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Kevin vuole solo che il suo compagno sia al sicuro. Il mondo è già nel caos, con guerre che infuriano ovunque. E non può fare a meno di avere paura per il suo compagno. È sbagliato se gli manca il dolore ? Non è piacevole, ma almeno significa che non è solo.
Poi, un giorno, incontra un ragazzo alla cascata nella foresta dove si allena, che nuota. La speranza si gonfia dentro di lui quando sente il profumo più dolce e tenue che abbia mai sentito. Pensa : forse.
Devon è gentile, anche se un po’ sciocco. Ma ha un cuore buono, con un sorriso grande e aperto, qualcosa di quasi sconosciuto tra il branco in cui vive. Kevin si sente attratto da lui, come una falena verso la fiamma, e pensa : forse.
Quel pomeriggio, poche ore dopo, sente il suo cuore frantumarsi come vetro. È solo nella sua stanza, quindi nessuno lo vede stringersi il petto mentre le lacrime gli salgono agli occhi da una perdita sconosciuta, come perdere qualcosa di importante, ma peggio. Dopo anni e anni di dolore costante, questo è senza dubbio il peggiore. E non passa.
La volta successiva che vede Devon, pensa di chiederglielo. Ma poi ci rinuncia. Se Devon vuole dirgli che sono compagni, lo farà lui.
Si vedono quasi tutti i giorni, ma non parlano mai dell’argomento. Sono giovani, quindi non possono esserne sicuri, non finché non saranno abbastanza grandi e pronti, ma Kevin non può fare a meno di guardare il ragazzo gentile accanto a lui, con i suoi capelli stupidi e le gare sciocche e forse… sperare ?
Pensa che quel giorno sia il peggiore, ma si sbaglia. Il peggio arriva quasi un anno dopo. Kevin è seduto con Steven quando sente il cuore spezzarsi di nuovo, diviso in due, in modo troppo familiare. Sembra come l’ultima volta, ma molto, molto peggio. Il suo petto si stringe. Sente che non riesce a respirare. Qualunque cosa sia appena successa al suo compagno, lo sta facendo a pezzi.
Quando Devon gli racconta, più tardi quel giorno vicino alla cascata, con le lacrime agli occhi, che sua madre è morta, Kevin è quasi, quasi sicuro.
Ma Devon sta appena iniziando a piangere, mentre il dolore nel petto di Kevin è lo stesso, un dolore sanguinante che non passa. Non migliora, non è mai migliorato, ma nemmeno peggiora. Non nel modo in cui dovrebbe, forse ?
Forse Devon lo stava nascondendo, ma lui non è mai stato bravo a nascondere le cose. Il dolore esplode in lui, improvviso e travolgente, non somiglia per niente al dolore costante che Kevin sente nel profondo del petto.
No. Probabilmente il suo amico non è il suo compagno.
Kevin mentirebbe se dicesse che non è deluso.
Compagni o no, è bello avere un amico.
Fino a quasi un anno dopo, quando scopre di aver giocato tutto il tempo con un nemico. Una guerra interspecie è tutta un’altra questione. Il branco che vive lì vicino è anch’esso in guerra.
Il suo amico, quello con i grandi sogni di pace – con il carisma per trascinarlo nei suoi piani stupidi, così ingenuo da fargli pensare, anche solo per un momento, che fosse possibile – è Devon Rickson del Branco del Loto Bianco. Non solo un membro qualsiasi, ma il primogenito dell’Alfa Kent Rickson e della Luna Solana Von Rickson, e futuro Alfa. Il crudele Alfa Kent, che ha ucciso lui stesso i suoi compagni di branco.
Kevin non ha mai conosciuto suo nonno Richard Flint. Ha solo saputo che la sua morte ha lasciato il padre Derrick Flint devastato, mentre lo teneva in braccio da neonato davanti alla tomba in cui lo hanno sepolto. Derrick, loro Alfa del Branco Nightshade, ha giurato vendetta. Ne ha bisogno come dell’aria che respira.
Ma Kevin non può dargliela. Non al costo del suo unico amico. Non ora, quando troppo spesso, sembra che lui e Devon siano gli unici al mondo a dire basta.
Gli fa male la testa. Gli fa male il cuore. Guarda suo padre lanciarsi contro Devon. Guarda suo fratello Stefan mordere la ragazza che somiglia a Devon. Sente nella ossa l’ordine di combattere, ma non può. Non così. Non finché Kent Rickson non gli ringhia contro mostrando i denti. Kevin non sapeva che Devon appartenesse al branco nemico vicino. Perché non poteva appartenere a un altro branco, come quello del Garofano Bianco ? Almeno con loro c’era un patto di non belligeranza e c’erano anche coppie unite tra i due branchi.
Non lascia che il suo volto tradisca il conflitto che ha dentro mentre convince le famiglie a ritirarsi. Ammette una debolezza che non ha, solo per forzarli alla resa. Non sa se è più debole di Devon, ma non vuole saperlo, non davvero.
Dire che suo padre è arrabbiato con lui è poco. Suo padre non è mai stato deluso da lui prima. Fa più male di quanto pensasse. Ma Devon e lui sono stati resi nemici ancora prima di nascere. Non è stata una loro scelta. Non è la loro guerra. È una stupida faida dei loro antenati.
Sente dolore mentre piange per la sua amicizia e, per la prima volta, quel dolore annulla il solito tormento che ha nel cuore.
