Capitolo 15 Soggiorno con Dylan in albergo
Contatto visivo.
Le mani di Brendon indugiavano sulla vita sottile di lei, mentre le sue guance arrossate sembravano petali di pesco, incredibilmente delicati.
Brendon abbassò il capo: le sue labbra stavano per sfiorare l’angolo di quelle di Ranita.
"Brendon, sei lì dentro?"
Proprio in quell’istante la porta dell’ufficio si spalancò con forza. Holly irruppe dentro con il mento sollevato. "Devo dirti una cosa importante!"
"Holly, nessuno ti ha insegnato a bussare prima di entrare?" La voce fredda di Brendon la fece sussultare, le gambe improvvisamente molli.
Holly fece il broncio, ma i suoi occhi si posarono subito su Ranita con rancore.
Nonostante la pronta reazione di Brendon, aveva visto abbastanza: Ranita era inchiodata alla scrivania! Quella volpe… stava davvero cercando di sedurre suo fratello in ufficio?!
"Fratello, sono solo preoccupata. Ranita è stata in hotel con un uomo ieri sera!"
Allungò il telefono a Brendon. "Guarda tu stesso, se non mi credi."
Holly guardò Ranita trionfante, agitando il dito. "L’ho visto chiaramente: era tra le braccia di uno sconosciuto, sono entrati insieme nella stessa stanza ed… e sono usciti insieme!"
Ranita osservò con calma il video: mostrava il corridoio dell’hotel, lei e Dylan che entravano nella stanza. Il suo volto era nitido, Dylan si vedeva solo di spalle.
"Brendon, non la sto accusando per nulla! Ha appena divorziato e già corre in albergo con uno sconosciuto. Chissà cos’ha fatto prima…"
"Holly, fuori."
La voce di Brendon non ammetteva repliche.
Dopo averla cacciata, passò il telefono a Ranita con tono tagliente: "Sei stata davvero in hotel con Dylan? Nella stessa stanza?"
Lo sguardo di lui era un misto di sospetto e rabbia. Il cuore di Ranita si strinse dolorosamente.
"Brendon, sì, ero con Dylan, ma…"
"Non c’è bisogno di spiegazioni." Le sopracciglia di Brendon si aggrottarono, la voce dura come lama. "Anche se abbiamo firmato l’accordo di divorzio, non abbiamo ancora concluso le pratiche legali. Non voglio scandali in questo periodo. Hai capito?"
Dominante, come sempre.
Ranita aprì la bocca, ma si fermò. A che serve spiegare, se lui non vuole ascoltare?
Appena lei uscì, Caleb entrò con un rapporto. Brendon lo scorse velocemente e lo restituì.
"Straccialo."
Era l’ultimo referto delle sue analisi del sangue: risultavano sostanze proibite. Forse la notte con Shannon era stata il frutto di un complotto.
Gli occhi di Brendon brillarono di gelo. "Avete controllato la sorveglianza di Autumnhall Manor? Chi è stato?"
"Controllata, ma niente di insolito," rispose Caleb esitante. "Troppa gente nella sala banchetti, difficile risalire al colpevole."
Brendon serrò la mascella. Non era tipo da lasciar correre, ma per il momento… "Lasciamola qui." Poi cambiò tono: "Con Ranita, è tutto sistemato?"
"Ho già mandato qualcuno. Per gli immobili ci vorrà qualche giorno, ma gli alimenti verranno depositati oggi."
"Aggiungi un altro milione," ordinò Brendon, freddo e generoso allo stesso tempo. "E fissate un orario per completare le pratiche."
…
Appena Ranita entrò in ascensore, il telefono trillò. Aprì i messaggi e rimase sorpresa: Brendon le aveva trasferito più del concordato. Un milione in più.
Era il suo modo di fare ammenda per la scenata.
Ma Ranita non si sentì felice: era solo denaro, non ciò che desiderava davvero.
Un secondo messaggio arrivò da Caleb, che le chiedeva se tre giorni dopo fosse libera per l’appuntamento con l’avvocato.
Ranita si fermò, le dita che tremavano appena sulla tastiera. Poi scrisse una sola parola: "Ok".
