Capitolo 2
Il grande giorno è arrivato e io non potrei essere più agitata di così. Non ho chiuso occhi stanotte e per Desy è stato lo stesso nonostante fossimo stanchissime.
Ieri abbiamo trascorso la giornata ordinando l'appartamento. Poi ci siamo fatte le unghie a vicenda e una maschera per il viso. La sera abbiamo ordinato una pizza e guardato Riverdale su Netflix. Quando è arrivato il momento di dormire non ce l'abbiamo proprio fatta e così stese sui nostri letti rivolte l'una verso l'altra abbiamo iniziato a fare progetti per quest'anno.
Lei spera di innamorarsi, io invece che appena esco da una relazione durata tre anni, voglio solo divertirmi, godermi un po' la vita e ovviamente essere la migliore in tutti i corsi.
Adesso ci stiamo preparando per le lezioni che iniziano tra meno di un'ora. Io ho indossato un paio di jeans neri strappati sul ginocchio, una maglietta bianca che arriva all'ombelico, scarpe adidas bianche e il mio giubbino di pelle. Visto che la giornata è piuttosto cupa, decido di evitare di portare con me gli occhiali da sole Trussardi con le lenti nere e la montatura leopardata e infilo in borsa un ombrello. Quando mi allontano dallo specchio, noto che Desy è gia pronta. Anche lei ha un look classico: jeans chiari, scarpe nere, maglia nera con una generosa scollatura che ha coperto con la sua felpa preferita.
Usciamo dall'appartamento e ci incamminiamo verso l'università che dista soltanto venti minuti dal nostro appartamento.
Nessuna di noi due ha la macchina così ci tocca farcela a piedi ogni mattina ma non sarà un problema. Entrambe siamo molto sportive e ci teniamo al fisico. Quando passavamo le estati insieme, ogni giorno ci svegliavamo presto per fare la nostra corsa di un'ora.
Svoltiamo la strada e ci siamo. Varchiamo l'imponente cancello dell'università che è già piena di studenti.
La maggior parte sono più grandi di noi e si muovono come fossero i padroni nella speranza di intimidire noi matricole, ma se c'è una cosa che ci tengo a precisare è che io, Kristal Harris non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno.
Non è una novità che questi siano ambienti molto competitivi, però la cosa fondamentale per me è il rispetto. Io rispetterò tutti e voglio che gli altri facciano lo stesso.
Stringo la fibbia del mio zainetto e istintivamente il mio sguardo vola al tatuaggio che ho sul polso e che condivido con la mia amica:
EVERYTHING WILL BE FINE.
Quella frase mi infonde forza e per Desy deve essere lo stesso perché immediatamente iniziamo a concentrarci sul primo obiettivo del giorno.
Spaesate, iniziamo a guardarci intorno e nello stesso momento scorgiamo le due persone che stavamo cercando: Alessandra e Taylor.
Ci siamo conosciute il giorno in cui sono arrivata in città in una discoteca. Sono simpatiche, hanno 19 anni e si conoscono da un anno. Frequenteranno l'università qui anche loro e studieranno legge.
Mi incammino sicura nella loro direzione con Desirè che mi precede quando urto una parete di muscoli. Alzo lo sguardo in preda all'ira e sto per dire qualcosa del tipo perché non guardi dove metti i piedi, ma le parole mi si bloccano quando incrocio il suo sguardo.
Occhi celesti come il ghiaccio mi sfidano a dare fiato alla bocca. È bellissimo. Alto, muscoloso, mascella squadrata, naso perfetto, ciglia lunghe e capelli ricci e di una particolare tonalità di biondo. A completare il tutto, un sorriso storto gli aleggia sulle labbra carnose.
Sono caduta in un vero e proprio incantesimo che viene spezzato soltanto dall'aria di sfida che sento nella sua voce tagliente e insolente: "Adesso puoi anche lasciarmi, dolcezza. Non lo sai che è maleducazione appiccicarsi come gomme agli sconosciuti?"
Rido amaramente,"Se non vuoi che ti stia addosso, la prossima volta guarda dove metti i piedi. E poi non mi sembra tu ti stia lamentando di avermi cosi vicina" dico guardando la mano che lui tiene ancora sul mio fianco.
Mi avvicino ancora di più per vedere la sua reazione e inalare il suo profumo che mi fa correre un brivido in tutto il corpo.
Lui deglutisce a vuoto e guarda le mie labbra poi con un sussurro chiede, "Come ti chiami?"
Mi avvicino al suo orecchio, gli prendo il lobo tra i denti e ci gioco, poi gli dico, "Ti piacerebbe saperlo eh?"
Dopo di che mi allontano sculettando e lo lascio lì, come uno scemo, fermo davanti all'ingresso.
Allora Alessandra mi si avvicina, mi mette un braccio sulle spalle e guardando con un sorriso trionfante lo splendido ragazzo di prima esclama, "Hai ricevuto il tuo primo no, Gabriele! Come ci si sente?"
Solo allora lui si riprende e mi guarda con un'aria di sfida. Io, dal canto mio, non distolgo lo sguardo, finchè lui si volta non prima di aver detto, "Nessuna ragazza è in grado di resistermi davvero. Aspetta e vedrai."
Io, allibita, mi volto verso Alessandra e chiedo, "Come lo conosci quello?"
Lei sorride e mi tira verso Taylor e Desirè che stanno parlottando tra di loro con gli occhi incollati a quanto è appena successo.
La mia attenzione, però, è ancora focalizzata su Alex e quando lei comprende di non avere scampo, sbuffando, ammette, "Semplice, è mio fratello!"
Dunque ci sarà da divertirsi penso tra me e me.