se avessi voluto scappare, la porta era lì, nessuno mi tratteneva. E poi il mio sconosciuto era sparito.
Chissà dove!
E così mi misi a cercarlo...
Non dovetti andare lontano. Appena varcai la soglia, lui tornò con dei ceppi in mano.
«Hai deciso di scappare?» chiese l'uomo, inarcando le sopracciglia e rimanendo immobile davanti a me.
Anche se avessi voluto, non avrei potuto scappare.
«Sono venuta a cercarti», sorrisi, indietreggiando. «Ma ho anche pensato di scappare, sì», non negai.
«E come avresti fatto a scappare?» mi seguì in casa, chiudendo la porta.
Si avvicinò alla stufa e vi gettò della legna.
«Non ci ho ancora pensato», confessai onestamente e questa volta mi tolsi i vestiti, lasciandoli accanto al cappotto da uomo.
Non avrei dovuto farlo. Faceva freddo.
«Ah, va bene, come vuoi, poi mi racconti. Magari potremo giocare a rincorrersi», disse con finta serietà, prendendo da uno scaffale dei fiammiferi e un giornale.
Si guardò un po' intorno, poi si avvicinò al tavolo e sbirciò dietro la tenda, da dove prese una lampada con un bulbo di vetro dal davanzale. Sembra che si chiamino lampade a petrolio. La accese. Una piccola fiamma danzò allegramente sullo stoppino, illuminando gran parte della stanza e conferendole un'atmosfera accogliente e un'oscurità particolare. Le ombre danzavano in modo inquietante sulle pareti.
«Mmm... e il legare prima va bene?
Mi guardai intorno. Non trovai nulla che potesse essere adatto allo scopo. Mi sentii persino un po' offesa. La realtà era decisamente inferiore alla mia fantasia. Nel frattempo, lo sconosciuto sorrideva ancora più apertamente e si accovacciò davanti alla stufa. Solo allora notai che c'era una piccola porta, che lui aprì.
«No, la legatura verrà dopo. Quando ti avrò raggiunta», mi spiegò gentilmente con una pausa promettente tra una frase e l'altra, mentre si metteva a ravvivare il fuoco con dei rametti e dei fogli di giornale accartocciati.
«Mi stai seducendo, lo sai?» sorrisi, stringendomi in un abbraccio.
Un modo pessimo per riscaldarsi. Meglio rimettersi il cappotto. Ma per qualche motivo mi sembrava un'idea discutibile. Avrebbe potuto pensare che mi ero davvero spaventata e che stavo per scappare. Eppure il mio gesto non passò inosservato.
«Vieni qui», disse l'uomo a bassa voce, tirando fuori da sotto la panchina un altro sgabello, molto piccolo e basso, per essere precisi.
Le gambe mi portarono lì di loro, senza che io potessi controllarle. Non mi passò per la mente nemmeno l'idea di disobbedire. Questo mi spaventò davvero. Anche se lo capii solo dopo essere arrivata dove mi aveva detto. Lo sconosciuto rimase accovacciato dietro di me, e il calore del suo corpo si diffondeva su di me, riscaldandomi. Davanti a me c'era già un vero fuoco che mi riscaldava.
«Probabilmente ho perso la testa», conclusi ad alta voce, guardando le mani dell'uomo che piegavano con sicurezza i pezzi di legna.
Le fiamme vivaci cominciarono lentamente ma inesorabilmente a divorarle all'interno della stufa.
«Senza dubbio», confermò il mio compagno. «Nessuna ragazza che conosco avrebbe mai accettato di andare da qualche parte con uno sconosciuto, e per di più accettando così tranquillamente di passare la notte con lui in mezzo al nulla. Mi hai sorpreso. Ho aspettato fino all'ultimo che iniziassi a buttarmi addosso per chiedermi di riportarti in città. Forse per questo non ti toccherò davvero.
L'ultima frase la pronunciò piano, all'orecchio, con una promessa velata. Solo un sorriso allegro indicava che stava scherzando di nuovo.
«Oggi?» chiesi, voltandomi verso di lui.
Perché, come si suol dire, ogni scherzo ha un fondo di verità...
«Posso anche non solo oggi», acconsentì a modo suo. «Dipende da te, bambolina», disse con tono davvero serio.
«Va bene, allora domani prometto di comportarmi bene», disse lei voltandosi di nuovo verso il fuoco e stringendosi più forte a lui.
Beh, che se ne vada. È la mia piccola avventura promessa, no? Me la godrò. Avrò sempre tempo per rimuginare sui rimorsi. La mia realtà è spesso molto più spaventosa. ________________Dagli autori: Care lettrici! Un altro interessante romanzo d'amore contemporaneo su una donna forte e un vero uomo vi aspetta nel libro di Alla Biglova "Due strisce da uno sconosciuto".
