
Riepilogo
La bella e peculiare Sherille, la quale vita mai è stata semplice, dopo anni di maltrattamenti deciderà di redimersi da quel che pare il suo destino, tuttavia ricordiamoci bene che la vita alle volte è una gran bastarda. Nel momento migliore le riserverà un bel schiaffo sonoro sulla gote e la dirigerà tra le braccia di un uomo intrigante quanto psicopatico: Aleksey Ivan'kov. L'uomo in questione altro non è che il secondogenito della pericolosa famiglia mafiosa "Bratva". Egli si occupa di accompagnare le sue vittime nel viaggio verso la morte in modo così crudo che, caro lettore, ti si accapponerà la pelle. Aleksey Ivan'kov si eccita nel vedere le sue vittime boccheggiare, ama provocare morte e distruzione e trova voluttuoso udire le grida e preghiere disperate rivolte a lui. Mio lettore verrai catapultato in ogni antro folle della psiche dei personaggi, divorerai il romanzo crudele e piangerai a fiotti dal dolore. Caro lettore se sei giunto sino a questo punto vorrei domandarti se hai davvero il fegato per intraprendere questa avventura ai limiti della follia umana. Se la tua risposta alla mia sfida è stata positiva, caro avventuriero, ti auguro buona fortuna! Ti servirà per resistere. ?Ci sono scene di violenza, torture e sesso esplicite che verranno segnalate prima di cominciare. Se siete deboli di stomaco o facilmente impressionabili saltate le scene di tortura?
Capitolo 1: Viaggio verso nuove avventure
Pov’s Sherille
"Sherille! Svegliati, presto!!"a turbare il mio sonno è l’altisonante richiamo di Riccardo che mi riscuote brutalmente distruggendo il mio unico desiderio riposto in una bella e lunga dormita dato che è ormai da giorni, non dormo più la notte per poter sostenere un eccellente esame di maturità. Dischiudo lentamente e controvoglia , le mie palpebre , trovandolo a cinque centimetri dal mio viso "Veloce! Abigail ti sta attendendo in bagno con Emma e il tuo abbigliamento in mano!" Continua a vociare , ho la vista ancora offuscata dal sonno e la bocca impastata per il risveglio traumatico. Io, Riccardo, Abigail ed Emma siamo migliori amici da quando ho intrapreso il percorso scolastico da me scelto: l Liceo Linguistico. Ieri, per completare questa mia scelta fino in fondo , ho conseguito l’esame orale della maturità e quei giorni, per me tanto traumatici, potranno infine cessare di esistere, risucchiati dal vortice dell’oblio, anche se nutro dubbi in merito.
Prima di instaurare questo legame così inviolabile con quelli che oggi sono i miei migliori amici, ero la persona più asociale che ogni dio o dea, nel corso dei secoli, abbia mai avuto la possibilità di vedere su questa terra Dopo quell'incidente mi sono chiusa in me stessa,,gli amici che avevo mi abbandonarono lasciandomi da sola a soli quattordici anni a fronteggiare un mondo dove se non imparerai a nuotare con destrezza , ti lascerà annegare mentre scorbacchierà senza scrupoli la tua sconfitta presso la vita.
Così mi sono rimboccata le maniche e ho imparato, seppur con difficoltà, a sopravvivere in questo mondo crudele. I miei occhi iniziano a imperlarsi mentre i ricordi riaffiorano nella mia mente come gli scogli con la bassa marea... "Sherille stai dormendo in piedi!?!Su forza scendi quelle dannate o rischiamo di perdere il..." Bercia incollerito arrestandosi lasciando la frase in sospeso. Al che mi sorge spontanea la domanda: cosa perdiamo? Sono a conoscenza del mio astio verso il viaggiare e non oserebbero mai farmi questo. Il trauma, causato dall’incidente che mi ha cambiato la vita, mi rende avversa a qualunque mezzo di trasporto eccetto la moto, per la quale difatti ho preso la patente.. Placidamente e svogliatamente scendo i gelidi gradini in granito e appena pervengo dinanzi all’uscio di legno del bagno, vengo strattonata verso la doccia mentre odo una Abigail infastidita dal mio essere così flemmatica, sono ancora troppo addormentata per prestarle attenzione. Appena l'acqua, limpida e gelida, piomba sulla mia testa , intraprendo un battere di denti, repentino, causato dalla mia intolleranza al freddo e infatti sono solita, anche d'estate, dormire con un lenzuolo pesante, ed un pigiama a maniche lunghe. "Sherille corri da Emma, forza che è tardi!"
