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Capitolo 3

ANA: Le uniche parole che mi martellavano in testa erano queste:

No, non può essere !!!!

Non potevo alzarmi da terra, per la paura che provavo, i suoi occhi mi ispezionavano acutamente.

Poi ho deglutito con forza.

Il mio corpo rabbrividisce al suono di quella voce roca e fredda, sono offeso e inorridito.

CADU: Alzati puttana, il tuo destino è ora il Morro do Engenho.

-----Sarà di mia proprietà, fino al giorno in cui vorrò!!!

---- Dovrai ripagarmi per tutti i danni che quel verme di tuo padre mi ha causato.

ANA: Ero piuttosto frastornata, i miei sogni e la mia vita mi stanno scivolando tra le dita, semplicemente non posso fare nulla.

Ancora sull'alcool, dico con fermezza, sono mega impattato !!!

---- Sei completamente pazzo, maniacale e senza senso.

---- Quello che state facendo è pazzesco.

CADU: Ti ho detto di stare zitta puttana, oggi muoio dalla voglia di picchiarti a sangue.

---- Tuo padre è pazzo, aveva un debito enorme con me, non sono un uomo che si mette nei guai.

---- Proprio come te, questo appartamento mi appartiene ora!!!

---- Tutto ciò che la mia puttana !!!!

---- Ora il tuo destino è il Morro do Engenho!!!

---- Potrebbe essere peggio.

ANA: Morro do Engenho?

La mia voce uscì più bassa di un sussurro, ma lui mi sentì, dal modo in cui sorrideva, le lacrime mi scorrevano sul viso in modo incontrollato ..... Mi girai e affrontai Aghata, stava sorridendo con soddisfazione alla mia disgrazia, come può essere così disumana e perversa.

Non potevo gestire quell'informazione e quella situazione, è riuscito deliberatamente a farmi arrabbiare.

Tutto questo è orribile, ho continuato a sedermi sul pavimento pensando: sono un oggetto.

Fa una bella risata, e sembra il diavolo in persona, improvvisamente, provo una vergogna insopportabile.

Non voglio andarmene, per la prima volta, desidero la morte di qualcuno.

CADU: Andiamo, dannazione.

ANA: Quello che stai facendo è un crimine!

Ha riso in modo diabolico.

Mi ha dato un calcio nello stomaco, pensavo di morire, tanto era il dolore, poi mi ha tirato i capelli e ha sputato le sue parole disgustose, che mi hanno fatto gelare il sangue nello stesso istante.

SADU: Ucciderò la tua famiglia uno ad uno davanti a te se apri ancora la tua boccaccia.

---- Ma prima di questo, ti spaccherei tutti i denti con il mio coltellino.

---- Ecco, vedrai cos'è il crimine, comincerò con la tua sorellina, tagliandole le dita e le orecchie.

ANA:

           

Il mio cuore corre, lui mi tiene il mento, costringendomi a guardarlo negli occhi.

Ho visto nei suoi occhi che non stava scherzando, ho iniziato a supplicare.

---- Per favore non fare nulla, verrò con te, ovunque tu voglia.

Ho una voglia irrefrenabile di piangere, sono angosciato e mi sento solo e malinconico.

CADU: Sei una ragazza intelligente.

--- Quindi alzati, cazzo.

ANA: Non mi perdonerei se succedesse qualcosa alla mia famiglia, con un po' di difficoltà riesco ad alzarmi.

Mentre la mia voce vacilla, riesco ancora a parlare.

--- Prendo le mie cose.

Con grande autorità avverte.

CADU: Domani, manderò qualcuno a prendere i tuoi stracci..... lei mi guarda incredula e terrorizzata ma non dice nulla.

Era destinata ad essere mia, il mio nuovo giocattolo, sarà molto comodo portarla a letto.

ANA: Il mio cuore soffriva nel vedere la sofferenza dei miei genitori e di Amanda, ho raccolto il mio zaino da terra, prima di un accompagnamento maniacale, ho abbracciato mia madre e Amanda, che piangeva senza sosta.

Dentro, mi contamina!!!

Mio padre aveva ancora la testa bassa, quando ho lasciato andare mia madre, mi ha tenuto il braccio.

Aghata ignorava tutto .... stava amando tutto ciò che stava accadendo, vibrando con la mia sfortuna, le si leggeva sul viso.

È una vera troia.

ANGELO MENDONÇA: Perdonami, figlia mia!

ANA: Nonostante la sua struggente tristezza, è riuscita a rispondere.

