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Il Legame dell’Alfa

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Yasmine
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Riepilogo

Killian King è freddo, distante, dominante e possessivo con ciò che gli appartiene. È il leader indiscusso della scuola, quello che tutti temono e ammirano, conosciuto come il ragazzo cattivo. Il suo sguardo penetrante e l’atteggiamento imperturbabile gli assicurano un posto al vertice tra i suoi coetanei. Ma tutto cambia il giorno in cui Finnick Green, un ragazzo timido, impacciato e riservato, incrocia per sbaglio la sua strada. Un semplice passo falso, un incontro casuale, e all’improvviso il mondo perfetto di Killian comincia a vacillare. Senza rendersene conto, Finnick scatena uno sconvolgimento, un caos inaspettato. Il bad boy, che non ha mai mostrato debolezza, si ritrova davanti a una situazione che non riesce a controllare. Perché quello che prova per questo ragazzo incerto è molto più destabilizzante di quanto abbia mai immaginato. Un alfa che trema davanti a un’anima fragile… Cosa succede quando Killian capisce di essere lui il più vulnerabile, davanti a colui che considera un intruso ?

CEOAlfaLunaRagazzoTriangolo AmorosoRomanticoBadboy

01

CHAPTERS 01

« Le persone timide notano tutto, ma non vengono notate. »

– Sconosciuto

FINNICK GREEN

Mi agito goffamente dove sono fermo, i capelli in disordine e le lenti tonde che quasi scivolano giù dal naso. Il labbro inferiore trema mentre lo mordo nervosamente, lasciandolo quasi livido. Le mani mi tremano leggermente mentre osservo l’ambiente intorno a me, un senso di nervosismo mi avvolge completamente e mi rende difficile persino respirare.

Mi ripeto di non farlo, provo con tutte le forze a calmarmi. Scuoto la testa velocemente cercando di assumere un’espressione severa, ma probabilmente sembro più un cucciolo con gli occhi lucidi, per niente minaccioso.

Sospiro piano e allungo le mani per spingere contro le grandi porte d’acciaio che portano dentro l’edificio scolastico. Il cuore mi batte forte nel petto : sono in ritardo, colpa di mia madre che ha deciso di fare yoga appena sveglia e di moi padre che si diverte a fare il nonno anche se è ancora giovane.

Non metto piede in una scuola da anni : sono stato educato a casa dall’ultimo anno delle medie fino ad ora, a causa della mia ansia sociale.

Mia madre pensa che io abbia superato l’ansia, visto che ho fatto progressi e non ho più attacchi di panico occasionali. Ho provato a convincerli del contrario, ma quando moi padre mi ha visto salutare timidamente i vicini, è corso in casa gridando a mia madre che il « loro bambino era pronto ».

Mi rimprovero mentalmente per aver risposto alla gentilezza della signora Shepherd, ma quella donna è troppo gentile per ignorarla.

Quello che mi rende ancora più ansioso è il fatto che comincio la scuola direttamente al terzo anno ed è già passato più di un trimestre. Questo vuol dire che tutti si conoscono già e hanno i loro gruppi di amici ben formati.

Faccio un broncio. Non è che io pensi davvero di fare amicizia comunque. Verrò visto come il ragazzo strano che osserva tutto in silenzio, che non dice mai nulla e si chiude completamente se gli rivolgi la parola. La storia della mia vita.

Aggiusto nervosamente gli occhiali e lascio che i miei occhi si abituino all’ambiente. Trattengo il fiato quando vedo l’interno della scuola : rimango colpito da quanto sia grande rispetto a come appare da fuori.

I corridoi sembrano infiniti, pieni di poster e porte che portano alle aule.

Stringo forte la tracolla dello zaino, lo tolgo dalle spalle, lo apro e controllo cosa ho dentro. Tutto è ordinato e sistemato. Riesco a prendere l’orario dalla cartelletta rossa e lo infilo di nuovo nello zaino.

Dando un’occhiata veloce, vedo che ho Calcolo alla prima ora, in aula 304. L’umore mi si risolleva un po’. La matematica è fantastica.

Piego il foglio bianco in due, poi di nuovo, e lo infilo nella tasca posteriore dei jeans per tenerlo al sicuro. Comincio ad avanzare nella scuola, superando l’atrio dove si vede l’ufficio principale sulla destra.

Mi mordo di nuovo il labbro inferiore, tormentando quella povera carne rosa. Come farò a trovare la mia classe in una scuola così grande ? Forse avrei dovuto fermarmi in segreteria a chiedere una mappa.

Mi raggomitolo, le spalle si abbassano e continuo a camminare timidamente nei corridoi.

I miei occhi si spalancano e mi blocco quando sento un rumore che assomiglia a una mandria di elefanti in corsa. Il respiro si fa veloce da solo, il cuore mi martella nel petto. Comincio subito gli esercizi di respirazione per cercare di calmarmi.

Ma le cose peggiorano quando vedo arrivare di corsa diversi studenti e le porte delle aule che si aprono di colpo, lasciando uscire una folla di ragazzi che corrono tutti nella stessa direzione.

Resto lì in silenzio, con gli occhi chiusi, cercando con tutte le forze di non farmi prendere dal panico.

Non ho idea di cosa stia succedendo, ma di sicuro non è un buon segno.

Respiro in fretta, gli occhi ben chiusi, le gambe che tremano leggermente. Lentamente, il rumore dei passi si affievolisce, e riesco a smettere di tremare.

Apro gli occhi piano quando sento un respiro affannoso accanto a me.

Mi giro verso destra e vedo un ragazzo piegato in avanti, con le mani sulle ginocchia, che cerca di riprendere fiato.

Sembra sfinito, probabilmente ha corso per cercare di raggiungere gli altri.