Capitolo 10
Maria Eduarda
Mi viene voglia di tirare qualcosa in testa a Leon. Quel figlio di puttana ha avuto l'ardire di venire con noi per fare la sicurezza. Quanto avrei voluto togliere il sorriso dalla faccia di quel bel coglione. Il desiderio è così grande che sono riuscito persino ad aprire un sorriso soddisfatto.
- Duda, cos'è questo sorriso? - Chiede Vane.
- Ah, non è interessante.
- Cosa hai pensato di Leon?
- Non ho pensato nulla!
- Come sarebbe a dire? Non hai trovato nulla? - chiede lei, stupita.
- Esatto, non ho trovato nulla! - Non ti dirò che l'ho trovato bellissimo e che mi ha confuso sui miei sentimenti.
- Lo so! - mi guarda con sospetto.
- Vane, non ti ho ancora perdonato per il tuo capo", brontolo.
- Oh, ma dai! - ride.
- Sono seria!
- Vi ho visti insieme ed eravate così carini", fa un cuore con le mani.
- Mio Dio, Vane, smettila di vedere il romanticismo in ogni cosa! - La prendo in giro.
- E non hai idea di quanto fossi felice di parlare con Leon!
- Che vuol dire "felice"? Il tuo capo mi sta tormentando! - Mi difendo. Ho apprezzato un po' la sua compagnia.
- Non mi sembrava che ti stesse tormentando.
- Allora non hai visto nulla", faccio spallucce.
- Ah, sì? E cosa mi sono persa?
- Continuava a cercare di controllarmi! - Brontolo.
- E naturalmente lo hai odiato, vero? - lei fa l'occhiolino.
- Oh, sì, mi piaceva molto sentirgli dire: "Tu, Duda, sei la mia regina", rido, anche se in fondo pensavo che fosse una cosa carina.
- Oh, mio Dio, che bella cosa.
- Puoi tenerlo! - Scherzo.
- No, grazie, non è il mio tipo.
- E perché pensi che sia il mio tipo?
- Perché ha una cotta per te!
- Lasciamo perdere, per favore. - Andiamo in cucina, voglio bere un succo di frutta prima di andare a letto.
- Sì, devo ancora studiare! - Gemo quando mi ricordo che oggi non ho nemmeno prestato attenzione in classe.
- Qualche problema?
- Nessun problema, è solo che oggi non ero in vena di studiare", dico, non volendo dirgli cosa mi era successo.
- Sei sicuro? - mi chiede, mentre mi versa il succo di guava.
- Sì!
- Bene, allora vado a farmi una doccia, perché domani è un altro giorno.
- Vai pure, io lavo i piatti.
- Oh, sei così dolce! - mi dice, abbracciandomi, e io rido.
- Sì, sono un tesoro.
- Come sei presuntuoso! - mi prende in giro.
- Sì, e anche tu mi vuoi bene", scherzo. Le do la buonanotte e vado a lavare i piatti.
Finisco in fretta di lavare i piatti e li lascio ad asciugare sullo scolapiatti. Vado in camera mia e trovo il cellulare sul pavimento. Ho un po' di timore se raccoglierlo o meno. Alla fine mi arrendo, raccolgo il cellulare dal pavimento e lo appoggio sul letto.
Decido di seguire mia sorella e di andare a fare la doccia. Sentire l'acqua che cade sul mio corpo è davvero piacevole. Non ci metto molto e presto esco, mi asciugo e indosso un baby-doll, prendo i libri e i quaderni e inizio a studiare. Rimango così per molto tempo.
Ero così presa dalla materia che quasi non sentivo suonare il cellulare. Sono un po' indeciso, non so se controllarlo o meno. Domani, immancabilmente, dovrò cambiare la carta SIM.
Prendo il cellulare e, ancora un po' timoroso, lo sblocco. Mi accorgo di non avere nessuna chiamata persa, ma un messaggio su WhatsApp. Quando lo apro, trovo un messaggio che mi rende felice e allo stesso tempo mi fa venire voglia di strozzare mia sorella.
"Buona notte mia regina, spero che tu mi sogni!".
Quell'uomo è davvero impossibile. È fastidioso. Sexy, ma fastidioso.
"Mi dispiace deluderti, non so cosa sia sognare bene!".
Finisco di scrivere il messaggio e lo invio. In breve tempo, me ne invia un altro:
"Ah, mia regina, al mio fianco farai sempre bei sogni!".
Incredibilmente, gli credo. Non posso farmi coinvolgere da lui!
"E chi ti dice che io ti voglia?".
Mando il messaggio in fretta, con il cuore che mi batte all'impazzata.
"Mia regina, come ho già detto, tu mi appartieni!".
Finisco per ridere del suo messaggio e devo concordare con mia sorella: mi fa ridere.
"Mio Dio, quanto sei smielato!".
Non appena finisco di inviare il messaggio, ne arriva un altro:
"Non è pacchiano! Mia regina, sono solo un uomo che ha voglia di una bella donna!".
Il mio cuore sussulta quando leggo questo messaggio. E scrivo quello che penso delle sue parole.
"Quindi hai mandato un messaggio per sbaglio, non sono una bella donna!".
"Al contrario di quello che pensi, ti mostrerò come sei la mia bellissima regina! Scrivi quello che sto per dirti: molto presto sarai mia!".
Mi commuove il modo in cui ha scritto, anche se dice quelle parole smielate e carine allo stesso tempo. Una cosa posso dire: Non sono la donna giusta per lui e forse non lo sarò mai.
Le lacrime scorrono senza che io me ne renda conto, mentre vedo che ho avuto un uomo che era innamorato di me, ma che io non ho mai potuto avere, e rispondo, con il dolore nel cuore:
"Sono una donna che non può amare, tanto meno essere amata da un uomo come te, Leon! Penso che faresti meglio a cercare un'altra donna che ti renda felice e che non si porti dietro un passato pieno di dolore e sofferenza!".
Proprio mentre stavo per spegnere il cellulare, finisce per squillare:
- Niente di quello che dici mi farà rinunciare a te, mia regina!
- Leon, non posso farmi coinvolgere da nessuno!