--Chi sono io, papà, per non perdonarti?

Ho voltato le spalle, mia madre è entrata nella disperazione più totale, senza la forza di parlare, piangendo molto, ho lasciato quell'appartamento dove ho passato i migliori anni della mia vita, non so dove andrò, né come sarà la mia vita d'ora in poi.

Ma ho una convinzione, non sarò mai più lo stesso, vivendo accanto a questo pazzo.

È un pericoloso criminale e la sua parola è legge.

È una logica contorta, ma è così che ha funzionato.

Sono salito in macchina e si è spostato lungo la strada, il traffico era pazzesco.

La mia testa sembrava che stesse per esplodere...... Ho cercato di calmarmi, ho fatto un respiro profondo ma è stato inutile, il mio battito cardiaco era fuori ritmo.

Durante il viaggio mi sono tenuto ben lontano da lui, ho appoggiato la testa sul finestrino dell'auto, ho ammirato la gente che camminava sul marciapiede, la mia vita e la mia libertà sono nelle mani di uno sconosciuto.

Questo era un dato di fatto, i miei piani non si realizzeranno nel modo che avevo delineato.

Stavo vivendo uno dei momenti più difficili della mia vita.

Dopo circa quaranta minuti siamo entrati in una favela, non mentiva quando ha detto che mi avrebbe portato in questo posto.

Sarà una tortura dover vivere qui, quello che mi preoccupa di più è ciò che intende questa persona squilibrata.

Sono a bocca aperta, Gesu' caro, cosa significa?

La macchina si è fermata, in una bella e splendida casa, non avrei mai immaginato che in una favela ci potesse essere una casa così.

Mi lancia uno sguardo profondo con i suoi occhi scuri e gelidi.

Scendo dalla macchina, le mie gambe diventano improvvisamente come gelatina, mi concentro molto duramente per non inciampare nei miei stessi piedi.

Lo guardo e me ne pento all'istante.

Dannazione, questo pazzo è bello.

Mormora, indicando un gesto con la mano, le sue dita sottili molto ben curate.

CADU: Ti è piaciuta la bambola?

---- Pensavi che avrei vissuto in una vecchia baracca puzzolente?

--- Ora vieni con me, dannazione.

ANA: Non faccio domande, seguo e basta, il mio cuore sta quasi soffocando, è nella mia gola, cercando di uscire dalla mia bocca, quest'uomo ha già dimostrato che non gli piace giocare, ed è anche strano.

Non appena entriamo nella sala, lui si manifesta.

CADU: Le mostro la sua stanza.

È molto divertente vedere la paura negli occhi della cagna, mi guardo indietro mentre mi segue.

--- Da questa parte, cazzo.

Apro la porta della camera da letto, e le nostre dita si toccano molto brevemente, e la corrente elettrica si manifesta, percorrendo tutto il mio corpo, come se avessi toccato un filo scoperto.

Reprimo un urlo involontario, nel profondo di me, in un luogo buio e inesplorato.

Disperato, mi rimetto in equilibrio, i suoi occhi si allargano leggermente.

---- Questa sarà la tua stanza, ma ogni notte scoperemo, fino a quando non rimarrai incinta.

ANA: Mi sento come se stessi cadendo da un precipizio, credo di aver sentito male, con voce in crisi chiedo.

---- Cos'è questa storia del figlio, sei pazzo?

Stringe gli occhi e poi fa un sorriso malizioso.

CADU: È quello che hai sentito bambola, darai alla luce mio figlio e poi te ne andrai.

---- È così semplice, non avrete alcun contatto con il bambino.

----- Alla fine della giornata, l'ho fatta uscire da un raffreddore, potrei semplicemente finire con la sua famiglia, semplice come quello.....

ANA: Non sarò tenuta in condizioni di schiavitù, tanto meno costretta ad avere un figlio.

----- Sei totalmente sbilanciato!!!!

--- Avere un figlio è una responsabilità molto grande.

----Essere genitori è una missione sublime e non può mai essere presa alla leggera senza avere una nozione esatta di tutte le responsabilità.

-Non sono ancora pronta ad esserlo, madre!!!

---- Tu molto meno.....

Lo abbaglio, il pensiero attraversa l'irritazione che provo per le sue parole autoritarie.

Chiude gli occhi, espressione odiosa sul suo viso, facendomi rabbrividire, quando apre gli occhi, mi fissa con rabbia, facendo paralizzare il mio corpo, tanto è intensa la paura.

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