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Capitolo 1 - Sammy

Metà Novembre 2020

Come ogni giorno i miei occhi, alle 6 in punto, si aprono ancor prima che la sveglia suoni. Mattina dopo mattina, il solito tran-tran, svegliarsi, lavarsi, mangiare, andare a lavoro e, dopo sette ore e dodici minuti uscire da lì, fare il solito tragitto dell’andata, rientrare, fare le consuete faccende domestiche, cenare, lavare le stoviglie con i piatti usati e, non nego che è in momenti come questi che rimpiango che in casa non vi sia la lavastoviglie, promemoria per un improbabile futuro: comprare una lavastoviglie! Preparare il pranzo da portare a lavoro usando il set bentou e, quando non sono troppo stanca, studiare giapponese, mentre quando il mio cervello è troppo sovraccarico, cerco di lenire la tensione leggendo un buon e stimolante libro finché riesco a tenere gli occhi aperti e poi andare a nanna per ricominciare la solita monotona storia il giorno dopo e quello dopo e quello dopo ancora…tutta vita insomma! Però non mi lamento, fintanto che ho un lavoro stabile ed uno stipendio fisso ogni mese mi va più che bene, con la crisi che stiamo vivendo ora, mi sento una di quelle pochissime e rare persone fortunate e non ringrazierò mai abbastanza la mia buona stella, tuttavia vorrei qualcosa in più, sono troppo egoista e pretenziosa? Può darsi, ma credo faccia parte della stramba natura umana che non si accontenta mai ed aspira sempre in qualcosa di meglio o forse è soltanto la mia natura.

Vi starete chiedendo in tutto ciò come mai non abbia menzionato un uomo, un compagno, un fidanzato od uno scopamico che va tanto di moda oggi…, la risposta è semplice, perché non c’è! Gli amici? Ah, quelli ci sono e il sabato sera, anche se non tutti i sabati, perché molti di loro sono ammogliati con prole o hanno un compagno/a, ci incontriamo per trascorrere la serata insieme, ridiamo, scherziamo, per farla breve, facciamo ciò che si fa con gli amici il sabato sera. I miei migliori amici, con i quali non ho nessun tipo di segreto, eccetto uno legato alla mia gioventù, gioventù che non si ripeterà mai più dato che la macchina per viaggiare nel tempo ancora non l’hanno inventata, è un segreto che a volte fa bene mentre altre fa male so che dovrei parlarne almeno con uno dei due, ma non posso e non voglio, qualcosa mi frena, una catena invisibile mi blocca e poi il passato non ritorna MAI, quindi va bene così e poi se cerco di non pensarci è come se, quegli avvenimenti, non riguardassero direttamente me, ma un’altra Sammy che oramai è perduta con questo mio segreto. Beh, stavo dicendo che anche i miei migliori amici non hanno segreti con me e sono due, come dice il proverbio pochi ma buoni: Marika che, lavorando con me, seppur sia più piccola di me di circa 4 anni, più che amica la considero come la mia sorellina minore, siamo andate subito d’accordo ed entrambe abbiamo molti interessi in comune e, seppur i nostri caratteri sono l’opposto, ci completiamo a vicenda. Lei è la mia coscienza, il mio grillo parlante e sparlante che, a volte, quando la “vecchia” me cerca di sbloccare le catene alle quali io l’ho legata e cerca di risalire dal buio a cui io stessa, per il mio quieto vivere e per non morire più di quanto io non abbia già fatto in passato, mi riporta sulla retta via e, anche se la mia sorellina non lo sa, aiuta il mio integerrimo capostazione e carceriere a non far più deragliare il mio treno né a far evadere nessuna.

