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Prologo

Sono ore che sono distesa sul mio letto fissando la parete bianca della mia stanza. Non c'è un reale motivo. Sono giorni che non vedo Cameron. Non risponde alle chiamate ne ai messaggi. Non so cosa gli prende. Stavamo così bene! Cosa è cambiato? Eravamo così felici. Perché è sparito dal nulla? Senza dire una parola. Sono in pensiero perché non so dove possa essere. Sento la vibrazione del mio telefono. È un messaggio da Cameron. In fretta e furia apro la sua chat.

"Sofia devo dirti una cosa."

"Chi non muore si rivede o meglio dire si risente."

"Hai presente quella ragazza, Marta?"

"Parli della ragazza che lavora nell'ufficio di tuo padre?"

"Esatto. Ci siamo baciati."

"Oh bene è successo anche dell'altro?"

"..."

"Cameron!! Hai fatto sesso con lei?"

"Si è successo. Credo che Marta mi inizi a piacere." Con il cuore spezzato chiudo la chat senza risponderlo.

Sento un peso sul petto indescrivibile come se il mio cuore fosse di vetro e si sia appena rotto il mille pezzi. Le lacrime escono interrottamente sulle mie guance facendole diventare rosse. Perché fa così male?! Lo sapevo che mi avrebbe fatto soffrire. Come ho potuto pensare il contrario e addirittura pensare di poterlo cambiare sono un illusa! Mi alzo dal mio letto per andare verso il bagno. Senza capire cosa io stia facendo entro nella doccia con i vestiti e apro l'acqua. Appoggio la mia schiena contro la parete e mi lascio scivolare fino a sedermi per terra con l'acqua che mi bagna. Le mie lacrime si mischiano con l'acqua che cade dal doccino. Forse era quello il mio intento. Mi porto le ginocchia vicino al mio petto per poi appoggiare il mio viso su di esse è continuare a piangere dal dolore.

CAMERON

Scrivere quelle parole mi ha fatto davvero male al cuore. Mio padre ha scoperto di noi. Mi ha costretto a lasciarla. Se non lo avessi fatto mi avrebbe proibito di vedere Megan. Non posso perdere mia sorella. Lei ha già una madre che l'abbandona quando le fa comodo. Non può perdere anche me. Lui sapeva che Megan era il mio punto debole. Sapeva che avrei accettato senza dire una parola. Sapeva che non mi sarei imposto. Ho una rabbia dentro che mi verrebbe di dare un pugno al muro ma mi sarei fatto del male più di quanto io ne abbia fatto a lei. Come al solito nella mia vita sbaglio in continuazione facendo soffrire chi non lo merita e Sofia non lo merita. È l'ennesimo errore che faccio nella mia vita incasinata.

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