Capitolo 7: La Vita di Beatrice è in Pericolo, La Sua Scelta
Beatrice Estivi non riusciva a credere a quello che vedeva.
Il suo figlio, Enzo, era stato rapito?!
La foto sullo schermo del telefono sembrava una lama rovente, che le bruciava gli occhi.
"Come è possibile..." mormorò, la voce tremante.
Cosa stava facendo Massimo?!
La villa aveva una sicurezza attiva 24 ore su 24, e il suo autista e le guardie del corpo non si allontanavano mai. Massimo faceva seguire tre auto a Sofia anche solo per comprare dei fiori, quindi com’era possibile che loro avessero permesso che il figlio fosse rapito?
Anche se Enzo era più vicino a Sofia, era pur sempre suo figlio biologico, come poteva non preoccuparsene?
Mentre Beatrice cercava di mantenere la calma, il telefono vibrò di nuovo.
Un altro messaggio da un numero sconosciuto, accompagnato da un indirizzo di localizzazione.
【Porta con te un milione di euro in contante, vieni da sola. Non fare denuncia, non parlare con nessuno! Altrimenti lo uccideremo.】
Gli occhi di Beatrice si dilatarono, ma la parte più inquietante erano le richieste dei rapitori.
Se avevano bisogno di soldi, dovevano chiedere direttamente a Massimo, visto che lui era l'unico in grado di tirar fuori milioni senza problemi. Perché rivolgersi a lei?
Beatrice non riusciva a capirlo, e chiamò subito Massimo per cercare di ottenere qualche informazione su Enzo, ma al telefono non rispose.
"Porca miseria, perché non risponde ora? Sa o no che Enzo è in pericolo?"
Poi chiamò il personale della villa, la voce carica di ansia.
"Enzo è in villa?"
La governante sembrò spaventata dalla sua voce agitata e non rispose subito, il che fece aumentare ulteriormente la preoccupazione di Beatrice.
"Parla, presto!"
"Signora? Il signor Enzo è uscito per andare a scuola questa mattina, non è qui."
"Massimo, allora dove è Massimo?"
"Anche lui è uscito."
Il cuore di Beatrice crollò. "Non è a casa… scuola! Sì! A scuola!"
Corse a chiamare la scuola, ma la risposta fu la stessa, disperante.
Enzo non era andato a scuola.
"Com'è possibile? Chi diavolo l’ha preso?"
Beatrice cercava di respirare profondamente, ma la paura e la frustrazione stavano per sopraffarla.
Nessuno la stava aiutando, e la situazione sembrava ormai senza speranza.
Un altro messaggio arrivò, facendo sobbalzare Beatrice.
【Ricordati, hai solo un’ora.】
Nella seconda foto inviata, c’era una chiazza rossa sul pavimento.
"No! Mio figlio!"
Il tempo sembrava accelerare, e Beatrice sentiva il suo cuore battere all’impazzata. Non c’era altro da fare, non poteva più aspettare. Ruppe il silenzio e corse fuori, afferrando tutto il denaro che aveva e le carte di credito. Si lanciò in macchina, accellerando come mai prima d'ora.
La strada fuori passava velocemente, il vento che le colpiva il viso le ricordava Enzo, il bambino che aveva amato fin dalla nascita, che rideva tra le sue braccia.
Pensò ai suoi primi passi, alla prima parola "mamma", il primo giorno di scuola… Ogni ricordo sembrava un coltello nel cuore.
"Enzo, non temere, mamma sta arrivando."
Doveva salvarlo, a qualunque costo. Anche se Massimo non la amava più, anche se la loro casa era ormai distrutta, Enzo era la sua unica preoccupazione.
La destinazione era sempre più lontana, i veicoli sulla strada diventavano rari. Il cuore di Beatrice batteva all’impazzata mentre stringeva il volante, le mani bagnate di sudore.
E proprio mentre si avvicinava al luogo, una macchina nera sbucò da una strada laterale e si lanciò contro la sua!
Beatrice si spaventò, frenando di colpo.
Ma la macchina continuò a venire verso di lei, i fari accecanti, senza intenzione di fermarsi.
"È impazzito, fermati!"
Il cuore di Beatrice stava per esplodere. Scattò sul volante, frenò bruscamente, il rumore delle gomme stridendo sull'asfalto. Cercò di evitarlo, ma ormai era troppo tardi.
"NO!"
Un boato risuonò. Le due auto si schiantarono violentemente.
Il corpo di Beatrice fu sbalzato in avanti, l'auto girò più volte prima di andare a sbattere contro un albero sul lato della strada. I finestrini esplosero, il dolore al petto fu insopportabile, il sangue le scivolava sulla fronte, offuscando la sua vista.
"C…coff..." tossì con difficoltà, cercando di spingere la portiera che non si apriva. Le sue braccia erano pesanti come se avesse il piombo dentro.
In quel momento, vide la porta dell'auto nera aprirsi, e una figura vestita con un vestito bianco rotolò fuori. Il vestito era intriso di sangue.
Beatrice riconobbe subito il viso.
Era Sofia Silvi!
La mente di Beatrice si svuotò. Perché proprio Sofia? Che ci faceva lì?
Pensando alla folle azione della macchina, Beatrice si rese conto che Sofia forse aveva intenzionalmente colpito la sua auto!
Il dolore intenso la stava sopraffacendo, il suono delle sue orecchie pulsava mentre sentiva un urlo in lontananza.
"Sofia!"
Beatrice alzò lo sguardo, il suo campo visivo che girava, e una figura alta sembrò avvicinarsi a lei.
Quella figura lentamente divenne chiara nella fitta nebbia di fumo.
"Massimo..."
Era Massimo! Era lì!
La sua consapevolezza stava svanendo, il sangue copriva il suo viso. Fece un ultimo sforzo per alzare la mano, sperando che Massimo la vedesse.
Ma sembrava che lui non la vedesse. Si stava dirigendo direttamente verso Sofia!
Beatrice si sentì sopraffatta dalla disperazione.
Tutto faceva male, il suo corpo sembrava distrutto… "Enzo, mi dispiace, mamma forse non ce la farà..."
Le domande nella sua mente si accavallavano, ma Beatrice non aveva più la forza di pensarci.
Una lacrima bollente scivolò dal suo occhio e cadde sul dorso della sua mano insanguinata.
Il mondo si oscurò e Beatrice chiuse gli occhi.
Massimo, verrai a salvarmi? O questa volta sceglierai ancora Sofia, lasciandomi morire nel dolore?