Vagheggiavo illudendomi amaramente che lei fosse più placida e leggermente più delicata ma pare che i miei desideri, stamane, debbano rimanere irrealizzati. Ho entrambi gli anelli spalancati ma ho una vista fin troppo offuscata causata dalla mia maledetta miopia.
Giungo, celermente, da Emma con un misero asciugatoio stretto intorno al corpo. Il pavimento artico sotto le piante dei miei piedi nudi mi costringe a rabbrividire. " Ma buongiorno signorina!" Perché sbraitano tutti questa mattina ? In due secondi mi trovo agghindata alla perfezione con i capelli asciutti per merito delle mie migliori amiche che non soddisfatte continuano a girarmi intorno, come se fossero due leonesse pronte a sbranare la loro succulente preda Sperando in un suo intervento mi chiedo dove sia il corpo materiale di Riccardo.
"Potete porgermi i miei occhiali, per favore?" domando, esigente, la gentilezza che al momento non appartiene più alla mia persona, dato che l’intero sistema nervoso è escoriato dalle loro azioni, al momento prive di motivazione. . Il 'no' asettico di Abigail mi fa arcuare un sopracciglio, "È abbigliata?" domanda, quel menomato del mio migliore amico, dal piano superiore: vedo le loro sagome annuirsi a vicenda in seguito, suppongo che Abigail si diriga in cucina, mentre Emma strilla un altisonante 'sì' a Riccardo. Percepisco qualcosa stendersi sulle palpebre serrate e palpando il tessuto ne deduco che sia una benda. Ed essa è anche ben annodata con un fiocco che mi impedisce di togliermela o semplicemente abbassarla. " Che intenzioni avete?!" chiedo terrorizzata dal buio improvviso "Tranquilla" proferisce Abigail nel vano tentativo di rassicurarmi.
Pov’s Aleksey
Sto applicando i gemelli alle maniche della pregiata camicia di seta che indosso. Rimiro il mio riverbero allo specchio, impeccabile come sempre mentre accentuo la stretta della ragguardevole cravatta. Oggi è un giorno importante per me e i miei fratelli: Maksim, il maggiore nonché capo del nostro impero e Ioann che ha solo 16 anni e oggi diventerà un uomo d’onore entrando definitivamente a far parte del nostro impero.. Fra i miei fratelli io sono quello più apatico e spietato difatti sono io che mi occupo di recapitare le informazioni da spie e traditori, con metodi anche non convenzionali. Sono il braccio destro di mio fratello Maksim e mi occupo insieme a lui, della gestione e del controllo dell’impero mafioso costruito da nostro padre. La mia lealtà verso i miei fratelli è incondizionata.
Rivolgo una breve occhiata al letto disfatto, dove giace nuda Magda una delle prostitute personali della famiglia Ivan'kov. "Aleksey, ty gotov? My dolzhny uyekhat', inache my ne uspeyem!" (=Aleksey sei pronto? Dobbiamo partire sennò non arriveremo in tempo!)
La voce del mio fratello maggiore riecheggia tra le lussuose pareti della villa. Sfodero la pistola e miro contro Magda che ignara di tutto dorme beata. Durante la mia assenza non posso assicurarmi la sua fedeltà e dunque premo il grilletto. Lo sparo riecheggia nella camera e in quel preciso momento una macchia di sangue cremisi si propaga sul capezzale, dove essa era coricata, dal suo capo fino a ricoprire l'intero guanciale . Un supplizio all'assopimento: pura, rapida e incruenta ; dovrebbe essermi grata
Rifodero la Arsenal Firearms ed esco dalla mia stanza.
"Alina ubirayetsya v moyey komnate" (=Alina pulisci la mia stanza) Impongo alla domestica. la cui fedeltà verrà constatata dalla presenza della moglie di Maksim: Aiuko una donna asiatica di vent'anni, ovviamente nozze accordate a tavolino per allacciare i nostri lucri con il Giappone; ma la cosa più inaspettata è che sono riusciti a ricavarne qualcosa di buono: l'amore. Che parola lecia, è soltanto una reazione chimica che fa accoppiare gli animali, nulla di più. Scruto Maksim baciare Aiuko, le sue falangi massicce accarezzano delicatamente il suo ventre, dato che è entrata da poco nel terzo mese di gravidanza. La accomiatiamo e usciamo, montiamo sulla Lamborghini nera opaca e giungiamo celermente in aeroporto; scendiamo dal veicolo e recuperati i bagagli e ci dirigiamo verso il nostro jet privato. Siamo costretti a fare uno scalo all'aerostazione di Fiumicino per rifocillarsi prima delle venti e spossanti ore per giungere a Sidney, Australia dove con la macchina ci dirigeremo verso Melbourne per attendere lo yacht e tendere l’insidia al nostro coniglietto che ci ha abiurati e a quel punto mi allieterò l’anima, , nella mia testa già emergono nuove e macabre idee per estorcere le informazioni da noi tanto volute.
