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IL GIORNO DOPO

È da tre ore che fisso la finestra o meglio il vuoto

Guardo il vuoto davanti a me e penso

Alla fine ieri me me sono ritornata a casa dopo essermi vestita

Come sempre ho fatto l'educata e gli ho salutati gentilmente anche se dentro di me mi sentivo a pezzi

Volevo piangere ma come per dispetto le lacrime non volevano uscire

Non so.. forse volevo che Andrea mi stesse vicino

Volevo solo sentirmi meno sola

So che ho lui al mio fianco, ma quando si tratta di questi momenti.. ovvero di tristezza o quando litighiamo lui se ne va

Dentro di me cerco di giustificarlo

Ieri era abbastanza arrabbiato per quel ragazzo e quindi posso immaginare come si sente

Solo che ogni volta che penso..

Capisco sempre di più che lui non vuole neanche per sbaglio immaginare di come mi sento io

A lui interessa solo portarmi a letto

E a dire la verità adoro questo lato di lui, ci sa fare.. ma vorrei anche dei consigli, vorrei sentirmi unica al suo fianco

E soprattutto vorrei che mi stesse accanto quando sto male

Cosa che ieri non ha fatto e prima che il tipo entrasse poteva almeno sforzarsi di dirmi qualcosa in più

Sbuffo girando lo sguardo verso la lavagna

Sgrano gli occhi quando vedo numeri, lettere e il prof parlare di problemi con tutto ciò

Odio la matematica, ancora peggio se unita alla geometria!

P.« venga lei Franceschini e veda di non far andare la bocca stavolta, ma il cervello»

I compagni si mettono a ridere mentre io sono l'ultima a non ridere

Insieme a Clelia che solo ora noto che mi sta guardando

Io« che c'è!?»

Sussurro cercando di non farmi sentire

C.« dimmelo tu che c'è! È da mezz'ora che guardi fuori dalla finestra senza dire nulla»

Guardo il banco cercando di pensare se dirglielo o meno

Un paio di secondi dopo annuisco

Io« usciamo dalla classe»

C.« solita scusa!?»

Dice lei con un ghigno stampato sul viso

Annuisco

Prendo dallo zaino un fazzoletto e lo metto sul naso tenendolo con due dita

C.« prof mi scusi!?»

Alza la mano e all'improvviso il suo tono diventa serio e preoccupato

P.« mi dica»

C.« A Cloe sta uscendo il sangue dal naso, posso accompagnarla in bagno!?»

Il prof la guarda pensando a una risposta

Cerco di non sorridere quando per fortuna dice di sì

Che capra..

O forse sapeva che era tutto finto ma ha fatto il bravo professore che è

Lui è l'unico con cui facciamo il cazzo che ci pare

Però è un bastardo quando si tratta di voti e compiti

In bagno ci mettiamo a ridere per poi diventare improvvisamente serie quando Clelia mi guarda in cerca di spiegazioni

Le racconto tutto nei minimi dettagli

Lei nel frattempo si siede nel primo water libero

Chiuso ovviamente e senza dire una parola mi ascolta attentamente

C.« ovviamente io non posso capire a pieno come ci si sente ad aver perso un padre.. ma l'unica cosa che posso dirti è che hai una famiglia, non sei sola.. poi hai noi»

Si riferisce a lei e Aurora

C.« per l'incubo tranquilla, non ci pensare. In teoria non si avverano e ho scoperto che se te le ricordi vuol dire che c'è all'interno un messaggio per te»

Io « io me lo sono quasi dimenticata del tutto..»

Purtroppo non ho potuto raccontargli molto

C.« esatto.. per questo ti dico di stare tranquilla. E per ultimo.. Andrea è solo un coglione»

Dice tutto ad un fiato mentre io mi appoggio con la schiena al muro

A. « sai cosa ne penso di lui! È un immaturo che in 3 anni si comporta sempre allo stesso modo Non si intravede neanche un minimo di maturità in lui. È un ragazzino a cui interessa solo scopare e poi sinceramente tu vali di più, lui non ti merita per niente»

Guardo in basso

So che ha ragione ma sentirsi dire la verità fa male

Ma allo stesso tempo bene, perché ti fa ragionare

C.« tu stai così»

Mette una mano in aria

L'abbassa di colpo, quasi toccando il pavimento

C.« lui così»

Sorrido

La adoro e sono felice di averla al mio fianco

Mi ha fatta tranquillizzare in 5 minuti scarsi e mi ha fatto bene sfogarmi

Ancora di più con una persona che mi ha ascoltata e mi ha dato dei consigli sinceri

Per non parlare del supporto

Mi abbraccia dandomi un tenero bacio sulla guancia

X.« che cazzo ci fate qui!?»

Due tipi, i soliti fighetti che si spacciano per bulli entrano nel bagno

Eh sì, purtroppo i bagni qui sono misti

Non esistono bagni solo maschili o femminili

E credo che siamo l'unica scuola che sta messa male per questa cosa

C.« balliamo la samba non vedi!?»

Cerco di non ridere

X.« ma che cazzo vuoi Puffo Che se voglio posso farti inginocchiare e mettertelo in bocca»

C.« non sprecare il tuo tempo fidati. Io ci metto di meno a chiamare la tua tipa e mandargli gli screen dove le metti le corna»

Lui sgrana gli occhi, la fissa dritta negli occhi con uno sguardo severo

Per poi andare verso a un lavandino e lavarsi le mani facendo finta di niente

Ecco perché ho detto che si "spacciano" per bulli

Perché in realtà, non lo sono nemmeno nella loro testa

Sono pecorelle che seguono il branco e fanno quello che gli viene detto

Poi da soli non hanno neanche le palle di guardarti in faccia

Figuriamoci..

Ritorniamo in classe sperando che il prof non ci dica nulla

Io« scusi per il tempo prof. Mi è passato»

Lui ci guarda con fare tranquillo mentre chiama la prossima preda da interrogare

Meno male cazzo

Saremo state in quel bagno almeno 30 minuti pieni

Ah e intanto tra 10 minuti suona anche la campanella

Ho fame

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