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Capitolo 8

Maria Eduarda

Non sapevo dove mettere la faccia, tanta era la vergogna che avevo provato. Mia sorella aveva completamente superato il limite offrendomi al suo capo. Ok, il suo capo non era uno che si buttava via.

- Perché sei in silenzio? - Mi chiede Vane.

- Penso sinceramente che tu non sia impazzita.

- E perché lo pensi? - La guardo incredula per quello che ha appena detto.

- Vane, sei sicura di non sapere di cosa sto parlando? - chiedo, chiedendo a Dio la pazienza che non ho.

- Onestamente, non lo so!

- Vanessa, per l'amor di Dio, dovevi proprio comportarti così? - Esplodo contro di lei, che non indietreggia nemmeno.

- Comportarmi come?

- Buttandomi tra le braccia del tuo capo! - Alzo la voce.

- Non so di cosa stia parlando.

- Ah, sì, quindi ho avuto l'impressione che tu mi abbia gettato tra le braccia del tuo capo?

- Certo che sì! - si difende di nuovo e noi restiamo in silenzio. Morivo dalla voglia di colpirla. - Oh, Duda!

- Cosa c'è?

- Cosa pensavi di lui?

So benissimo che vorrebbe sapere cosa penso di lui. Cosa voleva che dicessi? Che è bello? Sì, lo è! Che è sexy? Sì, lo è anche! Che quando le nostre mani si sono toccate ho provato una specie di shock? A questo non posso rispondere.

- Cosa vuoi sapere?

- Duda, è sexy!

- Non lo pensavo! - Mento.

- Oh, risparmiami! - brontola.

- Cosa vuoi da me?

- Voglio vederti felice!

- Ma io sono felice! - Rispondo con fermezza.

- No, sorella mia, non sei felice!

- Perché lo pensi?

- Perché hai bisogno di un uomo che ti aiuti a superare quello che hai passato.

- E pensi che il tuo capo possa aiutarmi in questo?

- Certo che può! Lui è ciò di cui hai bisogno. Un uomo forte e buono che saprà rispettarti e, soprattutto, sarà in grado di amarti come meriti.

- Vane, non puoi continuare a buttarmi tra le braccia di ogni uomo che incontri.

- Non ti sto buttando tra le braccia di chiunque! Ti sto buttando tra le braccia di Leon! - si difende di nuovo.

- Mio Dio, Vane, starà ridendo di noi!

- E perché lo pensi?

- Vane, per l'amor di Dio! Deve essere divertito nel vederti offrire la tua sorellina su un piatto d'argento per lui.

- Oh, quindi pensi che sia un lupo sexy e feroce? - lei lo prende in giro.

- Santo cielo, sei sicuro di non aver sbattuto la testa da qualche parte?

- Oh, dai, Duda, solo per me, nessuno lo saprà! - insiste.

- Cosa vuoi che ti dica?

- La verità!

- Ok, è bello, sì!

- Non era esattamente quello che volevo sentire, ma che diavolo? Anche questo va bene!

- Grazie a Dio, stiamo andando al centro commerciale e puoi comprarmi un gelato molto grande.

- E perché devo farlo? - scherza lei.

- Sono nervosa e tu mi comprerai un gelato decente", brontolo.

- Ed è colpa mia?

- Sì, è colpa tua! - Mi limito a rispondere e il mio corpo rabbrividisce quando ho la sensazione di essere osservato.

- Duda, va tutto bene?

Comincio a guardare da una parte all'altra, sperando di essere solo io.

- Duda, mio Dio! Sei pallido - Vane mi guarda preoccupato.

Mia sorella mi abbraccia e io sento una leggera debolezza alle gambe. Proprio quando penso che sto per cadere, sento le braccia di Leon che mi afferrano.

- Cosa c'è che non va? - chiede mia sorella.

- Non lo so!

- Sto bene! - sussurro. Non volevo dirti quello che penso di aver visto.

- No, non stai bene! - dice lui, con fermezza.

- Leon, mi chiedo se qui c'è una clinica medica "medico-consulente"?

- Vane, sto bene!

- No, non stai bene", risponde Leon. Mi prende in braccio e andiamo dritti all'ingresso del centro commerciale. Lì vedo mia sorella che chiede se c'è una clinica del genere. Presto mi portano via.

- Leon, lasciami andare!

- No! - lui nega, e io non ho paura di stare in braccio a lui, e lo trovo molto strano.

- Sto bene! - brontolo, volendo scendere dal suo grembo e allo stesso tempo volendo rimanere lì, sentendomi protetta.

- Dannazione, Duda! - dice lui, arrabbiato. E io non mi eccito? Cosa mi sta succedendo?

- Non voglio essere trasportato", dico, tirando il suo viso verso il mio, facendolo smettere. - Sto bene e non ho bisogno di essere portato in giro! E un'altra cosa: sono pesante, o non l'hai notato?

- Ti ho detto che non ti lascio andare! Mio Dio, donna, smettila di essere testarda! Mettiamo in chiaro una cosa tra noi? Mi piace tenere in mano una donna con le curve! - fa l'occhiolino e io mi eccito ancora di più. Com'è possibile?

- Leon, lascia perdere, non salire sul carro di mia sorella! - Lo imploro.

- E chi dice che lo faccio per tua sorella?

- So che vuole buttarmi tra le sue braccia", brontolo, senza sapere cosa dire.

- Non mi sto lamentando di nulla!

- Dannazione, uomo di Dio! Non voglio uscire con nessuno", torna nel corridoio e io grido: - Quel "nessuno" va bene anche per te!

- Tanto io non sono nessuno - mi viene voglia di prenderlo a schiaffi. - Io sono Leon Vitorino, e che ti piaccia o no mi prenderò cura di te! Ti venererò e ti amerò!

- È così? - Sogghigno.

- No, mia regina, questo è solo l'inizio", dice con tono di voce.

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