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«Allora, quando hai intenzione di lasciarla? Che cosa aspetti ancora? Non è forse vero che Steffy non può avere figli? E poi, quella donna non è nemmeno la figlia naturale della famiglia Willson!»

La voce risuonò nella stanza come una lama, decisa e arrogante, obbligando David a sentire il peso della scelta che lo attendeva: abbandonare Steffy, la moglie che da cinque anni divideva la sua vita con lui.

«Abbi solo un po’ più di pazienza, sto cercando il momento giusto per dirlo a tua sorella!» rispose David, con un tono mellifluo, quasi supplichevole, rivolto a Evelyn, che non era altri che la sorella di Steffy.

«Ma io sono già incinta! Non voglio portare avanti questa gravidanza da sola!»

Quelle parole caddero come un fulmine improvviso, e colpirono Steffy, che era rimasta nascosta dietro la porta socchiusa, con il cuore traboccante di un amore che adesso si trasformava in dolore.

Poco prima, Steffy voleva sorprendere David.

Ma la vera sorpresa fu sua, nel cogliere quelle frasi velenose tra suo marito e la sorella.

«Stai tranquilla amore, io sono il padre di tuo figlio. Non sarai certo sola. Questa sera stessa divorzierò da Steffy!»

La porta si spalancò con violenza sotto la spinta di Steffy.

«Perché aspettare questa sera? Puoi divorziare da me anche adesso!» gridò lei, con la voce spezzata, trattenendo a stento le lacrime che minacciavano di scivolare sul suo viso.

La donna teneva qualcosa nascosto dietro di sé, come un segreto da proteggere.

«Oh, che meraviglia. Alla fine l’hai scoperto da sola. Così David non dovrà più tormentarsi a cercare il momento giusto per lasciarti!» Evelyn si scostò i capelli con un gesto elegante e sorseggiò il caffè, come se fosse padrona della scena.

David rimase inchiodato al pavimento, il volto scolorito, mentre Evelyn irradiava calma e trionfo, con un sorriso tagliente che feriva più di mille parole.

«Non ci posso credere…» sussurrò Steffy, la voce che tremava come una foglia al vento. «Tu… mia sorella. Evelyn, perché mi hai fatto questo?»

Evelyn accavallò le gambe con ostentata sicurezza. «Perché tu non sei nessuno in questa famiglia, Stef. E sai una cosa? Neppure il sangue dei Willson scorre nelle tue vene.»

«Che cosa vuoi dire, Evelyn? Perché io non farei parte dei Willson?» chiese Steffy, travolta da una rivelazione che le stava spezzando il cuore.

Con gesto studiato, Evelyn tirò fuori un foglio dalla borsa.

«Leggi. È la prova che non sei figlia naturale di questa famiglia!»

Le porse i risultati del test del DNA che aveva fatto di nascosto.

Le mani di Steffy tremarono, gli occhi che scorrevano le righe offuscati dal pianto.

«E pensavi che sposando David avresti protetto la tua posizione? Ti sbagli di grosso.»

David tentò di avvicinarsi. «Stef… ascolta, tutto questo…»

«Zitto!» lo interruppe lei, con un grido lacerante, facendo un passo indietro. «Cinque anni, David! Cinque anni sono rimasta al tuo fianco, anche se i miei genitori si opponevano con tutte le forze. Ma io ho resistito. Perché credevo che avremmo costruito una famiglia. Credevo che tu mi amassi davvero.»

Evelyn rise, piano ma crudele. «Ridicolo. Non sei neppure capace di dargli un figlio.»

Steffy la fissò con occhi di fuoco. «E tu pensi di essere migliore di me solo perché sei incinta?»

Evelyn si alzò, posando con fragore la tazza sul tavolo. «Molto di più. Io sono l’erede del sangue Willson. Il bambino che porto in grembo sarà il successore della famiglia. E David sarà il capofamiglia insieme a me.»

David restò in silenzio. Il suo sguardo oscillava tra il ventre di Evelyn e gli occhi rossi di Steffy, colmi di dolore. Era agitato, ma incapace di parlare.

«Rispondimi, David,» implorò Steffy con voce rotta. «Perché… perché proprio con mia sorella? Sono davvero così indegna per te?»

David abbassò lo sguardo, e la sua voce uscì soffocata. «Io… volevo solo essere parte della famiglia Willson, Stef. Tu non sei figlia naturale… ma Evelyn sì…»

SMAACK!

Lo schiaffo rimbombò nella stanza. Steffy tremava tutta di rabbia.

Inspirò profondamente, la mano ancora vibrante. Non era soltanto la collera a scuoterla, ma la frattura del cuore stesso.

«Forse non sono figlia naturale della famiglia Willson,» disse con tono spezzato ma fiero. «Ma ho la mia dignità. E tu… voi due… l’avete calpestata.»

David si toccò la guancia, incapace di affrontare i suoi occhi. Evelyn, invece, restò dritta, con un’espressione soddisfatta e crudele.

«Meglio così, se hai capito il tuo posto,» dichiarò Evelyn, gelida. «Allora saprai che devi andartene.»

Steffy la fissò, con l’odio che le bruciava negli occhi. «Pensi di aver vinto? Pensi che solo perché porti in grembo suo figlio avrai tutto?»

Evelyn sollevò il mento, fiera. «Certo. Perché ho due cose che tu non hai. Primo: io sono una Willson. Secondo: sono incinta!»

«Evelyn… Che cosa intendi con queste parole?» domandò una voce femminile, proveniente dall’ombra: una donna che, a quanto pare, aveva ascoltato tutto sin dall’inizio.

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