Arrivati a Fiumicino, dopo essere scesi ci dirigiamo verso il bar più vicino, nel mentre da un taxi escono 3 ragazzi e infine fanno scendere una ragazza bendata ... "Sapete che questo è sequestro di persona vero? È penalmente punibile: art. 605 c.p."esorta la bendata “uh una nuova paladina della giustizia, sarà un piacere sopprimerla quando intraprenderà il percorso da giudice penale” penso , già assaporando il momento in cui il suo sangue cremisi defluirà giù dalle mie mani . "Potete rimuovermi la benda, per favore? Riccardo ti prometto che quando riprenderò il senso della vista ti ucciderò a mani nude" continua. Il ragazzo che a pare nominarsi Riccardo la sbeffeggia con una sonora risata ; "Questo è il tuo regalo per esserti diplomata con il massimo dei voti" e proferito ciò la cinge con quelle braccia da mingherlino che si ritrova . “Saranno,certamente, fidanzati” ipotizzo mentre le due ragazze si uniscono all’abbraccio. .
"Lo sai che detesto viaggiare" ribatte dolce ora la bendata
"Lo so ma le paure vanno superate, no?" si ostina lui.
"Ma ho un trauma! E ne sei a conoscenza " replica arrabbiata.. Distolgo lo sguardo dal quadretto felice e mi avvio a prendere il prossimo aereo con i miei fratelli.
Dopo le venti, e oblunghe, ore, devastanti, di volo giungiamo finalmente, a Sidney e prontamente ci dirigiamo a Melbourne. Notando di avere a disposizione una ventina di minuti ci dirigiamo verso scogliera, per goderci il panorama per alcuni istanti. Poco dopo da un taxi fuoriescono di nuovo quei quattro ragazzi, che avevo precedentemente avvistato a Fiumicino. “Questa è persecuzione miei cari” medito ironico.
Il ragazzo, che pare chiamarsi Riccardo, snoda la benda alla ragazza che subito sbatacchia, ripetutamente, le palpebre per riacquistare la vista. Una delle due ragazze, che indossa una canotta rosa a maniche corte, le porge gli occhiali. Quest’ultima ringrazia la sua amica mentre nelle sue labbra si stende un dolce sorriso ... È stata, sicuramente, drogata. Pigramente si stende e con le mani si ravviva i ricci, color miele che le arrivano sotto la spalla insieme alle due ciocche porpora che le incorniciano il viso “E’ carina” considero .
"Come ho fatto ad appisolarmi per venti ore? Considerando che siamo giunti sulla scogliera di Melbourne ovvero in Australia" domanda ovvia con quell'aria da saputella la rende ancora più sexy. me la scoperei su questa scogliera solo per farla tacere.
"Non mi avrete drogato, spero?" ribatte minacciosa mentre punta il dito contro i suoi amici, che non proferiscono verbo
"Non ricordavo che quindici gocce di Xanax ti stendevano così, neanche nelle mie più fervide illusioni" replica il coraggioso del gruppo, incurante dell’ingente pericolo.
"Siete incorreggibili!" strepita, ironica, scoppiando in una fragorosa risata. “Ecco spiegato le motivazioni per cui non instauro una relazione stabile, le donne sono esseri strani.” considero mentalmente.
Il gruppetto si appressa alla fine della scogliera.
"È alto, molto" congettura la ragazza dai capelli neri. “Però! che genio! Ci troviamo solo su una scogliera. Ecco alle volte anche stupide”. Medito continuando con i miei, successivi, commenti mentali.
"Riccardo" la riccia rivolge uno sguardo al suo presunto fidanzato, anche se alcuni indizi sul loro comportamento mi stanno facendo dubitare della mia tesi, che risponde con un sopracciglio arcuato.
Sento sghignazzare alla mia destra e prontamente ruoto la testa verso quegli idioti dei miei fratelli "Kudryavyy Aleksey? Vy yedite eto glazami" (=la riccia Aleksey? La stai mangiando con lo sguardo) spettegolano in coro. Mi limito a rivolgergli un'occhiataccia e riconduco il mio sguardo attento sulla riccia. Borbotta al telefono e si è distanziata di poco, ma se mi sforzo posso comunque origliare la conversazione "Eh, in realtà mi trovo a venti ore di distanza" dice timida ma subito dopo sopraggiunge Riccardo che glielo strappa dalle mani e ribatte all'interlocutore al posto suo "Signor Scott, come le ho, gentilmente, spiegato anche via email, Sherille si assenterà per un po', arrivederci, e buona vacanza!"