L’altro mio miglior amico si chiama Luca: è alto quasi un metro e ottanta, fisicamente, grazie anche agli allenamenti di kickboxing che lui fa tutti i pomeriggi ed in cui ha coinvolto anche me, sebbene io ci vada soltanto tre volte a settimana, hanno avuto un ruolo fondamentale, infatti è decisamente ben piazzato i suoi bicipiti e la sua tartaruga sono ben visibili qualsiasi cosa indossi. Concludono quel mix esplosivo il colore degli occhi di un nocciola dorato che a me ricordano tantissimo il mio personaggio manga ed anime che in assoluto amo ed i capelli corti e bruni. Un bel pezzo di manzo del genere, solitamente, o è già occupato oppure è gay, beh Luca non è nessuna delle due cose, è decisamente eterosessuale, come lo sappia? Oltre al fatto che siamo andati a scuola insieme? Anche questa è una risposta semplice e scontata: Luca ed io siamo stati insieme per quasi tre anni, è stato il mio primo ragazzo, ah, ah, ah Sammy non provarci! Sai che non è la verità! Su, bad girl, dì le cose come stanno: Luca è l’unico ragazzo col quale feci le cose sul serio dopo gli eventi avvenuti una certa estate di cui ora non voglio parlare, avrete già capito che il segreto che nascondo e gli eventi di quell’estate siano strettamente collegati, bravissimi! Siete curiosi, vero? Beh, dovrete tenervi questa curiosità, perché quel periodo è taboo! Luca ed io eravamo anche fidanzati in casa e tutti quanti pensavano che alla fine ci saremmo sposati, avremmo sfornato un numero imprecisato di marmocchi e bla, bla, bla! A dir la verità lo credevo anch’io! In fin dei conti, Luca, è stato l’unico che, dopo che avevo blindato tutti i miei sentimenti, era riuscito, in qualche modo o meglio con la sua insistenza, a fare una piccola breccia, riportando a galla una piccola parte della vecchia me… Cos’è che state dicendo? Come mai ci siamo lasciati? Dire che Luca è un colossale mega idiota patentato risponderebbe alla vostra domanda?! Forse! Beh, per farla breve, l’ho sorpreso che si baciava con la stagista di turno e come dire…non ho reagito bene, per niente! Le lezioni di kickboxing che, all’inizio facevo svogliatamente, in quella particolare occasione, mi furono assai utili! Quando avvenne il fattaccio, io, all’epoca lavoravo come segretaria legale presso lo studio che condivide col padre, avvocato fra i più bravi in circolazione. Nell’ambiente è conosciuto come “Mastino”, quindi non c’è bisogno che vi spieghi i motivi di quell’epiteto. Se pensate che anche Luca abbia intrapreso la carriera di avvocato devo deludervi, lui è un commercialista di grido molto bravo e professionale nel suo lavoro, peccato che nei rapporti interpersonali mi cada come uno scolaretto alle prime armi e lo fa perché fa ragionare il suo ben fornito pacco e non il cervello, tsk! Se non fosse stato per suo padre, il mio ex suocero che, sotto quella scorza dura e combattiva, ha un cuore d’oro ed a cui voglio un mondo infinito di bene come lui ne vuole a me, non credo che avrei più rivolto la parola a quello scriteriato di suo figlio. Anche ora che non stiamo più insieme, Bruno, è questo il nome del mio ex suocero, stravede per me e non solo perché gli do una mano a studio. C’è da dire, però, lanciando una lancia a favore di Luca che, dopo quell’enorme sbaglio, ha messo la testa a posto e più volte ha cercato di riconquistarmi, il problema è che io non mi fido più e poi, funzioniamo molto meglio come amici intimi come quando andavamo a scuola piuttosto che come coppia anche se lui sostiene il contrario!

Dove lavoro io ora? In una scuola superiore, sempre in segreteria, mi occupo della didattica e, tre volte a settimana, vado ancora ad aiutare il padre di Luca e, lo stesso Luca, nel loro studio. Perché lo faccia? Perché mi piace il mio lavoro, mi piace poter essere utile e, al tempo stesso, essere impegnata, infatti, se sono impegnata, la mia mente, il mio cervello, i miei neuroni, la mia coscienza non pensano o meglio non ne hanno il tempo, il lavoro, anche dopo i fatti che avvennero nel 2011, per me è catartico, è la mia personale valvola di sfogo e se non sto sempre a pensare, niente può scalfire la mia corazza. Se non penso, i miei neuroni, i miei demonietti non possono dirmi che a quasi 33 anni, anche se anagraficamente ne ho ancora 32, vivo ancora a casa dei miei genitori a cui voglio un bene dell’anima sia chiaro, così come voglio bene alla mia vera sorella, Simona, più grande di me di ben 5 anni, ma avere la propria indipendenza a volte è comodo ed utile, specialmente in certi particolari e piccanti casi…non c’è bisogno che vi spieghi quali essi siano, vero? Bravissimi vedo che ci capiamo al volo! Beh, detto ciò, la mia vita sentimentale è inesistente, certo dopo Luca qualche storiella l’ho avuta, ma niente di significativo anche per mia scelta, ancora non mi sento pronta per affidare la mia fiducia all’altro sesso e poi, per il momento, sto bene così o almeno cerco di convincermene anche perché non posso, di nuovo, violare e/o estendere una certa cosa come feci in passato prima col mio K. e, successivamente, con Luca.

Una parte di me, quella razionale, che è anche quella predominante del mio carattere, pensa che la mia vita e la mia quotidianità siano così piatte, così apatiche, nonostante sia sempre impegnata non c’è niente che scuota la mia apatia, tutto mi scivola addosso…chissà se prima o poi arriverà, come nei tanti libri che leggo, qualcosa o, meglio, qualcuno che farà cambiare la rotta che sembra aver preso la mia vita, riscuotendola un po’, facendomi palpitare il cuore, facendomi sentire le famose farfalle nello stomaco e provare tutte quelle intense emozioni come le protagoniste femminili dei miei libri preferiti? Solo una volta le ho provate quindi so che queste sensazioni esistono, sono reali, sono folli, sono un fuoco che alimenta ogni nostra particella e poi, io, nonostante tutto, ci spero ancora… è pur vero che chi visse sperando morì non si può dire, ma dice anche l’altro proverbio che la speranza è l’ultima a morire, certo anch’io dovrò cedere un pochino ed abbassare una parte delle difese che, ora, sono ben alzate a protezione del mio cuore, in fondo anche i rapporti interpersonali si basano sul principio latino DO UT DES con l’unico elemento in più che si basa sul sesso, che, altro non è, che l’alchimia che si crea fra due persone e vi assicuro che quando quell’alchimia si respira e si tocca con ogni fibra del nostro essere è MERAVIGLIOSA. Beh, chi vivrà vedrà! Inutile continuare a pensarci e a rimuginarci. Fra poco è ora di entrare in ufficio e dare, come sempre, il meglio del meglio delle proprie capacità. Su Sammy si va! Poi la prossima settimana una nuova avventura mi attende come Presidente di Seggio elettorale, nuove amicizie, nuovi incontri ed un altro modo per tenermi impegnata!

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