La ragazza a cui finalmente riesco ad associare un nome: Sherille, tenta di acchiappare il telefono ma essendo minuta e l'amico molto più alto non glielo riconsegna "In quanto tuo migliore amico e organizzatore di questa splendida vacanza, decido che in vacanza è proibito il telefono"
" Ma non sei mio padre, restituiscimi immediatamente il telefono!" bercia incollerita la riccia.
"Dai Riccardo " lo ammoniscono in coro le altre ragazze mentre lo invitano a riconsegnare il cellulare alla proprietaria . Invece il ragazzo si comporta in una maniera totalmente differente ed inaspettata, da quella congetturata dal mio cervello ,ovvero scaglia il telefono giù per la scogliera. il cipiglio della riccia è degno di foto-ricordo rifletto mentre sorrido per l'iconicità della situazione "Io ti disintegro!"
Esorta "Sai quello che c'era la dentro!!! Tutto!" continua "Se lo ritrovi basta metterlo nel riso" ribatte con iconicità, tattica, Riccardo, lei lo scruta dall'alto al basso "a te ti ci metto ma sott'olio" . "Ma comunque parliamo d'affari" dopo un breve silenzio, dove i veri protagonisti del conflitto sono i furenti sguardi, sul viso del ragazzo raffiora un sorrisetto beffardo.
"Sherille, secondo il nostro giuramento mi devi un obbligo".Lei e il suo cipiglio parlano, scagliandogli contro i peggiori spergiuri di questa terra .
"No!" replica attonita. Riccardo, invece, annuisce, muovendo energicamente il capo .
"Facciamo così se mi precipito,volontariamente, giù dalla scogliera tu stasera rimarrai sobrio e pagherai a tutte e tre da bere" lei analizza i suoi movimenti ed espressioni, solo dopo che si è accertata la vincita, stende la sua affusolata mano e sorridendo sorniona.
"Accetto! però filmerò il salto della talassofobica dalla scogliera" propone a sua volta Riccardo ghermendo il telefono, come se fosse un’arma.
"Le paure vanno superate, no?" esordisce, fiammeggiante, la riccia facendosi forza mentre rimuove le scarpe ed i calzini e ripiega i pantaloni fino alle ginocchia, trasformandoli in dei pinocchietti. Poi affida in custodia gli occhiali alla ragazza dalla canotta rosa e si colloca in posizione.
"Yesli da, to eto ideal'no dlya vas!" (=Se lo fa è perfetta per te!) gioisce Ioann, seguito dalla risata complice di Maksim, "NET" (=no) rispondo stoico: non necessito di nessuno ,né, tantomeno,di una creatura propensa a tradire come una donna.
"Verso il suicidio ed oltre" gongola e subito dopo salta giù dalla scogliera. Appena lo fa, scatto in piedi e affretto il passo per giungere al baratro della scogliera , perseguitato dalle risate dei miei fratelli. Ma appena riemerge inspiro tutto in un unico fiato.
Pov’s Sherille
Sollecito i miei amici a gettarsi, con delle sbracciate, , il primo ad inabissare, per poi riemergere è Riccardo seguito da Abigail e infine dalla, titubante, Emma.
"Siamo ancora vivi" esulta Abigail e le nostre risate echeggiano nell’oceano.
“Infondo questa vacanza sarà carina dai” vagheggio positiva. Quando perveniamo a riva ci rilassiamo, dopo la lunga nuotata, passata un'oretta, ci dirigiamo nella casa che Emma ha affittato e ci abbigliamo per la serata: festeggeremo il mio esame e Riccardo resterà sobrio, una barzelletta in piena regola
"Ragazzi miei, io mi avvinazzerò tanto da dimenticare come funziona il mio apparato respiratorio!" diramo, eccitata, ai miei amici, sorpassando la soglia del bagno con un ammantato in pelle rosso, la cui gonna aderente arriva a metà coscia e i tacchi, che non possono ,ovviamente, mancare Dopo lo zufolo di Riccardo in coro starnazzano un "Sei bellissima!"
" Ditemi qualcosa che non so" reitero ironica sventolando una mano al vento allontanando la questione come un dato di fatto e scatenando le risate generali.
